ACNA di CENGIO, FABBRICA di ARMI CHIMICHE






Da: ass.culturale valbormida viva <valbormidaviva at gmail.com>
Oggetto: novità
A: "associazione culturale valbormida viva" <valbormidaviva at gmail.com>
Data: Mercoledì 13 gennaio 2010, 12:27

L’ ACNA DI CENGIO ERA FABBRICA DI ARMI CHIMICHE: OCCORE RIVEDERE LA BONIFICA E IL DANNO AMBIENTALE
 
Una fabbrica di armi chimiche proibite, perché disumane, dalle convenzioni internazionali: semplicemente questa l’ essenza prima dell’ ACNA. 

Ecco l’ ultima, per ora, verità come emerge anche dal libro “Veleni di stato” di Gianluca de Feo, BUR Rizzoli, che ha esaminato documenti dei Servizi Segreti inglesi, contenuti nei National Archives, desecretati dopo la fine della guerra fredda, che si riferiscono al periodo che va dagli anni ’20 alla fine della seconda guerra mondiale. 
Nel testo sono descritte le strutture, le attività sperimentali e quelle dirette in campo del servizio chimico militare centrale, che aveva come basi primarie ovviamente le fabbriche di armi chimiche. Tra questi stabilimenti “alcuni nomi che fanno correre un brivido lungo la schiena solo a pronunciarli. Una su tutte, l’ ACNA di Cengio, che è un luogo simbolo dell’ inquinamento del nostro paese anche se pochi sono a conoscenza della quantità di gas bellici confezionati nei suoi capannoni”. 
  
Tutti gli stabilimenti dell’ ACNA sono volti nel periodo antecedente alla seconda guerra mondiale e durante la stessa, alla produzione di armi chimiche: Cesano Maderno:”distilla iprite e fumogeni”; Rho:”produce iprite in una grande fabbrica;  Cengio:”polo dell’ acido cloro solforico, fondamentale per tutti gli agressivi più feroci: le foto aeree lo confermano. C’è un deposito. Produzione 50-60 mila tonnellate l’ anno . . Il dossier finale dell’ intelligence britannica ritiene che dal1940 in poi si occupasse solo di forniture militari.” ...