[Disarmo] Fwd: [disarmisti esigenti] caro Padre Fortunato - dai Disarmisti Esigenti in dialogo con Zanotelli la proposta di una Perugia Assisi straordinaria



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Da: "Alfonso Navarra" <alfiononuke at gmail.com>
Data: 29 ago 2017 17:08
Oggetto: [disarmisti esigenti] caro Padre Fortunato - dai Disarmisti Esigenti in dialogo con Zanotelli la proposta di una Perugia Assisi straordinaria
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Da: Alfonso Navarra <alfiononuke at gmail.com>
Date: 29 agosto 2017 11:06
Oggetto: caro Padre Fortunato - dai Disarmisti Esigenti in dialogo con Zanotelli la proposta di una Perugia Assisi straordinaria



Alla c.a. di Sacro Convento di Assisi

Padre Enzo Fortunato e confratelli


(Scritta dialogando con Alex Zanotelli che ne approva il contenuto)


Gentili Padri Francescani

a nome dei Disarmisti esigenti (www.disarmistiesigenti.org), vi scrivo per affiancare e supportare una proposta di Padre Alex Zanotelli: organizzare, in tempi straordinari, una straordinaria marcia Perugia-Assisi. Riteniamo, padre Alex ed io, di estrema urgenza sensibilizzare e mobilitare il popolo della pace italiano, in gran parte disinformato, rispetto a due obiettivi letteralmente vitali che abbiamo a portata di mano e che segnano uno spartiacque storico.

Il primo obiettivo è rendersi conto della speranza aperta dal Trattato di proibizione delle armi nucleari adottato il 7 luglio 2017 alla Conferenza ONU di New York: se ci diamo da fare, non solo nel mondo ma anche in Italia, con una ampia e convinta mobilitazione di base, possiamo passare dalla interdizione giuridica degli ordigni nucleari alla loro eliminazione. Fino a pochi giorni fa sarebbe sembrato un sogno, un miracolo, ma oggi, dopo questo voto coraggioso di 122 Paesi (non nucleari e per lo più non allineati) la fine dell’era atomica può diventare realtà! 

Il compresente Aldo Capitini starà esultando dal Cielo attraverso cui ci sta osservando: egli era ed è preoccupato al pari di noi che la avventura umana possa essere precipitata in un nulla senza senso, per un cataclisma che può essere scatenato persino per incidente o per errore di calcolo; una devastazione radioattiva che suonerebbe offesa irredimibile al Creatore, il quale ci ha consegnato un Creato da custodire, non certamente da ridurre in cenere.

Posso testimoniarlo avendo partecipato di persona ai lavori preparatori e alla Conferenza di New York:  a questo momento “miracoloso” hanno contribuito moltissimo, Papa Francesco e la diplomazia della Santa Sede, con gli interventi pubblici e con un paziente lavoro dietro le quinte.

Il governo italiano deve essere svegliato dalla sudditanza verso la cultura della sicurezza “atomica” propagandata dalle potenze nucleari. Il premier Gentiloni aveva parlato di colpo di sonno il 23 dicembre 2016, quando il rappresentante italiano all’ONU aveva votato affinché la Conferenza si tenesse, ma in realtà si era trattato di un colpo di intelligenza!

Dobbiamo, anche come Italia, ratificare al più presto il Trattato del 7 luglio (una cerimonia di firma è prevista questo 20 settembre al Palazzo di Vetro), perché prima entrerà in vigore l’accordo di proibizione - TPNW di New York, prima si apriranno i negoziati tra le potenze nucleari sul rispetto della promessa dell’articolo VI del Trattato di Non Proliferazione: trattative in buona fede per giungere ad un effettivo disarmo nucleare totale.

Una ratifica italiana credibile ed utile per aiutare i processi di disarmo dovrebbe comportare la denuclearizzazione completa del nostro territorio: una scelta indipendente da adottare rispetto a quegli accordi internazionali che risalgono ad una Guerra Fredda ormai da relegare nei Musei della Storia!

Che la guerra nucleare sia un pericolo molto concreto, per nulla relegato alla fantapolitica, è purtroppo testimoniato dalla crisi coreana di questi giorni: la si chiama in causa addirittura esplicitamente quando una parte minaccia il “furore” che condusse ad Hiroshima e l’altra straparla di “incenerire l’America”!

Tutte le crisi e i conflitti che affliggono il Pianeta dovrebbero essere risolte mediante dialoghi diplomatici con mediatori volenterosi ed in buona fede, aiutati da chi lavora per avvicinare e riconciliare le società civili, nel rispetto del ruolo di garante e di arbitro dell’ONU.

Dentro questa esigenza di non gettare ulteriore benzina sul fuoco dei conflitti armati sta il secondo obiettivo che vorremmo caratterizzasse la marcia: evitare che il nostro Paese si coinvolga sempre di più, all’insegna di un “interesse nazionale” che contrasta con i veri bisogni del popolo, in una spirale bellicista a partire dal cortocircuito Libia-migranti. La consideriamo una guerra neocoloniale per il controllo di risorse petrolifere e gassifere, nell’interesse dell’ENI, e - dietro la facciata di accordi europei - come vera antagonista l’alleata Francia a supporto della TOTAL, che viene invece spacciata come intervento umanitario contro i trafficanti di uomini che starebbero organizzando l’”invasione” musulmana e negra dell’Italia!

Si tratta di un vergognoso ribaltamento della verità delle cose, che cavalca un odio contro il povero che scappa da guerre, miserie e carestie alimentate dal nostro stesso modello di malsviluppo, quello contro cui Papa Francesco ha tuonato nella sua enciclica “Laudato si’”.

Senza contare tutti gli interventi militari in corso, che violano l’art. 11 della nostra Costituzione pacifista, la cui corretta interpretazione ammetterebbe reazioni difensive solo contro aggressioni armate in atto.

Siamo già in guerra come Italia e lo saremo sempre di più: il popolo della Pace deve rompere questa ipocrisia, chiamare subito ad una chiara opposizione e resistenza, con i metodi e con lo spirito della nonviolenza, perché quando si ignora la realtà o addirittura la si capovolge si aprono le gabbie per quei mostri della ragione che si chiamano razzismo e fascismo.

L’Italia dovrebbe meditare ed attuare i buoni consigli del Pontefice: “lavorare per una comunità internazionale impegnata in strategie lungimiranti basate su un'etica della pace e della sicurezza cooperativa multilaterale che vada al di là della "paura" e dell'"isolazionismo”. Il destino condiviso dell'umanità richiede di rafforzare, con realismo, il dialogo e costruire e consolidare meccanismi di fiducia e di cooperazione, capaci di creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari”.

Questa edizione straordinaria ed urgente della Perugia-Assisi la vorremmo, insomma, al di la dei numeri, caratterizzata da una partecipazione del “popolo della pace” più storicamente e consapevolmente impegnata, più persuasa di contenuti politicamente attuali e “caldi”, ma all’insegna valoriale di una “nonviolenza efficace” secondo la strada che ci indica Papa Francesco: capace di proporsi come l’utopia concreta che afferma la forza del diritto internazionale contro il diritto della forza armata.


Alfonso Navarra - segretario della Lega per il disarmo unilaterale - portavoce dei Disarmisti esigenti (www.disarmistiesigenti.org)




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