I: Non si può più indagare sui cibi avariati .Guariniello lancia l'allarme: «Ho le mani legate, il ministro Calderoli ha cancellato la legge»



Giro questa mail che sa di ridicolo. è anche molto preoccupante questo modo di fare dove si cancellano leggi senza sapere (o forse si sa molto bene) cosa si sta facendo

roberto

----Messaggio originale----
Da: bazzoni_m at tin.it
Data: 16/01/2011 1.54
A: <renato.pompei at tin.it>
Ogg: Non si può più indagare sui cibi avariati .Guariniello lancia l'allarme: «Ho le mani legate, il ministro Calderoli ha cancellato la legge»

Io rimango sbalordito.Macchè razza di Ministro è questo qui?Ma che si dimetta immediatamente!!!
Questa notizia non è grave..............................E' GRAVISSIMA!!!
CALDEROLI, VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Marco Bazzoni



15/01/2011 - la denuncia


Non si può più indagare
sui cibi avariati

[]


Si bloccherà anche l'inchiesta sulle "mozzarelle blu"



Guariniello lancia l'allarme: «Ho le mani legate, il ministro Calderoli ha cancellato la legge»

alberto gaino
torino

Fu di grande impatto la visione del ministro Calderoli, detto il Semplificatore, che dava il la di fronte ad una platea di telecamere al falò delle leggi inutili. Adesso cominciamo a fare i conti con un’idea senz’altro buona, ma realizzata seguendo uno schema di semplificazione frettoloso: anziché espungere una per una le norme irrazionali e inservibili per abrogarle, si è deciso con una legge del novembre 2005: «Tutte le disposizioni legislative statali anteriori al 1 gennaio 1970 sono abrogate salvo quelle ritenute indispensabili e che saranno salvate con apposti decreti legislativi».

Ieri Guariniello ne ha scoperto gli effetti su un reato cui ricorre quotidianamente per la tutela dei consumatori: la legge 283 del 30 aprile 1962 che all’articolo 5 prevede il «divieto di impiegare» sostanze alimentari «mescolate ad altre di qualità inferiore» o «in cattivo stato di conservazione» o «con cariche microbiche superiori ai limiti» o «invase da parassiti o comunque nocive» o «colorate artificialmente senza autorizzazione». Via via si arriva al peggio: ai prodotti alimentari che contengano «additivi chimici non autorizzati dal Ministro della sanità» o «residui di prodotti usati in agricoltura ma nocivi per la salute umana».

Quell’articolo 5 è l’albero su cui si è costruita la politica giudiziaria di contrasto all’adulterazione alimentare, quella peggiore: siamo lontani dalle polemiche sui cibi Ogm. Guariniello: «Dall’11 dicembre la legge 283 non esiste più, buttiamo via centinaia di indagini, grandi e minute di tutela dei consumatori. Naturalmente, dopo aver scoperto questa catastrofe, ho chiamato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio. Non ne sapeva nulla e mi ha assicurato il suo intervento. Però, per quanto si riesca a promulgare in fretta le stesse norme, tutti i processi non chiusi con sentenze definitive, per non parlare delle indagini in corso, andranno perduti».

Il magistrato non spende la parola che il suo ragionamento suggerisce: siamo di fronte ad una sostanziale amnistia di sofisticatori e adulteratori. Guariniello rende l’idea con degli esempi chiari e maledettamente concreti: «Le inchieste sulle mozzarelle blu e le cozze coltivate in acque inquinate, se non si possono contestare altre violazioni, sono da buttare».

Vale il principio giuridico per non può contestare un nuovo reato con applicazione retroattiva. Già così i danni dell’abrogazione della legge del 1962 sono evidenti: solo le cozze coltivate nel golfo di Trieste e contenenti biotossine, avevano intossicato nei mesi scorsi 300 persone fra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

Ma sono anche le piccole indagini, tante, a finire al macero. Sono quelle sulle violazioni più comuni e che nella quotidianità mettono i consumatori a rischio mal di pancia. Ancora Guariniello: «Stamane stavo per firmare la citazione a giudizio di un ambulante di Porta Palazzo per aver esposto naselli, orate e gamberi ad una temperatura di oltre 30 gradi. Accadeva il 24 agosto scorso. Non potendo più contestare l’articolo 5 della 283 mi vedrò costretto a non farne più nulla».

Il meccanismo della semplificazione o «taglia-leggi», secondo una definizione della Cassazione, è diventato a suo volta così complicato da evocare l’immagine del «reticolo di norme» che la terza sezione penale della Suprema Corte ha tentato di districare in una sentenza del 25 febbraio scorso: il difensore del responsabile dell’igiene di un supermercato aveva anticipatamente invocato l’abrogazione della legge del 1962 e gli era stato fatto notare in sentenza che solo a dicembre si sarebbe dovuto prendere atto dei suoi effetti.

Ciò significa che la sua mancata «salvezza» non era passata proprio inosservata: è stata solo una svista? Guariniello: «In varie epoche c’erano stati tentativi di depenalizzare queste norme e riuscimmo a sventarli. Ora è peggio: sono state abrogate».


http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/384453/