CONFERENZA STAMPA ANTICIPATA ALLE ORE 17,00 Fw: Comunicato GREENPEACE A BERLUSCONI: IL NUCLEARE È IL PASSATO, NON IL FUTURO n 41



PER CAUSE TECNICHE LA CONFERENZA E' ANTICIPATA ALLE ORE 17,00, SEMPRE
DOMENICA, AL CAMPO BASE DI TERZO CAVONE A SCANZANO J.CO!

Ne approfitto per inoltrarvi una mail di greenpeace,
molto eloquente in merito all'auspicato "futuro nucleare" di Berlusconi ...

Saluti
by
Pino Mele
Cell. 338.9738341
EVITIAMO DI PRODURRE ALTRE SCORIE
... ovunque e di ogni tipo ...
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----- Original Message ----- 
From: "Ufficio Stampa Greenpeace" <ufficiostampa at greenpeace.it>
To: "Ufficio Stampa Greenpeace" <ufficiostampa at greenpeace.it>
Sent: Thursday, March 23, 2006 12:05 PM
Subject: Comunicato GREENPEACE A BERLUSCONI: IL NUCLEARE È IL PASSATO, NON
IL FUTURO


GREENPEACE A BERLUSCONI: IL NUCLEARE È IL PASSATO, NON IL FUTURO

Roma, 23 marzo 2006 – “Il futuro è nucleare? Non scherziamo, rappresenta
solo il passato. Dopo sessant’anni di ricerca, il problema delle scorie
non è stato risolto da nessun Paese. E se il premier parla di
combustibili fossili che non sono infiniti, dovrebbe sapere che tale è
anche l’uranio, indispensabile per sfruttare l’energia atomica. Ai tassi
attuali di consumo, senza rilanciare il nucleare, le riserve
economicamente sfruttabili sono di 50-54 anni” afferma Giuseppe Onufrio,
direttore delle campagne di Greenpeace.

Il nucleare copre oggi il 16 per cento della produzione di elettricità,
ovvero meno del 7 per cento dei consumi totali di energia nel mondo. Il
consumo di uranio corrispondente è di 65-70 mila tonnellate l’anno.
Secondo il “World Energy Council”, le riserve di uranio estraibile a
costi calcolabili non superano i tre milioni e mezzo di tonnellate. Per
fare un confronto con le fonti fossili, il gas copre attualmente circa
il 22 per cento dei consumi totali di energia. Le riserve accertate sono
di 171 mila miliardi di metri cubi e il consumo annuale è di circa 2600
miliardi di metri cubi. Ai consumi attuali, le riserve di gas dureranno
circa 65 anni.

“Una politica energetica lungimirante deve basarsi su un forte aumento
dell'efficienza negli usi finali e sullo sviluppo delle fonti
rinnovabili, che possono dare un contributo significativo anche nel
breve e medio periodo. Se si escludono idroelettrico e geotermia,
esistenti da decenni, sulle nuove fonti rinnovabili l’Italia, il “paese
del sole”, ha solo circa un terzo della media europea. Non si può dire
che in questi cinque anni il governo abbia fatto molto in questo campo”
conclude Onufrio.

-- 
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