R: [ecologia] Liguria, la più fragile delle regioni




cari amici de Il Provinciale, mi è piaciuto il taglio del vostro comunicato (certo la notizia in se stessa non è per nulla piacevole ma il modo in cui è espressa sì)  e mi è anche piaciuto il nome del vostro notiziario "Il Provinciale"... dovete sapere che anch'io una ventina d'anni fa lanciai un giornale (in carat stampata) che purtroppo uscì solo nel N° 0, che appunto si chiamava Il Provinciale. ... La liguria è una bella Regione, in passato l'ho visitata spesso poiché lavoravo per una ditta di Genova. la Bebé Confort. Un amico del Movimento Uomini Casalinghi, Antonio D'Andrea ha poi un piccolo centro a Triora, il paese delle streghe, lo conoscete?

Forse pubblicherò il vostro cmunicato sul nostro sito, www.circolovegetarianocalcata.it  siete contenti?

Cari saluti, Paolo D'Arpini 

----Messaggio originale----
Da: ilprovinciale at gmail.com
Data: 09/02/2009 9.13
A: <ecologia at peacelink.it>
Ogg: [ecologia] Liguria, la più fragile delle regioni

LIGURIA LA PIU' FRAGILE DELLE REGIONI
di Oscar Marchisio


Da Ospedaletti ancora un segnale : Liguria regione a rischio


Ospedaletti, il 3 febbraio ennesimo drammatico segnale, frana una strada, in relazione agli scavi per il porticciolo turistico.
Quattro auto travolte, mezzo milione di danni.
Si scava, si modifica l'assetto idrogeologico, si violenta ancora un'altra volta la costa ligure, preziosa e delicata linea di confine fra mare e montagna.

Da tempo andiamo dicendo che la "cementificazione"della costa ligure non è solo un disastro per il paesaggio e per il turismo, ma sarà sempre di più un problema di sicurezza e di rischi di disastri ambientali.

Il piccolo assaggio "disastroso" di Ospedaletti indica che la Liguria è la regione fra le più fragili, quella più esposta agli effetti devastanti che i cambiamenti climatici produrranno nei prossimi anni.

I segnali, ahimé, ci sono e molto evidenti ma l'insipienza del ceto politico e la devastante irresponsabilità dei cosidetti imprenditori portano alla distruzione del territorio e alla messa in crisi del sistema ecologico.

Infatti dobbiamo leggere ed osservare i "segnali"che la natura ci sta dando e imparare e attrezzarci per affrontare la crisi climatica che nei prossimi anni colpirà l'Italia ed in particolare la Liguria, regione fragile ed esposta alla violenza della natura.

Proprio in questi giorni infatti, oltre alla frana di Ospedaletti, evento molto mediatico, vi sono stati "segnali"più deboli ma molto più critici per l'ecologia ambientale ligure.

Infatti la Liguria più delle aree del Piemonte, della Lombardia, ha subito una violenta scarica di piogge, con un rain-rate medio di 25 mm e punte di 80 mm.

In particolare nell'entroterra di Genova sul Passo del Turchino si è registrata la precipitazione più abbondante: tra la mezzanotte del 15 gennaio e le 12 del 16 sono scesi 300 mm di acqua.

Oltre alle precipitazioni, assolutamente critiche e con enormi scariche di acqua, nel Genovese ci sono stati forti colpi di vento, con una punta di "downburst"attorno ai 100 Km a Quinto.

Infatti questa evento critico ha sollevato barche dal porticciolo e le ha spostate in secca sulla spiaggia, distrutto arredi e scoperchiato il tetto della cuola pubblica.

Questi sono i "segnali deboli" della natura che dobbiamo ascoltare con attenzione e preoccupazione, spostando tutta l'iniziativa politica per realizzare ancora quanto possibile per salvaguardare il territorio della Liguria, fragile ed esposto più del Piemonte e della Lombardia ai violenti cambiamenti climatici che sempre più frequentemente si verificheranno nel Mediterraneo, colpendo la nostre Regione.

La Liguria, proprio perché più esposta al flusso instabile sud occidentale e dove si manifestano con più rapidità le masse d'aria umida, deve diventare la Regione modello sia per il controllo del territorio per l'assetto idrogeologico e sia per l'energie rinnovabili.

Gestione del ciclo delle acque e energie rinnovabili, assetto del territorio e Piano regolatore del mare, deve essere le priorità sia per Ospedaletti che per San Remo come per tutta le Regione.


Oscar Marchisio