LA BOCCA DELLA VERITA' n.02/2005



LA BOCCA DELLA VERITA'  -  n°02 anno secondo
rubrica di commenti dei comitati cittadini
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Falconara Marittima 31.03.2005


"IGNORANZA INCALLITA"

"L'Opinione" del Dott. Luca Guazzati  Direttore del mensile MONDO LAVORO
ospitata sul periodico d'informazione della Provincia di Ancona (lo trovate
in allegato) circa le problematiche poste dalla presenza della raffineria
API, esordisce con toni sopra le righe appiccicando l'etichetta di
"ignoranza incallita" nei confronti di coloro che intervengono su tale
problematica non allineati con il "coro" che Egli gradisce maggiormente!
Noi siamo tra coloro che guardano al "sistema API" anche come elemento
generatore di grandi impatti ambientali, sanitari e socio-economici.
Non solo: siamo anche tra i pochi che stigmatizzano continuamente i
comportamenti della dirigenza dell'API, forti di tutti quei documenti delle
Autorità preposte che depongono a sfavore di comportamenti eticamente,
socialmente ed ambientalmente corretti da parte della Dirigenza della
raffineria API; comportamenti che fanno essere tale azienda tutt'altro che
aliena dal territorio in cui è stata fatta sviluppare.

Forse è proprio la disinformazione su tali documenti delle Autorità che
induce il Direttore ad usare toni sopra le righe ma, francamente, si ha la
sensazione di trovarsi di fronte a chi, non avendo altre argomentazioni se
non quelle ufficiali dell'Azienda API (come il citato Rapporto Ambientale),
non abbia altra risorsa che squalificare con parole forti il pensiero
altrui.

Per tentare di colmare una sua personale lacuna, basterebbe che il Dr.
Guazzati, leggesse attentamente il documento che abbiamo pubblicato e
distribuito ad Amministratori locali e Parlamentari della Repubblica sulla
"<http://www.comitati-cittadini.net/Documenti/Comitati/Convegni/ConvVerdi%202003-05-16.htm>Affidabilità
oggettiva" della Dirigenza della raffineria API.
In quel documento, aggiornato al Maggio 2003 e mai contestato dall'API,
troverà citati incidenti in raffineria ed i relativi documenti delle
Autorità circa le responsabilità dei Dirigenti dell'API!
Crediamo che quel documento dia la misura di quanto la raffineria API non
ci risulti assolutamente una "presenza aliena sul territorio".
E ne siamo profondamente consapevoli poiché ne stiamo pagando alte
conseguenze, alcune ancora non note ed economicamente non quantificate a
causa di ritardi politici e culturali di chi amministra e governa a tutti i
livelli, come i costi per le malattie e per la dilapidazione ed
inutilizzazione del territorio.

A tale proposito ci sembra che il Dr Guazzati dimentichi od ignori, per
esempio, l'esistenza del progetto ExternE (www.externe.info), un progetto
di ricerca della Commissione Europea che è il primo tentativo completo di
usare una metodologia 'bottom-up 'costante per valutare i costi esterni
connessi alle attività produttive di energia o di trasporto.
Costi reali a carico della spesa pubblica!
E ci domandiamo perché questa metodologia di indagine non sia stata mai
usata per Falconara e la Bassa Valle dell'Esino dove si riverberano i costi
prodotti dal sistema API (raffineria + centrale elettrica) dato che ci sono
state sempre mostrate le sole ricadute "positive" del sistema.
Come mai nessun Amministratore (soprattutto della Regione Marche!) prima
del rinnovo della concessione si è attivato con propri "esperti" per usare
localmente i sistemi software come EcoSense o EcoSense LE che avrebbero
permesso di calcolare i costi esterni marginali specifici (inquinamento
salute  mortalità  incidenti - ecc) della raffineria e della centrale
elettrica dell'API?
Nel Documento Istruttorio del rinnovo della concessione non c'è traccia di
tutto ciò!

E dire che lo stesso Governo italiano, ad Aprile 1999, nel Libro Bianco per
la valorizzazione energetica delle Fonti Rinnovabili si servì a piene mani
delle valutazioni maturate dal Progetto ExternE della Commissione Europea
[*].
Chissà se con quei software che nessun "esperto" ha preso in considerazione
emergerebbe che i danni prodotti dall'intero sistema API si ridurrebbero
del 70% qualora la sua posizione logistica fosse situata in una zona non
densamente popolata?
Chissà a quanto ammonterebbero monetariamente i costi esterni  il
danneggiamento all'ambiente, alla salute, il contributo al riscaldamento
globale, le malattie professionali  se fossero considerati?
Quale proporzione avrebbero rispetto al prodotto interno lordo ed alla
"ricchezza" profusa localmente?
A quanto ammonterebbero monetariamente i costi che devono essere coperti
dalla società nel suo insieme?

La realtà è, invece, che la valutazione economica tradizionale applicata
anche alla nostra situazione tende ad ignorare questi effetti, e dunque non
da colpevolmente conto di problematiche molto pesanti.
Questo sì che è un comportamento che rende "artificialmente" aliena la
presenza del sistema API!

Non ci sentiamo offesi per quella "ignoranza incallita" riferita anche alle
nostre prese di posizione in quanto ci rendiamo anche conto della palese,
personale difficoltà del Dr. Guazzati a comprendere la società civile e le
associazioni di cui essa si dota.
Una società civile tanto distante dalla sua cultura che nella sua
"Opinione" il Dr. Guazzati invoca gli "esperti" e l'ascolto del loro verbo!
Noi li ascoltiamo gli esperti, ma probabilmente non soltanto quelli che
ascolta il Dr. Guazzati e, anche se "quegli altri che noi ascoltiamo" non
ci chiedono e non percepiscono da noi alcun compenso, riteniamo che siano
degni di considerazione quanto gli esperti che stendono Relazioni o
Rapporti per conto di qualcuno da cui, contrattualmente, dipendono
economicamente.

Allora rammentiamo al Dr. Guazzati alcune "cadute" di certi esperti su
alcune problematiche:

1) La barriera di acciaio (palancolata) che l'API voleva infiggere dentro
l'alveo del fiume Esino per proteggerlo dalla migrazione degli idrocarburi
dalla raffineria. La tesi degli "esperti" dell'API che hanno sempre
sostenuto che una porzione della palancolata poteva essere fatta solo
dentro il fiume Esino è stata più volte rigettata per i noti ed
elevatissimi rischi di esondazione del fiume.
Cittadini di "ignoranza incallita" hanno lottato contro la realizzazione di
quella barriera fisica sostenendo che doveva essere fatta all'interno della
proprietà API e la Regione prima, il Ministero oggi ci hanno dato ragione.
Addirittura il Ministero dell'Ambiente, lo scorso Gennaio, ha proprio
affermato che la palancolata deve essere realizzata << all'interno
dell'attuale perimetro della raffineria >>.

2)
<http://www.comitati-cittadini.net/BoccaDellaVerita/2005-01-21%20bonifica.htm>I
dati sul recupero degli idrocarburi nel sottosuolo: il Dr. Guazzati
dovrebbe confrontare ciò che è scritto nei rapporti ambientali dell'API con
ciò che dice il Consulente Tecnico d'Ufficio della Procura di Ancona
nell'inchiesta per i presunti dati falsi dell'inquinamento da idrocarburi
del sottosuolo.

"Ignoranza incallita" ?

A questo punto ci sembra di aver intuito il pensiero del Dr. Guazzati:
forse il Direttore è tra quelli che ritiene che i cittadini siano
fondamentalmente rompiscatole perché immaturamente ed emotivamente
condizionati dagli eventi, e, pertanto, con la tendenza ad enfatizzare i
problemi legati alla presenza della raffineria API.
Conseguentemente tale logica dovrebbe concludere che è bene lasciar fare
agli "esperti" un lavoro che soltanto loro sanno come indirizzare per il
bene dei cittadini stessi i quali, da soli, poveretti, non sarebbero che in
balia delle strumentalizzazioni!

A noi sembra che se questa fosse l'impostazione culturale del Dr. Guazzati
essa è surclassata dalla realtà dell'associazionismo come il nostro che con
la forza delle problematiche proposte e l'attenzione delle osservazioni sul
campo è riuscito a coagulare attorno a se Professionisti (Ingegneri
Architetti  Medici  Epidemiologi  Giuristi) che ci hanno fatto crescere e
che, a tutt'oggi,  NON SI SOSTITUISCONO AI CITTADINI ma collaborano ed
intervengono con loro laddove è necessario che le diverse professionalità
supportino la nostra azione sul territorio.

Come sostiene Jacques Testart su "Le Monde Diplomatique" di Febbraio 2005,
oggi più che mai, su problematiche cruciali come l'energia, << (…) basarsi
soltanto sul consiglio di esperti "obbiettivi", senza una preventiva
consultazione popolare, compresi i diretti interessati, non fa altro che
far crescere lo scarto tra le aspirazioni popolari e le opinioni dei
governanti, influenzati dalle lobby economiche >>.
Consapevoli di questo pericolo che incombe sul futuro della nostra
esistenza e della nostra qualità della vita, in mancanza di formule e
procedure partecipative che pongano rimedio alle evidenti carenze della
democrazia rappresentativa che tutte le Amministrazioni pubbliche palesano,
noi ci siamo creati le condizioni per capire, intervenire ed agire
responsabilmente.

La Bocca della Verità

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[*] Dal "Libro Bianco per la valorizzazione energetica delle Fonti
Rinnovabili" dell'Aprile 1999 che il Ministro dell'industria, d'intesa con
i Ministri dell'ambiente, per le politiche agricole, dei lavori pubblici,
delle finanze e della ricerca scientifica e tecnologica, sentita la
Conferenza unificata, sottopose all'approvazione del Cipe il Libro Bianco
per la valorizzazione energetica delle fonti rinnovabili, predisposto sulla
base del Libro Verde elaborato dall'ENEA nell'ambito del processo
organizzativo della Conferenza nazionale energia e ambiente: << In merito,
alcune utili indicazioni quantitative si possono desumere dal progetto
ExternE, finanziato dall'Unione Europea, che ha valutato i costi ambientali
connessi alla produzione di elettricità in diversipaesi, con diverse fonti
e varie tecnologie. Allo studio hanno partecipato l'ENI e lo IEFE.
Rimandando allo studio per quanto riguarda la metodologia5[5], interessa
qui riportare che, in l'Italia6[6], il costo ambientale (incluso l'effetto
serra) della produzione di elettricità da olio combustibile è stimato pari
a 65-106 Lire 97/kWh, da gas naturale pari 28-51 Lire 97/kWh, da idraulica
pari a 6,46 Lire 97/kWh.
Un altro recente studio7[7] fornisce valutazioni sui costi esterni del
settore dei trasporti, nel quale
dovrebbero introdursi, essenzialmente, i biocombustibili: come mero
riferimento, si cita il dato di costo esterno associato solo
all'inquinamento atmosferico e alle emissioni di anidride carbonica delle
autovetture, valutato dallo studio in circa 70 Lire 95/pkm (costo per unità
di traffico passeggeri). (…)

Dato il rilievo del tema, che costituisce una forte motivazione aggiuntiva
a favore di politiche per lo
sviluppo delle rinnovabili, si riportano alcuni stralci dello studio8[8],
appositamente eseguito, relativo all'impatto occupazionale connesso al
conseguimento degli obiettivi di diffusione delle rinnovabili, come
delineati nel presente documento.
"Poiché gli effetti occupazionali del piano di investimenti sono
conseguenza non solo del personale
direttamente impiegato nella realizzazione degli impianti, ma anche degli
effetti indiretti che vengono indotti negli altri settori economici, per
valutare l'effetto complessivo si è fatto ricorso alla Tavola
Intersettoriale dell'Economia Italiana, mentre i dati concernenti
l'occupazione diretta e indotta nell'esercizio e nella manutenzione degli
impianti sono stati desunti da informazioni relative essenzialmente a
impianti in esercizio in Italia o realizzati da costruttori italiani. (…)
con l'ausilio della Tavola Intersettoriale hanno portato a prevedere per il
2010 (data intermedia fra 2008 e 2012) un impatto occupazionale netto
compreso fra 70.100 e 79.800 unità,
Oltre agli effetti strettamente occupazionali, lo sviluppo di nelle zone
agricole di attività connesse alla generazione di energia da fonti
rinnovabili, aumentando il reddito in loco, mette in moto un circolo
virtuoso, di cui beneficiano complessivamente le comunità locali: non solo
maggiore circolazione di denaro, ma anche aumento dei tributi locali
riscossi, che può tradursi in maggiori investimenti (per le infrastrutture,
per la formazione, ecc.).
Sulla base di esperienza estere, che lo studio prende in esame, non va
infine trascurato il contributo
all'economia locale che può venire da un turismo ispirato e motivato dalla
presenza di impianti
energetici alimentati da fonti rinnovabili.>>.




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