[Disarmo] Nuclear Ban: assemblea a Palermo e mozione di Anci Sicilia




Approvato all’ONU il Trattato per la proibizione delle armi nucleari

Assemblea al Montevergini di Palermo sulla smilitarizzazione del territorio

E mozione dell’Anci Sicilia per la ratifica del Trattato, a Governo e Parlamento


Il 7 di luglio l'Assemblea delle Nazioni Unite ha approvato il nuovo Trattato per la messa al bando delle armi nucleari. L'era atomica sta per finire:122 Paesi hanno deciso di impegnarsi legalmente per la proibizione delle armi nucleari. Il siciliano Alfonso Navarra ha partecipato all'Assemblea coi “Disarmisti esigenti” e l’International Campaign Against Nuclear weapons (ICAN), rete di 600 associazioni che ha portato la Società civile a conseguire lo storico risultato. 

Questo atto delle Nazioni Unite fissa un punto di riferimento globale, utile per tutte le lotte delle realtà locali come, ad esempio, Sigonella Niscemi Augusta Birgi e Mineo. 

È stata perciò convocata nei giorni scorsi un’assemblea al Montevergini di Palermo, sulle nuove prospettive di smilitarizzazione del territorio aperte dall’approvazione del Trattato; la mobilitazione per la sua ratifica e messa in opera, in Italia e nel mondo, ha coinvolto gli Enti Locali siciliani. Il Portavoce della Consulta comunale di Palermo "per la Pace la Nonviolenza, i diritti umani ed il disarmo" Francesco Lo Cascio, ha illustrato la mozione che l’Anci Sicila ha inviato al Governo italiano, affinchè assieme al Parlamento si attivi per la ratifica del Trattato.

Qui un link al documento dell'Assemblea dei Comuni siciliani: https://www.pressenza.com/it/2017/07/mozione-del-consiglio-regionale-anci-sicilia-favore-della-ratifica-del-bando-onu-delle-armi-nucleari/

Sono intervenuti all’incontro Alberto L’Abate e Anna Leonardi, protagonisti delle vittoriose iniziative antinucleari negli anni ‘80 a Comiso. Alberto, fondatore del Corso di laurea in Scienze della Pace a Firenze e ambasciatore di pace a Bagdad e Pristina durante i conflitti in Iraq e Kosovo, ha condiviso con la moglie Anna del gruppo di donne "La Ragnatela" le iniziative nonviolente per la chiusura della base missilistica, riconvertita nell’aeroporto civile “Pio La Torre” di Comiso. Ambedue all’epoca hanno scontato con molti altri attivisti l’immotivata repressione degli organi di sicurezza.

La "Verde Vigna" di Comiso è, con la Pagoda buddista per la Pace, l’odierno retaggio della passata opposizione ai missili Cruise. Vi si svolgono tuttora attività, coincise pure con la Manifestazione NoMuos del 1º luglio a Niscemi. L’impianto illegale del Mobile User Objective System, con enormi antenne elettromagnetiche pericolose e inquinanti, serve a pilotare da remoto soldati e mezzi nei teatri di guerra, compresi i … missili Cruise, come riferisce il generale Mini. 

La lotta per la smilitarizzazione della Sicilia rimanda a Danilo Dolci, precursore delle iniziative nonviolente contro mafia e sottosviluppo, che si ricollegano a quelle di oggi contro il Muos, oggetto della mobilitazione popolare recente, e a quelle per il diritto alla vita dei migranti.

È intervenuto su questo ambito lo storico collaboratore di Danilo Dolci, Lorenzo Barbera, che ha partecipato alla Marcia per lo Sviluppo della Sicilia Occidentale, alle proteste per la ricostruzione del Belice e la costruzione della diga di Roccamena. Fondatore e a lungo presidente del CRESM (Centro ricerche economiche e sociali per il meridione) Barbera ha rimarcato la forza dell’approccio nonviolento e del progetto costruttivo nelle lotte passate e presenti. A proposito di smilitarizzazione, ha ricordato la prima Obiezione di coscienza esercitata in Italia, strappata allo Stato per la ricostruzione dopo il terremoto del ’68.

Nicola Giudice, avvocato dei Comitati NoMuos così descrive l’installazione, adiacente ad altro impianto di 46 antenne ad esclusivo uso degli Stati uniti. Si trova nella zona A della Riserva naturale “Sughereta di Niscemi”, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, in un Sito naturalistico di Importanza Comunitaria. Il Muos è oggetto di azione giudiziaria in sede amministrativa e penale, da parte di associazioni e movimenti che contestano l’indifferenza verso l'uso, grave e impunito della base per fare la Guerra, in violazione della nostra Costituzione.

Ha concluso gli interventi programmati Antonio Rampolla del Comitato palermitano NoMuos, che ha affermato il carattere antimilitarista della lotta contro le antenne portata avanti da Comitati di base, a livello non solo isolano, quale battaglia di lungo periodo contro la guerra combattuta nella realtà, giorno per giorno, in Africa Medio Oriente ed Est Europa.

Antonella Leto del Forum siciliano Acqua e Beni Comuni - moderatrice dell’iniziativa - ha ricordato il pesante inquinamento prodotto del nucleare civile e militare, auspicando la crescita di un percorso unificante sui temi della pace, dell’ambiente, delle migrazioni e dei beni comuni, che dopo New York e Parigi dove si è varato l’accordo globale sul clima, possa unire l’Umanitá contro le minacce alla sua sopravvivenza, per una grande conversione energetica verso l'energia rinnovabile.

Undici città italiane sedi di porti nucleari militari (stabili come Augusta o di transito come Trieste) come pure le basi dov'è accertata la presenza di bombe nucleari (Ghedi e Aviano) traggono dal nuovo Trattato delle Nazioni Unite nuova linfa per una liberazione dall'incubo atomico; anche il confronto degli Usa con l’Iran (che ha votato a favore del bando) e la Corea del Nord (ritiratasi) ne risentono positivamente.

Alessandro Capuzzo del Comitato pace e convivenza "Dolci" di Trieste, ha esposto il documento scritto per la Conferenza Onu di New York con l’ex sindaco di Koper-Capodistria (Slovenia) Aurelio Juri, con la proposta di un coordinamento fra porti e basi nucleari per l'inizio della loro denuclearizzazione, sulla base del nuovo Trattato per il bando alle armi nucleari. Ed ha proposto d'iniziare dall'informazione sul rischio radioattivo esistente, attraverso gli studi della Scuola di Prevenzione nucleare dell'Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica.

Avviare un processo di esplorazione di esperienze, la ricerca dei punti di contatto, una sperimentazione di condotte ed attuazione coordinata d’iniziative, può determinare la crescita di un nuovo percorso, teso alla rimozione degli ordigni presenti sul territorio italiano e la riduzione delle servitù militari, anche in Sicilia.

È emersa infine in assemblea la proposta, preconizzata dal partenariato EuroMediterraneo Barcellona, di creare una Zona libera da armi nucleari in Medio Oriente, come esistenti in Africa Oceania e Sudamerica, obiettivo che ora la cornice del nuovo Trattato può dare la forza di perseguire.

Durante l'assemblea al Montevergini, sono state poste in distribuzione alcune copie del libro di Carlo Cassola "La Rivoluzione Disarmista" messe gentilmente a disposizione dalla moglie dello scrittore.