[Disarmo] "L’Ucraina è vicina al fallimento"



Secondo The Economist l’Ucraina è vicina al fallimento: il 1° agosto scade il termine per la sospensione dei pagamenti sul debito, pari al 94 per cento del PIL, e se le autorità non riescono ad accordarsi con gli investitori sulla ristrutturazione del debito, dovranno dichiarare default.

Media ucraini e occidentali ormai riconoscono apertamente le crescenti difficoltà ad arruolare nuove reclute, tema fino a ieri definito “propaganda russa”. Moltissimi maschi in età d’arruolamento si nascondono o vengono catturati nell’ambito di vere e proprie cacce all’uomo nelle città ucraine.

Un’inchiesta del giornale tedesco Die Welt che ha sentito diverse fonti militari valuta che siano non più di 250 mila i militari ucraini al fronte, meno della metà dei russi e rivela che Kiev dovrebbe arruolare almeno  50.000 militari ogni tre mesi, circa la metà di quanto indicato da fonti militari francesi che avevano calcolato il fabbisogno di reclute delle forze ucraine in 35.000 combattenti al mese.

Una fonte citata dal giornale tedesco valuta infatti che per compensare le perdite sia necessario reclutare ben più di  50.000 militari a trimestre rivelando che molti reparti al fronte sono esausti e vicini al collasso psicologico.

Kiev ha deciso di concedere la libertà ai detenuti nelle carceri ucraine se accetteranno di imbracciare le armi contro le forze armate russe. 

Il morale fiacco negli ucraini, determinato dall’andamento della guerra e dall’inutile sacrificio di così tante vite in battaglie senza speranze di successo (dalla difesa di Bakhmut alla controffensiva dello scorso anno) e dal crollo verticale della fiducia nel governo di Kiev stanno determinando gravi carenze di personale, sia per le mansioni che richiedono maggiore specializzazione sia per i compiti di combattimento.


Un rapporto del think-tank britannico Royal United Services Institute (RUSI) valuta che la produzione di mezzi, armi e munizioni in generale e in particolare di missili balistici e da crociera russi sia aumentata notevolmente nonostante le sanzioni occidentali. Se nel 2021 la Russia ha prodotto 56 missili da crociera Kh-101, l’anno scorso ne ha prodotti 460. Le scorte di missili balistici Iskander sono aumentate da circa 50 a 180, nonostante il loro impiego continuo contro obiettivi ucraini.

Gianandrea Gaiani 

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