IL GOVERNO VENGA A VEDERE A BRINDISI



lettera aperta


Al Presidente del Consiglio dei Ministri
On.le prof. Romano PRODI
Roma

Al Ministro per lo Sviluppo Economico
On.le dr.Pier Luigi BERSANI 
Roma

Al Ministro dell’ Ambiente
On.le dr. Alfonso Pecoraro Scanio
 Roma

Al Presidente della Regione Puglia
On.le Nichi Vendola
Bari

RIGASSIFICATORE: IL GOVERNO VENGA A VEDERE A BRINDISI
IL “CRIMINE” CHE SI VUOLE CONSUMARE
E CHE DETERMINEREBBE UN’INSANABILE ROTTURA
Abbiamo motivo di ritenere che fra qualche giorno il Governo potrebbe
prendere l’attesa decisione sulla questione del rigassificatore a Brindisi.
Per quanto ci riguarda abbiamo ripetutamente chiesto la soluzione del
problema che ci sembra socialmente giusta ed amministrativamente corretta:
il formale invito alla British Gas di rinunciare al progetto a fronte anche
di possibili contropartite ovvero, in caso di indisponibilità da parte
della società inglese, l’apertura di una regolare procedura di autotutela
destinata a sfociare nel ritiro del provvedimento autorizzativo per vizi di
legittimità (mancanza di una Valutazione d’Impatto Ambientale ed altre
violazioni di legge) e per ragioni di merito (nuova ed appropriata
valutazione dell’interesse pubblico). Dal momento che sulla base delle
dichiarazioni rese dal Governo in Parlamento va esclusa la pura e semplice
conferma dell’autorizzazione e poiché alcuni segnali indicano la riluttanza
del Governo ad accogliere la nostra proposta, sembra prendere piede
l’ipotesi della convocazione della conferenza dei servizi per procedere in
quella sede alla Valutazione di Impatto Ambientale che fu omessa nella
procedura amministrativa a suo tempo svoltasi.
Consideriamo allora necessario ed urgente precisare con estrema chiarezza
alcune cose. Innanzitutto il fatto che una Valutazione d’Impatto Ambientale
senza la convocazione della conferenza dei servizi sarebbe un assurdo
amministrativo privo di qualsiasi affidabilità ed esposto a tutte le
censure. C’è poi da rilevare che una Valutazione d’Impatto Ambientale, che
si concludesse con un parere favorevole alla realizzazione dell’impianto,
si rivelerebbe una operazione di facciata ed una beffa perché l’evidenza
dei fatti ed il comune buon senso impongono di ritenere che, per le sue
caratteristiche ed il sito prescelto (nel porto, nelle adiacenze dell’area
industriale ed a ridosso della città), il rigassificatore è assolutamente
incompatibile con l’esigenza di tutelare l’incolumità dei cittadini e con i
progetti di nuovo sviluppo elaborati ed avviati dagli Enti locali.
Invitiamo perciò il Presidente Prodi ed i Ministri Bersani e Pecoraro
Scanio a constatare di persona lo scempio che si sta consumando a Brindisi
perché i drammi locali rischiano spesso di essere percepiti in sede
ministeriale come semplici pezzi di carta e burocratici adempimenti.
Come ha ripetutamente affermato il Presidente della Regione Puglia Nichi
Vendola, noi riteniamo che la realizzazione a Brindisi del progettato
rigassificatore sarebbe un vero e proprio «crimine contro l’umanità». Un
«crimine» che ovviamente non cessa di essere tale se una commissione di
tecnici (specialmente se fossero gli stessi che a suo tempo considerarono
adeguato lo “studio” d’impatto ambientale presentato dalla British Gas)
dovesse per incomprensibili motivi esprimere in sede di “VIA” parere
favorevole alla costruzione dell’impianto. Ribadiamo perciò che le nostre
popolazioni non prenderanno mai atto di pareri e scelte assolutamente
inaccettabili e che una deprecabile conferma della concessa autorizzazione
determinerebbe in ogni caso un’insanabile rottura nei rapporti tra la
nostra comunità ed il Governo centrale con gravi conseguenze sia sul piano
istituzionale che su quello sociale.
Brindisi, 18 novembre 2006

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Col diretti – Terra Nostra, Fondazione
“Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, A.I.C.S.,
ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per
la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato spontaneo
cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente