Comunicato Stampa Gemellaggio Valle Sussa- Stretto di Messina



Grande successo del gemellaggio “No Ponte-No Tav” a Condove.

 

La delegazione della Rete Noponte e del nodo meridionale del Nuovo Municipio ha incontrato nel corso di due intense giornate, il 16 ed il 17 gennaio,  i sindaci, i comitati, le associazioni no tav della Valle di Susa ed insieme si è convenuto di rafforzare una relazione positiva e propositiva che mira:

  1. alla cancellazione della legge obiettivo, che vanifica la valutazione di impatto ambientale, lede i diritti e la sovranità delle istituzioni locali, impone una politica delle “grandi opere”, subordinata agli interessi di poteri forti, in una logica perversa e senza futuro di sviluppo illimitato;
  2. alla elaborazione di un nuovo piano dei trasporti e della mobilità, che tenga conto delle esigenze dei luoghi e delle relazioni tra abitanti-ecosistemi-storie e culture locali, che sia ecologicamente sostenibile, efficiente, poco costoso e riduca le spropositate catene di merci, utilizzando e riqualificando le alternative già disponibili;
  3. al rafforzamento della rete federativa e solidale che unisce, nel rispetto della pluralità e della autonomia, istituzioni locali – municipali e sovramunicipali -, associazioni ambientaliste, organizzazioni e comitati di base per una reale partecipazione democratica dal nord al sud del paese.

 

La delegazione meridionale composta dal consigliere comunale di Reggio Calabria Nuccio Barillà, membro del direttivo nazionale di Legambiente, dai professori universitari Alberto Ziparo ed Osvaldo Pieroni, della Rete Meridionale del Nuovo Municipio e del coordinamento “no ponte”, da Piero Idone e Angelo Raso, della rete noponte di Villa San Giovanni e da Gianni Vena di Reggio Calabria è stata accolta ed ospitata dal Sindaco di Condove Barbara Debernardi, dal Sindaco di Borgone Simona Pognant, da Antonio Ferrentino, presidente della Comunità Montana Bassa Valle di Susa, sindaco di Sant’Antonino e portavoce del movimento “no tav”.

 

Nel corso di una partecipatissima conferenza presso il palazzetto dello Sport di Condove è emerso con chiarezza il filo che unisce da Susa a Messina chi vuole opporsi costruttivamente a grandi opere come la Tav in Valle Susa o nel Brennero, come il ponte sullo Stretto, il Mose, le centrali inutili, i rigassificatori di Brindisi e Taranto, gli inceneritori, la cementificazione selvaggia, ecc. per lanciare una sfida in positivo.

L’iniziativa, aperta dalla combattiva e generosa Sindaco di Condove, è stata coordinata da Salvatore Amura, assessore alla partecipazione di Pieve Emanuele (MI) e coordinatore della Rete Nazionale del Nuovo Municipio. Sono intervenuti, con lucidità e passione, Pieroni, Alberto Magnaghi, Stefano Lenzi del WWF, rappresentanti valsusini della Rete dei Comuni Solidali, veneti dei comitati contro il Mose, il filosofo “meticcio” Gianni Vattimo (madre valsusina, padre calabrese), Anna Marsden, Antonio Ferrentino ed ha concluso Nuccio Barillà, ricordando – tra l’altro – come 20 anni or sono una lunga lotta che unì tutti i sindaci e le popolazioni della Piana di Gioia Tauro contro un progetto di centrale a carbone e di porto carbonifero ebbe successo ed aprì la strada ad una nuova prospettiva per quell’area. 

All’indomani dell’importante evento, presso la sala del Consiglio Comunale di Condove, ha avuto luogo una conferenza stampa che ha ufficializzato il gemellaggio tra le due realtà di lotta che si battono per la difesa, la sostenibilità e la qualità della vita nei propri territori.


Le vertenze  relative alla Valle Susa ed allo Stretto di Messina, oggi all’attenzione del paese, hanno dimostrato che il popolo si mobilita sui territori partendo dalla concreta constatazione che questo tipo di opere non servono al territorio, né più in generale al Paese, e che per risolvere i problemi della mobilità e dei trasporti esistono soluzioni diverse, più efficaci e di minore impatto. Tutto questo proprio all’indomani della stipula del contratto tra la Stretto di Messina e la Parsons transportation group, la società americana che s’è aggiudicata l’ennesimoappalto per l'affidamento dei servizi di project management consultivo e, per contro, nel momento in cui tutta l’area dello Stretto di Messina viene inclusa nelle zone a protezione speciale dell’Unione Europea e la stessa Commissione Europea mette in mora l’Italia per l’impatto che il Mose può avere sull’ecosistema di Venezia.


Tutto questo non significa legare vertenze che, pur avendo tanti aspetti in comune, hanno delle specificità proprie e dalle quali non si può prescindere. È però il modo di mettere in rete delle esperienze e delle competenze preziose e di mettere in discussione il pensiero di chi ritiene che i problemi del territorio si risolvano d’incanto grazie alle grandi opere “strategiche” decise da pochi.

Lo scambio di esperienze diverrà permanente ed intende raccogliere altre iniziative analoghe che si sono sviluppate in Italia. «Non vogliamo unire tutti i ribellismi – è stato detto - ma lanciare un confronto di idee su che cosa siano oggi la modernità ed il progresso. Il nostro non è un rifiuto ideologico: è una battaglia propositiva». La legge obiettivo è fallita perché non si è basata sulle reali priorità del Paese e il governo che nascerà dalle prossime elezioni dovrà abrogare la legge obiettivo.

 

Al contrario una logica di pianificazione dal basso, sostenibile e partecipata, esito del coordinamento di azioni regionali e locali, può costituire l'approccio che caratterizza la nuova fase politica e che segna prima di tutto i settori programmaticamente più problematici, quali energia, smaltimento dei rifiuti, localizzazione di impianti a rischio, organizzazione funzionale del territorio.


Una nuova rete di scambi sostenibile deve essere conseguenza dell'applicazione della formula delle "sette R": recupero, riqualificazione, riciclo, ristrutturazione, riuso, risanamento e rilocalizzazione.

"Dobbiamo anche ridare un senso estetico – è stato ribadito -  a tutta la schifezza che abbiamo realizzato nell'ultima parte della modernità!"

 

L’attività comune prosegue e prende forma nella partecipazione delle delegazioni della Valle Susa, sindaci in testa , che sfileranno con fascia tricolore accanto ai colleghi di Villa San Giovanni e di Messina, alla manifestazione del 22 gennaio a Messina per la difesa dello Stretto di Messina. L’appuntamento, dunque, è a Piazza Cairoli, alle ore 10.

 

La delegazione meridionale ringrazia tutti i cittadini valsusini che ci hanno accolto con incredibile calore e trasmesso una emozione che non dimenticheremo.

A SARA’ DUUURA…

 

Rete No Ponte – Rete Meridionale del Nuovo Municipio

18.1.2006

 

 

 

 

La Stampa [18.01.06]

 

 Insieme contro la legge obiettivo                                                                                                                                     


Lodovico Poletto


TORINO
È poco più di un puntino sulla carta geografica, Condove. E non ha nemmeno cinquemila anime. Ma è da qui, da questo paese nel cuore della Val di Susa che parte la proposta: «Abroghiamo la legge obiettivo», la norma voluta per accelerare la realizzazione delle grandi opere pubbliche. Dicono: «Ha rotto il filo democratico che lega il governo alle popolazioni. E tutto in nome di progetti di modernità discutibili».

Così, nel municipio di questo comune a due passi dalle montagne che accoglieranno tra 20 giorni i Giochi olimpici, i No Tav valsusini e i No Ponte siculo-calabresi siglano, con una stretta di mano, l’inizio di questa battaglia comune. «Una lotta di civiltà e di democrazia», dicono.

Idealmente, però, questo è qualcosa di più di un gemellaggio finalizzato a una riforma legislativa. Sono gli opposti che si alleano, la montagna e il mare, il nord e il sud del Paese che parlano la stessa lingua. E in mezzo c’è tutta l’Italia che sventola bandiere d’ogni colore, foggia e scritte, si sgola in piazza, prepara dossier e interpella esperti per contestare un progetto. Sia esso il Mose di Venezia o il tunnel del Brennero, gli studi per le superferrovie o i piani per autostrade e gallerie. «A noi, però, non interessa soltanto riunire sotto lo stesso ombrello i vari movimenti “no qualcosa”. Vogliamo lavorare sui reali bisogni del territorio, sollecitare chi vincerà le prossime elezioni a ragionare su questo tema. I governati non possono soltanto far calcoli di cemento, asfalto e aumentare il numero dei buchi sotto terra», spiega Nuccio Barillà, consigliere comunale di opposizione a Reggio Calabria.

Unico amministratore pubblico presente in valle, Barillà dialoga con i sindaci della montagna, gli uomini e le donne che nei giorni della protesta erano in prima fila con la popolazione e con la fascia tricolore addosso. Dice Barillà: «Siete stati importanti, presenze simili sono essenziali anche nella battaglia contro il ponte sullo Stretto». E aggiunge: «Anche a Gioia Tauro, dieci anni fa, quando lottavano contro il progetto di un porto carbonifero, scesero in strada i sindaci. Ci sono state tensioni, lotte, ma alla fine il progetto è stato abbandonato ed è nato il più grande, e funzionale, porto del Mediterraneo». Per questa ragione domenica, quando No Tav e No Ponte sfileranno a Messina, ci saranno anche gli amministratori pubblici locali. In prima fila il sindaco di Messina, accanto a lui Rita Borsellino.

Non lo dicono apertamente i No ponte ma sognano una mobilitazione come quella anti Tav. Con decine di migliaia di persone e tutti gli occhi d’Italia puntati addosso. «La Val di Susa ha insegnato che si può lottare e vincere - commenta Wanda Bonardo, presidente di Legambiente Piemonte - ed è diventata esempio e maestro per tutti quelli che intendono dire no a qualcosa».
Un salto di qualità che oggi favorisce la nascita di saldature e progetti comuni tra associazioni, gruppi, coordinamenti di lotta. «Ma tutto questo è stato possibile soltanto dopo la prova di forza a fine ottobre a Mompantero, quando lo Stato ha cercato di imporre il suo progetto per l’Alta velocità schierando carabinieri e polizia», dice Antonio Ferrentino che, da allora, è diventato il presidente di Comunità montana più famoso d’Italia, quello più invitato a convegni e dibattiti. Aggiunge: «Vogliamo arrivare a un confronto con i governati su sviluppo e grandi opere pubbliche. Ci vuole dialogo vero con le realtà locali, ecco perché siamo certi che la Legge obiettivo oggi non abbia più senso. Va riveduta».

Intanto, in valle, si ragiona di Olimpiadi e visibilità nei giorni dell’evento. Scartate le iniziative che potrebbero danneggiare i Giochi e l’immagine stessa dei No Tav, si sta mettendo a punto una tre giorni dedicata allo studio e al dibattito sull’ambiente. Con la partecipazione di esperti e di rappresentanze di comitati «No qualcosa» d’Italia. E rilanciare l’idea nata ieri a Condove: cancellare la legge più criticata degli ultimi cinque anni.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Osvaldo Pieroni
Ordinario di Sociologia dell'ambiente
Universita' della Calabria
tel. 0984 492565
fax 0984 492598