France 3 porta in televisione lo scandalo della Francia nucleare contaminata



da grennreport.-toscana


12/02/2009 Energia   
  
France 3 porta in televisione lo scandalo della Francia nucleare 
contaminata 
   
LIVORNO. In Francia ha sta suscitando grande clamore la trasmissione dell´11 
febbraio, da parte di France 3, di un documentario che ha tracciato un quadro 
pesantissimo nel nucleare "made in France": contaminazione in patria e 
all´estero, scorie radioattive, emissioni di CO2, guasti ai reattori (compreso 
l´EPR), prezzo reale dell´energia nucleare, pochi posti di lavoro e pericolosi. 
France 3 ha svolto il suo ruolo di servizio pubblico all´interno della "Pièces 
à conviction" che ha rivelato al grande pubblico televisivo una parte delle 
contaminazioni dovute all´industria atomica e denunciate da molto tempo dalle 
associazioni antinucleari. 

L´indagine televisiva ha rivelato una vicenda dimenticata che coinvolge il 
gigante energetico Areva (che allora si chiamava Cogéma) che ha sfruttato più 
di 200 miniere di uranio in Francia tra il 1945 e il 2001, causando 
contaminazioni che durano ancora e che, a lungo termine, mettono a rischio la 
salute delle popolazioni che vivono vicine. Secondo la rete ambientalista 
"Sortir du nucléaire" «Il libro nero dell´industria nucleare non si ferma 
nemmeno di fronte a questo grave affare: sarebbe molto edificante per i 
cittadini della Francia scoprire gli altri scandali dell´hexagon. Così, quel 
che è stato fatto in Francia è riprodotto in Niger dove Areva sfrutta delle 
miniere d´uranio a detrimento dell´ambiente e della salute dei lavoratori e 
degli abitanti». 

"Sortir du nucléaire" chiede che venga trasmesso in prima serata il 
documentario "Brennilis, une centrale qui ne voulait pas s´éteindre" che si 
occupa dello smantellamento degli impianti nucleari, coprodotta da France 3 e 
diffuso lo scorso novembre, ma a mezzanotte. «Questa programmazione a in "prime-
time" è indispensabile mentre si sta aprendo una nuova inchiesta pubblica 
riguardante lo smantellamento di questa centrale, in seguito al ricorso 
vincente della rete "Sortir du nucléaire" devanti al Conseil d´Etat».

Quello che comunque emerge anche sulla Tv francese è che attualmente non 
esiste alcuna soluzione per le scorie radioattive e che grandi quantità di 
queste sono finite negli anni passati nelle profondità dell´Oceano Atlantico, 
ora il governo e l´industria nucleare vogliono procedere al loro interramento, 
una cosa che gli ambientalisti definiscono «un vero crimine contro le 
generazioni presenti e future. In più, contrariamente a quel che spesso viene 
affermato, la filiera nucleare, dalla miniera di uranio fino allo 
smantellamento delle installazioni, emette delle quantità non trascurabili, e 
in aumento, di CO2. E infine, il riscaldamento elettrico, accoppiato al parco 
nucleare, è un emettitore più forte di CO2 del riscaldamento a gas». 

La questione della sicurezza nucleare sollevata da France 3 riguarda i 
pericoli dovuti a sismi, inondazioni, incendi, invecchiamento delle strutture e 
dei reattori, ma anche la costruzione di nuove centrali, come dimostrano le 
pesanti difficoltà che incontrano Areva et Edf nei cantieri dell´Epr in 
Finlandia e Francia, che stanno causando sovracosti per miliardi di euro. 
Intanto, ieri in Francia è uscito il film "Gerboise bleue", che prende il nome 
dal primo test nucleare francese nel Sahara algerino il 13 febbraio 1960, che 
rivela le atrocità commesse dalla Francia durante i suoi esperimenti nucleari 
nell´allora colonia dell´Algeria.