[Disarmo] R: Re: il diritto dell'umanità è il disarmo nucleare totale - ad esso devono richiamarsi le mozioni degli enti locali



Con i NO GUERRA NO NATO abbiamo appena concordato un appello "ITALIA RIPENSACI" (che dobbiamo allargare ad altri, magari ricordando che l'idea iniziale dello slogan è stata proprio del MIR) e ci è stata accettata una aggiunta ad una aggiunta di Dinucci:

"perche' violano, nell'interpretazione che dobbiamo fare valere, il TNP" (si intende: le atomiche USA ospitate dall'Italia)

Anche Padovano ha dovuto concordare sul fatto che non dobbiamo dimenticare che chi ha in mano l' interpretazione del TNP sono le potenze nucleari e che tale trattato e' il baluardo giuridico del disordine nucleare vigente (spacciato per ordine) 

nella realtà, come sappiamo, ci e' sempre stato UFFICIALMENTE - dai governi che si sono succeduti -  risposto che la ratifica dell'Italia comprendeva gli accordi internazionali precedentemente stipulati, soprattutto il nuclear sharing

nel nostro lavoro pratico, il TNP, OVUNQUE NEL MONDO, ci viene sempre buttato contro per ostacolare il disarmo nucleare

e' quindi, di fatto, in pratica, il nostro "nemico" (simbolico e giuridico) di disarmisti globali che dobbiamo insieme denunciare ed insieme tatticamente cercare di ricomprendere nel nuovo ordine che deve essere segnato dal trattato di proibizione del 7 luglio, sigla TPNW

lo stesso Kristensen, intervistato da Vignarca sul Manifesto, ci spiega quale sia la natura del TNP: Gli accordi di «nuclear sharing» erano già in vigore prima della firma del Tnp per cui sono in qualche modo stati accettati e ricompresi nelle sue disposizioni (…). I difensori del nuclear sharing affermano che siccome le testate sono sotto il controllo statunitense in tempo di pace, con trattato sospeso in tempo di guerra, non c’è alcuna violazione”.

Mentre con il TNP dobbiamo interpretare lo “spirito” insomma, quando la lettera è fatta di accordi ricompresi e clausole come quella dell’”atomica europea” (l’Italia ha aderito con varie riserve, tra qui quella di poter partecipare ad un progetto europeo di bomba atomica); sul Trattato del 7 luglio invece il dispositivo è chiaro ed inequivocabile nel testo: gli ordigni nucleari sono proibiti anche solo nella minaccia dell’uso (quindi si mette fuori legge la deterrenza in sé). L’unico punto controverso, incerto (e decisivo) sta in come esso – divieto ONU del 7 luglio - possa valere anche per le potenze nucleari – ed i loro vassalli come l’Italia – che non hanno firmato (e non intendono farlo guarda caso proprio accampando la centralità del TNP)!

Ma quale è il trucco con il quale il TNP va a legittimare gli arsenali delle potenze nucleari?

Una inezia, a ben pensarci: basta che non indichi una scadenza al disarmo cui il ristretto club atomico sarebbe impegnato da “negoziati in buona fede”. Dall’art. VI del suddetto TNP (quello che anche noi citiamo come “obiettivo conclamato da attuare”). Per cui io Stato armato nuclearmente fino ai denti sono legittimato in ciò perché ho promesso di disarmare (ed ho promesso agli altri Stati di aiutarli nel nucleare civile), ma nessuno mi ha imposto regole sul come e sul quando rispettare la promessa!


Per essere chiari fino in fondo, il problema, che marca per noi Disarmisti esigenti una discriminante per unità d'azioni di più ampio respiro, con la RID, con i NO GUERRA NO NATO, con altri, è che noi conserviamo una autonomia di identità e di iniziativa che deriva dal fatto che mentre per Vignarca, ad esempio, il TPNW è complementare (di stimolo) al TNP noi lavoriamo per rendere complementare il TNP al TPNW.

Il nostro lavoro non si esaurisce nella ratifica italiana del TPNW né nella entrata in vigore internazionale della proibizione, obiettivo ICAN: questo deve essere chiaro!
Noi lavoriamo, secondo l'invito di Stéphane Hessel, per il disarmo nucleare totale, che va ben oltre oltre l'abolizione giuridica degli ordigni nucleari!
Per questo, ad esempio, Luigi Mosca andrà, a nostro nome, a Ginevra ed io mi recherò a L'Avana, a parlare con ambasciatori e ministri degli esteri, senza nessun complesso di sentirsi "mosche cocchiere".

Noi ci teniamo a sperimentare una strategia internazionale che connetta la proibizione all'eliminazione: siamo nati su questo!

Grazie comunque, Luigi, per l'occasione che dai per chiarire meglio le mie posizioni...



----Messaggio originale----
Da: "Luigi Guasco" <disarmo at peacelink.it>
Data: 12-ago-2017 4.47 PM
A: <disarmo at peacelink.it>
Cc: <forum at miritalia.org>
Ogg: Re: [Disarmo] il diritto dell'umanità è il disarmo nucleare totale - ad esso devono richiamarsi le mozioni degli enti locali

Peccato Alfonso che la geopolitica in questo conflitto globale"in corso contro il mondo multipolare"c'entri un pochino;anche se non mancano già scontri diretti tra menbri della NATO e Russi(caccia abbattuti e ufficiali assassinati da entrambe la parti)per evitare che lo scontro oggi prevalemente per procura diventi inevitabilmente un conflitto totale,la domanda"retorica"da farsi e cosa sia piu efficace;e piu efficace disarmare i 122 paesi già disarmati di ordigni nucleari,o invece applicare il TNP"già firmato"che"obbliga"a non sparpagliare gli ordigni al di fuori del territorio dei cinque paesi detentori.visto che si fa finta di non capire tradotto significa che la NATO,indipendentemente che i nuovi paesi aderenti abbiano firmato o meno il TNP,non puo circondare di ordigni la Russia,la Corea e naturalmente la Cina che è il nemico finale.
Chi fa l'ingenuo Alfonso?:un disarmante saluto a te e pace e bene per tutti.

Il giorno 10 agosto 2017 18:52, alfonsonavarra at virgilio.it <alfonsonavarra at virgilio.it> ha scritto:
da parte di Alfonso Navarra



Per quanto riguarda la campagna sugli Enti Locali, il nostro principale punto di riferimento è quanto votato, grazie al nostro coordinatore Francesco Lo Cascio, portavoce della Consulta per la Pace di Palermo, da ANCI Sicilia il 17 luglio scorso. ANCI che andrà a riunirsi il 2 ottobre per mettere in atto, con azioni mirate di sensibilizzazione, la dichiarazione del Sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Chiediamo al governo italiano, che in questo momento ricopre il ruolo di membro temporaneo del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, di impegnarsi per la ratifica della Convenzione per la messa al bando delle armi nucleari. Adesso che esiste questo importantissimo strumento, ci impegneremo affinché i comuni siciliani sostengano la causa con appositi atti deliberativi, anche in considerazione dell’importanza strategica e militare che storicamente ha rivestito la nostra Regione”.

Altra iniziativa da prendere a modello è stata promossa sempre dal MIR, aderente alla nostra coalizione operativa, in Piemonte, di cui è frutto evidente lo striscione calato sulla facciata del Comune di Torino.


I NO GUERRA NO NATO, si sforzano di venirci incontro retoricamente quando ingenuamente fanno accenno all’umanità (scrive Padovano in sostanza che fare gli interessi dell'umanità è fare gli interessi dell'Italia) che è l’orizzonte della nostra azione ed il punto di vista - che  è anche e soprattutto una scelta di valore - da cui, come Disarmisti esigenti, valutiamo situazioni ed eventi. 


Ma nel tempo dell'interdipendenza globale la coscienza planetaria impone che si privilegino obiettivi che affrontino le concrete priorità che coinvolgono tutte e tutti. Per parlare chiaro: necessità e diritto per l'umanità (ben più che interesse!) è il disarmo nucleare totale, non solo quello dell'Italia.
Di conseguenza le mozioni regionali devono richiamare la ratifica (e quindi l'applicazione) del trattato di proibizione, come si era concordato!

Esiste un pacifismo che ho definito “geopolitico” che colloca l’Italia tra i Paesi sottoposti al dominio dell’Imperialismo americano (vero, anzi unico nemico dei popoli) e quindi la lotta del nostro Paese contro le atomiche USA è un recupero di sovranità che rientra nella contraddizione mondiale imperialismo popoli-oppressi.

Il popolo italiano, quando il suo Stato recupera sovranità e si libera dall’oppressione USA, farebbe gli interessi dell’umanità. 


Questa costruzione ideologica cozza contro la realtà perché , per cominciare, l’Italia, ex potenza coloniale, non  è affatto colonia ma socio subalterno degli USA nel dominare altri popoli ed è, ad esempio, oggi impegnata anche militarmente a contendere alla Francia il controllo delle risorse petrolifere della Libia. Qui c’è una vera guerra in corso, di tipo neocoloniale, spacciata ipocritamente per lotta ai trafficanti di uomini.

L’imperialismo italiano, in secondo luogo,  è attivamente impegnato nel contraddittorio processo di costruzione dell’imperialismo europeo: e qui possiamo anche citare la “clausola europea” (se l’Europa si fa la Bomba noi dobbiamo starci) con cui l’Italia ha aderito al TNP. 

In terza battuta devo dichiarare che la subcultura fondata sulla categoria economicistica imperialismo-popoli oppressi (la rivoluzione proletaria mondiale, cui oggi non crede più nessuno, è stata sostituita dal nazionalismo sedicente rivoluzionario) non appartiene alle categorie cui si richiamano le organizzazioni nonviolente che rappresento. Basta leggere “La rivoluzione disarmista” di Carlo Cassola per capire che siamo su tutt’altro pianeta.


La scelta dell’umanità - e quindi della pace universale - non si fa per “interesse” ma perché si adotta e si segue il VALORE del RISPETTO PER LA VITA, che è alla base di una ricerca di giustizia e di verità insita nel cuore di ogni essere umano (se appartenente al 95% dei “buoni” indicato da Confucio) . 

L’”interesse” porta sempre al ragionamento di convenienza: la Storia si è incaricata ampiamente di dimostrare che la convenienza può essere al massimo di breve-medio periodo, mai “generale e storica”, e porta inevitabilmente alla tutela del particolare e all’accodarsi al più forte del momento.

Non si cambia il mondo, soprattutto se si persegue la pace, affrontando i rischi di una lotta che spesso richiede il sacrificio della vita (Gandhi: si deve essere disposti a morire per una causa, non ad uccidere, se si vuole che quella causa giusta prevalga) sulla base del mero “interesse”.

La visione economicista riduce spesso l’operaio a stomaco affamato, dimenticando che - come sentenziò un saggio già oltre 2.000 anni fa: “non di solo pane vive l’Uomo”.

L’essere umano vive anche - e direi soprattutto - di sogni, di ricerca di senso (il grande potere delle religioni!), della Parola che ti mette in rapporto con l’altro e con il tutto: anche il “proletario”, si mettano il cuore in pace gli intellettuali delle vecchie culture otto-novecentesche: per questo, magari sbagliando, il povero disoccupato vota Berlusconi in Italia e Trump in America. 

Quegli uomini straricchi non rappresentano l’”interesse” ma un sogno, un immaginario, in parte condiviso anche dall’operaio, di ricchezza e di felicità.

Il nostro compito, allora, se si vuole costruire una civiltà della nonviolenza, non è  allora quello di appellarci alla pace come “interesse” (magari condito con gli aggettivi storico e universale), ma di essere portatori di nuovi VALORI, di un nuovo sogno, di un nuovo immaginario di ricchezza diversa (armonia con la Natura!) e di felicità autentica (rispetto della vita, solidarietà, prima l’umanità, prima le persone!).


Sono stato troppo “lungo” a ripetere delle ovvietà? Non lo ritengo affatto, anzi consiglio molti che mi criticano per la mia “lunghezza” a meditarle seriamente, perché esprimono con chiarezza e semplicità dei nuovi contenuti allo stesso tempo pero'  “antichi come le montagne” . 

Io parlo - se qualcuno non lo ha capito - dei pilastri della cultura della pace del XXI Secolo, invitando i confusi (per i quali forse  comodo non mettere ordine tra il vecchio e nuovo nella loro testa) a non farli convivere con le vecchie e “falsificate” costruzioni ideologiche; e devo mettere i puntini sulle i confrontandomi con i luoghi comuni che passano come riflessi condizionati, con parole ed espressioni che oggi non hanno più senso e credibilità alcuna, eppure vengono ripetute a pappagallo, cosi come fa Padovano quando propone il sovranismo italiano come “interesse dell’umanità”.

Io parlo, e mi dispiace, non mi faccio mettere la museruola da chi invece non vede quanto ci sia di trito.e ritrito che so - in certi appelli per liste uniche della sinistra (speranza ultima del sottaceto che ci ha finora egemonizzati e truffati).


Ricordo, brevissimamente, quanto proponiamo: diritto internazionale - delle persone, dei popoli e dell’umanità - che deve mettere un limite alla sovranità assoluta degli Stati. Questa, ci ricorda persino Papa Francesco richiamando Gandhi, è l’essenza della nonviolenza efficace, fondata, anche e soprattutto nella disobbedienza civile, sul massimo rispetto della Legge: vale a dire della parola data (= la relazione sociale regolata e condivisa) codificata: il Diritto, appunto.


Il giorno 9 agosto 2017 15:30, angelo  ha scritto:
RICONOSCO DI AVERE LETTO ERRONEAMENTE LA DATA DI APPROVAZIONE, MA LA MIA CRITICA NON CAMBIA: I NEGOZIATI ONU PROCEDEVANO DAL 27 MARZO, E NON ESSENDO ANCORA CONCLUSI A MAGGIOR RAGIONE SI DOVEVA RICHIEDERE PREVENTIVAMENTE LA FIRMA DELL'ITALIA

Il giorno 9 agosto 2017 21:26, angelo  ha scritto:
ANCORA UNA VOLTA UNA MOZIONE CHE NON FA NEPPURE RIFERIMENTO AL TRATTATO DI INTERDIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI! E NON FA NEANCHE APPELLO AL GOVERNI ITALIANO DI FIRMARLO! C'È UNA BELLA DIFFERENZA CON LA MOZIONE DELLA SICILIA!
A ME LA COSA SEMBRA VERAMENTE VERGOGNOSA. PERSONALMENTE MI GUARDEREI DAL RIPROPORRE UNA MOZIONE SIMILE IN QUALSIASI AMMINISTRAZIONE
Angelo



Il giorno 9 agosto 2017 19:19, Giorgio Nebbia <nebbia at quipo.it> ha scritto:

Ricordando le battaglie fatte, anni fa, per il disarmo nucleare e per la pace, partendo dal ricordo della presenza dei missili nucleari Jupiter sulla Murgia, mi sarebbe piaciuto se nella mozione del Consiglio Regionale Pugliese fosse stato anche ricordato che un trattato per il bando delle armi nucleari è stato approvato da una maggioranza dei paesi membri delle Nazioni Unite, ma purtroppo non dall’Italia.

Il popolo pugliese faccia sentire alta la sua voce perché anche l’Italia aderisca a tale trattato.

Giorgio Nebbia

Professore emerito dell’Università di Bari

Ex deputato (collegio di Bari) e ex senatore (collegio di Brindisi) della Sinistra Indipendente

 

Da: disarmisti-esigenti@googlegroups.com [mailto:disarmisti-esigenti@googlegroups.com] Per conto di Alfonso Navarra
Inviato: mercoledì 9 agosto 2017 18:41
A: disarmisti-esigenti@googlegroups.com
Oggetto: [disarmisti esigenti] Fwd: mozione del Consiglioregionale pugliese

 

 

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Giuseppe Padovano <giuseppepadovano.gp at gmail.com>
Date: 9 agosto 2017 12:18
Oggetto: mozione del Consiglioregionale pugliese
ELICI 

Questa è la seconda e ancor più importante mozione approvata da un Consiglio Regionale che dobbiamo far pesare in tutto il paese, più importante perchè è andata oltre le nostre specifiche richieste ed estende il richiamo alla Giunta ed al Governo per un più attento controllo dsel territorio rispetto alle servitù militari.

A settembre a Firenze ci sarà una iniziativa pubblica dei promotori la mozione approvata dal Consiglio Comunale e che certifica  l'interesse comune nostro e del Movimento dei Disarmisti esigenti nonchè del Wilfd per la  totale condanna  "come vero e proprio crimine verso l'umanità"   anche della semplice deterrenza di ordigni nucleari; iniziativa cui parteciperemo per dare il più ampio e decisivo impulso alla campagna che costringa il nostro governo a tutelare i veri interessi del nostro paese che sono poi quelli dell'Umanità intera : eliminare insieme alle bpmbe atomiche dal nostro paese, qualsiasi residuo rischio di uso degli ordigi atomici a fini di dominio militare.

Diffondete il più possibile!  Aiutateci a portare mozioni simili in ogni assemblea elettiva del paese, e magari sostrenete la sopravvivenza di Pandora TV oramai ultimo baluardo informativo di una certa consistenza e di una grande autorevolezza esistente nel paese e che rischia di chiudere per "evidenti" (e) mancanza di finanziamenti.

Giuseppe Padovano

Coordinatore Nazionale del

Comitato No Guerra No Nato

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