monbijou




l'Associazione Culturale T.I.R. TeatroInRivolta presenta

LA CITTA' DELL'UOMO – IV EDIZIONE

LOVETECH l'amore al tempo della tecnologia
progetto e direzione artistica di Lucia Falco

Maison Musique, via Rosta 23, Rivoli (TO)
Biglietto unico 10 euro inizio spettacolo ore 20,45


giovedì 6 novembre 2008
MONBIJOU
TeatroInRivolta
anteprima nazionale

Berlino, 9 novembre 1989. Si inizia così. Con un nome di città, una data e una sveglia che suona.
Anche il sole è diviso, in quel mattino, tagliato dal muro in Monbijou Platz. Nei due versanti della piazza si aprono gli occhi, si mettono in moto i corpi, si innescano i riti del quotidiano.

Sul lato ovest, fratello e sorella escono di casa e si dividono: gesti di gomma e faccia da clown per lui,  movimento meccanico e sguardo asettico per lei. L'uomo che sopravvive facendo "cappello" come artista di strada, la donna che tira avanti lavorando in un fast-food. Pochi soldi, una convivenza forzata, due solitudini che si sorreggono nello spazio di un appartamento.

Sul lato est, una donna cammina su un tetto, è raccolta nel suo impermeabile e nei suoi pensieri, ha un baratro di venti metri davanti e una voglia matta di saltare; un angelo, invisibile e incorporeo, la ferma un attimo prima del balzo, consegnandole una lettera d'amore mai spedita, scritta da un uomo fuggito oltre il muro.

Da queste premesse, Monbijou si sviluppa seguendo e ricostruendo le storie dei suoi personaggi, mettendole in parallelo, estraendole dalla quotidianità e calandole nell'eccezionalità di un giorno storicamente fondamentale: il giorno in cui il Muro è caduto. Quattro attori e un artista di strada (questa volta vero) danno vita a 5 personaggi profondamente diversi, la cui anima è messa in scena attraverso il potere del gesto, senza bisogno di parole. La ragazza dell'ovest costretta a un lavoro spersonalizzante, che trova nella dimensione casalinga un limbo protetto; l'uomo fuggito dall'est che si improvvisa clown di strada, non essendo riuscito a inserirsi nella società occidentale; la donna dell'est, divisa tra la prospettiva di una vita monocorde e il sogno di ritrovare l'amore fuggito; l'angelo decaduto, che cerca di riconquistare le ali perdute aiutando gli esseri umani; l'angelo alato, che guida e osserva il suo collega. Al centro di tutto, il Muro, confine reale e simbolico che verrà abbattuto, a  sorpresa, grazie alla spinta degli eventi, permettendo ai due innamorati di ritrovarsi e all'angelo di riacquistare le ali.

Monbijou è uno spettacolo che, per il contesto storico affrontato e per il linguaggio poetico utilizzato, realizza un modo di far teatro al contempo onirico e reale, ludico e critico; una messa in scena nella quale il gesto, il ritmo e il movimento si collocano in una partitura sempre dinamica e fortemente evocativa. La decisione di rinunciare all'uso della parola realizza la possibilità per il pubblico di cogliere differenti chiavi interpretative conservando contemporaneamente la possibilità di abbandonarsi al semplice flusso inconscio. Spettacolo che ruota intorno al tema dei "confini", Monbijou ci pone di fronte a due mondi: un mondo al centro dell'implosione, quello dei paesi socialisti e un mondo lanciato verso l'esplosione, quello delle economie di mercato. Nel mezzo, uomini e angeli sono accomunati da tensioni e desideri, da sogni e illusioni. Quasi come se la sfera politica venisse a incidere su piani di realtà differenti, sia concreti che astratti, rendendo difficile non solo l'unione tra gli esseri umani, ma anche tra la parte materiale e la parte divina di ogni essere.

Progetto, Sceneggiatura e Regia di Lucia Falco
Con Giovanna Ducco, Lucia Falco, Yurij Longhi, Maresa Pagura e Marcello Serafino
Ricerche Materiale d'Archivio di Lucia Falco e Marcello Serafino
Progetto luci di Federico Ghironi

Alcuni pezzi musicali sono stati prelevati dagli album "Achtung Baby", "Zooropa" e "Pop", degli U2.
Il primo album, registrato a Berlino nel 1991, è una felice testimonianza del periodo immediatamente successivo alla caduta del muro. Il secondo, uscito nel 1993, è attraversato dal sentimento di una nuova Europa. Il terzo, del 1997, si sviluppa all'ombra di quello stesso sentimento, ridimensionato nel suo slancio. Il tema dell'angelo, di derivazione cinematografica, è legato a Wim Wenders, che fece uscire "Il Cielo sopra Berlino" due anni prima della caduta del muro.

Info – Prenotazioni
TeatroinRivolta
Tel/fax +39 0122 647656 +39 338 3189085
9,30 – 12,30 / 15,30 –18,30

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