precisazione su Decreto Bersani



RIGASSIFICATORE BRINDISI: ULTERIORI PUNTUALIZZAZIONI
SUL PRETESO DECRETO BERSANI
I commenti che hanno fatto seguito alla diffusione della notizia di un
Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che avrebbe dovuto sospendere
i lavori per la costruzione del rigassificatore a Brindisi fino al
completamento delle procedure necessarie per il "conformarsi" da parte
dello Stato al parere della Commissione Europea, rendono necessarie alcune
puntualizzazioni:
·        il decreto in questione è, allo stato, un provvedimento non dotato
di alcuna validità perché privo del previsto "concerto" del Ministro
dell'Ambiente;
·        il Ministro dell'Ambiente non ha dato e non può dare, senza cadere
in una plateale contraddizione, il suo "concerto" al provvedimento perché
ha sempre chiesto in un tutte le competenti sedi l'immediato annullamento
dell'autorizzazione ministeriale opponendosi ad una VIA postuma;
·        per l'espletamento della procedura di VIA è ovviamente
indispensabile il consenso del Ministero dell'Ambiente perché tale
procedura appartiene alla competenza ed alla responsabilità del suddetto
Ministero;
·        il Ministro dello Sviluppo, dopo aver immotivatamente affermato
che le condizioni poste dalla Regione Puglia per la VIA non sono ostative
all'avvio di tale procedimento pone anch'Egli col Decreto una condizione
all'espletamento della suddetta procedura e cioè quella che la società
costruttrice presenti entro tre mesi la relativa istanza. Una istanza che
la British LNG ha mille volte pubblicamente escluso dichiarando anzi che si
sarebbe fermamente opposta ad una tale scelta. Ne discende che una
inopinata inversione di marcia di tale società in ordine alla VIA
legittimerebbe il sospetto di manovre sotto banco o di oscuri affidamenti
in ordine ai quali la competente autorità giudiziaria potrebbe essere
chiamata a far luce;
·        non è vero che il dovere di conformarsi al parere della
Commissione Europea consiste nel procedere ad una VIA postuma dal momento
tale Commissione ha solo rilevato l'illegittimità del provvedimento per
mancanza della VIA e della consultazione delle popolazioni interessate
facendo carico allo Stato italiano di conformarsi a tale parere eliminando
tali violazioni di legge. La Commissione ha quindi lasciato allo Stato
italiano la responsabilità di eliminare tale illegittimità senza dare
indicazioni specifiche sul "come" e non v'è dubbio che l'annullamento è il
modo migliore e più radicale di conformarsi al parere europeo;
·        la via maestra per risolvere il problema è dunque l'annullamento
del provvedimento autorizzativo, soluzione questa che nelle Conferenze dei
Servizi istruttoria e decisoria ha sempre trovato tutti i necessari
concerti, intese ed assensi.
Brindisi, 24 settembre 2007

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione "Dott.
Antonio Di Giulio", Fondazione "Prof. Franco Rubino", A.I.C.S., ARCI, Forum
ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela
dell'Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato cittadino "Mo'
Basta!", Comitato Brindisi Porta d'Oriente.