[Disarmo] Iglesias, un netto cambio di prospettiva dal convegno "Pace, lavoro, sviluppo"



Dall'articolo non si capisce se ci sono state proposte per la riconversione di Rwm.

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Decine e decine di professionisti, docenti universitari, sindacalisti, giornalisti, esperti di finanza, membri dell'associazionismo, di varie fondazioni e di altro ancora. Una fucina di menti riunitesi oggi per tutta la giornata al centro culturale di via Cattaneo ad Iglesias per il convegno "Pace, lavoro, sviluppo. Ricostruire il presente, ripensare il domani", promosso dal Comitato Riconversione Rwm.

L'intento finale era a dir poco ambizioso: l'andare oltre un modello di sviluppo basato sulle industrie ad alto impatto ambientale e sulle politiche di sfruttamento delle risorse finora portate avanti. Già, ma come? Alcune risposte sono arrivate sul finire della lunga giornata che ha visto tantissimi esperti dei vari temi alternarsi ai microfoni, prendere parte a dibattiti e tavole rotonde. Fare rete, è stata sicuramente la frase più ricorrente.

Provano a farla nel Sulcis i giovani professionisti del "Progetto Barega" che, ha spiegato Gabriele Casu, architetto, "da anni investono le loro competenze sulla bioedilizia per uno sviluppo ecosostenibile che ha già prodotto unità abitative ed edifici pubblici realizzati esclusivamente con materiali locali a Masainas, Portoscuso, Iglesias e Carbonia".

Ci prova anche Daniela Ducato (Edizero) a Guspini dove ha attivato una filiera di produzione di materiali ecosostenibili che dà lavoro a decine di persone.

E Teresa Piras che con il Centro Sperimentazione Autosviluppo ha parlato del progetto "Domus Amigas" di accoglienza turistica in famiglia e de "I semi del futuro" per "restituire il controllo delle semenze ai contadini togliendolo alle multinazionali".

Ma fare rete significa anche "consorziarsi per potenziare le attrattive di un territorio" ha spiegato Giampiero Pinna parlando del Cammino minerario di Santa Barbara. Com'era ovvio l'attività della Rwm, la fabbrica di esplosivi di Domusnovas - Iglesias che solo nel 2016 ha chiuso un fatturato di 72 milioni di euro (utile di 12 milioni) ha riempito parte degli interventi di praticamente tutti i relatori.

Stimando in 5 milioni di euro l'anno i guadagni degli operai della fabbrica Arnaldo Scarpa (comitato riconversione Rwm) si è chiesto: "La cifra vale le migliaia di vite perse, le città e ospedali distrutti in Yemen dalla colazione guidata dall'Arabia Saudita a cui vengono vendute le bombe prodotte nel Sulcis?".

Angelo Cremone (Sardegna Pulita) ha ripercorso la storia delle manifestazioni davanti alla fabbrica (cominciata 4 anni fa con la presenza di Vincenzo Migaleddu e del Premio Nobel per la Pace Vandana Shiva). Mariella Cao (No Basi) ha evidenziato la "necessità di spezzare la connivenza tra chi produce bombe lavorando per 4 soldi e i cosiddetti padroni del vapore". Il risultato finale del convegno è una lettera di intenti e proposte da diffondere in tutto il territorio isolano.

http://www.unionesarda.it/articolo/notizie_economia/2017/12/03/iglesias_un_netto_cambio_di_prospettiva_di_sviluppo_dal_convegno-2-672705.html


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