NO PONTE! Assemblea del 10 dicembre a Reggio Calabria (da Rete Nuovo Municipio)



Carissimi,
debbo inviarvi il comunicato che segue, redatto dal gruppo di lavoro
NO PONTE, CONFLITTI, AUTOSOSTENIBILITA’ DEI TERRITORI MERIDIONALI,, il quale cambia i termini della proposta di assemblea aperta della Rete Meridionale del Nuovo Municipio, annunciata a Bari e prevista a Reggio Calabria per il 10 dicembre. Ovviamente è benvenuto il vostro parere che potete esporre sia sul blog (http://retesudnuovomunicipio.blog.tiscali.it/), sul blog nazionale (http://nuovomunicipio.blog.tiscali.it/), che sul forum del sito www.noponte.org ( http://www.noponte.org/) che attraverso mail. Il dibattito è aperto.
Buona vita a tutti
Osvaldo Pieroni
 
ps: in appendice (più sotto) allego - al solo scopo di stimolare il dibattito - il mio personale parere sul documento, che ho inviato al "gruppo di lavoro" reggino.
 
 
 

Il gruppo di lavoro dell’iniziativa NO PONTE, CONFLITTI, AUTOSOSTENIBILITA’ DEI TERRITORI MERIDIONALI, si è riunito lunedì 28 novembre per discutere delle modalità organizzative e dei contenuti caratterizzanti la stessa iniziativa.
 

Dalla discussione sono emerse le seguenti considerazioni:

 
  1. Si ritiene che le preoccupazioni politiche alla base del lancio di questa iniziativa non possono essere racchiuse nell’identificazione del gruppo che organizza e invita alla discussione con “i soli aderenti alla rete del Nuovo Municipio”. Ciò fondamentalmente in quanto l’obiettivo primario è, e rimane,  quello di avviare un processo di ricomposizione del movimento necessario ad affrontare l’attuale fase politica della lotta contro il Ponte (sul modello NO TAV). Ha valore oggettivo la preoccupazione di chi, seguendo le iniziative di questo ultimo periodo, pur riconoscendo in ciascuna di esse un valore importante,  ritiene che il movimento nel suo complesso presenta ancora oggi una estrema debolezza a fronte di una aggressione generalizzata ai territori, alla qualità della vita ed ai rapporti sociali. Per ciò si richiede una volontà, maturità  ed  estrema disponibilità ad agire nella direzione di un ricompattamento e rilancio del movimento nella sua complessità.
  2. Al momento, i laboratori territoriali di partecipazione esistenti e attivi al Sud, rappresentano solamente dei nodi del Nuovo Municipio, formati principalmente da esperienze di movimento. Essi  presentano, caratteristiche sensibilmente differenti da quelli  che operano in altre aree del paese,  pertanto è necessario approfondire le modalità con cui queste esperienze possano entrare in comunicazione con chi fa resistenza e vuole immaginare scenari differenti di sostenibilità dei propri territori.
  3. L’iniziativa del 10 dicembre può rappresentare un momento di confronto e approfondimento importante e necessario per questo obiettivo e per il processo di contaminazione reciproca.
  4. In tal senso, si ritiene che l’iniziativa debba essere promossa dal “Coordinamento NO PONTE” che, nel mantenere alti i livelli di resistenza, intende promuovere la discussione e avanzare proposte sulle alternative possibili in risposta ai bisogni pressanti di salvaguardia, valorizzazione del territorio e creazione di lavoro eticamente orientato.
  5. Il mantenimento di un livello alto di attenzione sulla questione PONTE non può essere subordinato a personalismi e ad imprimatur. La lezione della lotta alla TAV è emblematica di come si possano superare le differenze politiche pur sostanziali e radicali, mettendo al centro l’obiettivo di fondo.
  6.  Lo scambio di esperienze di resistenza e valorizzazione già presenti su tutto il territorio meridionale, rappresenta la modalità imprescindibile per dare sostanza, sensibilizzare e rimotivare il movimento nell’area dello Stretto in funzione di un suo consolidamento ed allargamento.

 

Pertanto

 

Il gruppo di lavoro si assume la responsabilità di sottolineare questo passaggio politico e dissentire sulla modalità organizzativa proposta nell’incontro del Movimento di venerdi 25 novembre 2005, rimettendo il mandato affidatogli.

Ritiene inoltre che sia necessario riconvocare l’assemblea politica del movimento reggino per  ridiscutere la proposta.

Allo scopo proponiamo un incontro per Giovedì 1 dicembre 2005 presso la sede di Legambiente di Reggio Calabria.

 

 

Peppe Marra, Maurizio Marzolla, Piero Polimeni, Mimmo Tramontana, Gianni Vena

 

 

 

Il commento:

 

Carissimi,
pubblico immediatamente sul blog della retesud del nuovo municipio il testo
del documento che avete redatto e per conoscenza lo invio a tutti coloro ai
quali era stato inviato il primo testo di Alberto e Piero [ e' una lunga
mailing list che comprende compagni, associazioni, amministratori, aderenti
alla ARNM e non] affinche' ne prendano atto e ne discutano.

A proposito del documento ho pero' alcuni rilievi relativi ad inesattezze da
un lato ed a mie differenti opinioni politiche, che qui sinteticamente
espongo.
1. Nel documento e' scritto "le preoccupazioni politiche alla base del
lancio di questa iniziativa non possono essere racchiuse nell’identificazione
del gruppo che organizza e invita alla discussione con “i soli aderenti alla
rete del Nuovo Municipio”. Ma chi ha pensato una cosa del genere? La bozza
del documento redatto da Alberto e Piero e' stata inviata e sottoposta
all'attenzione di una cinquantina e passa di soggetti, ovviamente non solo
calabresi e reggini. La proposta inoltre era stata per la prima volta
presentata a Bari il 6 novembre a soggetti molto diversi tra loro ed era
entrata nel documento finale del gruppo sud del Cantiere {e non della RNM}.
2. Sul giudizio di estrema debolezza del movimento e sulla necessita' di una
ricomposizione ho forti dubbi. A me pare che il movimento stia ampliandosi
ogni giorno che passa, investendo sempre piu' soggetti, anche istituzionali,
che vanno al di la' delle sole associazioni ambientaliste e dei vari gruppi
e gruppetti locali. Mi sembra che in Sicilia il movimento contro il ponte
sia andato molto piu' avanti che in Calabria. D'altro canto il
"Coordinamento No ponte", di cui io stesso ritengo di far parte, non
rappresenta di certo tutte queste realta' ne' tantomeno puo' avere la
presunzione di farlo. Non capisco, a meno di riferirsi alla sola situazione
diciamo cosi' "reggina", che cosa si intenda per "ricomposizione". Parlare
di complessita' del movimento e nello stesso tempo di "ri/composizione" e
"ri/compattamento" mi sembra una contraddizione e non capisco nemmeno a cosa
ed a quando si riferiscano quei prefissi "ri" che rimandano ad un passato.
Quale?
3. Il modello NO TAV. Ebbene a mio avviso e per tutto quello che nei
comunicati dei vari comitati e nelle mobilitazioni e' stato espresso, il
"modello no tav" e' proprio l'esempio di come sindaci, assessori, comunita'
montane, sindacato, ecc. ecc. si siano trovati insieme ai comitati della
valle, a volte dentro gli stessi, e come gente delle piu' disparate ed a
volte stridenti tra loro posizioni politiche {destra compresa}si siano
trovati a braccetto con autonomi, rifondaroli, cani sciolti, ecc. ecc. Il
tema della grande mobilitazione inoltre non era e non e' soltanto il no alla
tav, ma l'affermazione della sovranita' delle comunita' locali sui territori
che abitano. Ecco allora che la proposta di un confronto aperto a quante
piu' realta' possibili a partire dal NO al ponte per andare verso
l'affermazione positiva e propositiva di sovranita' locali mi sembra molto
piu' aderente al modello "no tav" di quanto lo siano proposte di
"ricomposizione".
4. Se poi si afferma che "il mantenimento di un livello alto di attenzione
sulla questione PONTE non può essere subordinato a personalismi e ad
imprimatur", al di la' di polemiche personalistiche che quasi sempre scadono
di tono, non capisco perche'  invece l' imprimatur debba mettercelo il
Coordinamento No ponte {" si ritiene che l’iniziativa debba essere promossa
dal “Coordinamento NO PONTE” }. Mi sembra anche questa una contraddizione,
almeno logica. Non e' possibile fare le cose insieme? Che forse qualcuno
pensa che il nodo meridionale della Associazione del Nuovo Municipio voglia
mettere il cappello sopra i movimenti, assumerne la direzione, dettare la
linea o vergare un qualche "imprimatur"? Se si segue l'attivita' ed il
cammino dell'ARNM oppure semplicemente se si guarda a quanto pubblica il
blog meridionale mi pare sia evidente proprio il contrario....
5. E' certo che se si fa una riunione che comincia sabato 10 dicembre alle
17 ed ancora non si sa dove, quelli che verranno saranno di Reggio e
dintorni e se qualcun altro verra' da piu' lontano non avra' nemmeno il
tempo di parlare. Addio allo " scambio di esperienze di resistenza e
valorizzazione già presenti su tutto il territorio meridionale"... eppure ce
ne sono molte, che potrebbero essere presenti. Anche a questo proposito
basta guardare quello che emerge dal blog della retesud e che rappresenta
solo una piccola parte delle esperienze in atto. Dobbiamo poi lasciar
perdere, se le cose debbono essere organizzate cosi', la discussione
relativa alla proposta di Laboratori territoriali? ...perche', al di la'
delle poche esperienze al Sud {ma di laboratori non ce ne sono molti nemmeno
al nord ed al centro}, quella dei Laboratori e' una proposta ed un metodo di
lavoro che dovrebbe servire proprio a mettere al centro della discussione la
costruzione partecipata delle comunita' e degli scenari locali.
In ogni caso e senza polemiche, vi abbraccio.

Osvaldo