[Disarmo] R: Re: R: Patto militare Grecia-Israele - Manlio Dinucci



"non ce l'ho con varou, ma con syriza. da quel che ho letto e capito varou è 
sotto accusa per altro tradimento verso il suo paese mentre agiva da ministro, 
e chi oggi lo mette sotto accusa è il governo, e al 
governo ci sta syriza. che è lo stesso governo che svende la grecia alla 
germania e alla nato, e fa accordi militari con il sionismo. oppure ho inteso 
male?"

E' stato il procuratore della Corte Suprema ellenica a inviare al Parlamento, 
dietro richiesta  di un avvocato e da un sindaco di una piccola città costiera 
in seguito alle rivelazioni sul cosiddetto "piano B", la richiesta di una messa 
in stato d'accusa per alto tradimento. Ora tocca al Parlamento decidere se 
accogliere la richiesta di citazione in giudizio, revocando l'immunità di cui 
Varoufakis, in quanto deputato, gode ancora.. Lui, nel frattempo, ha affermato 
che le denunce sono un tentativo di danneggiare il governo. «È stata una guerra 
finanziaria — ha detto a proposito dei negoziati —. Oggi non è necessario avere 
veicoli blindati per sconfiggere qualcuno. Loro hanno le loro banche».
Potrebbe infatti aggiungersi anche un'altra denuncia. Un gruppo di cinque 
avvocati sta preparando i documenti per inoltrare un secondo atto d'accusa per 
il reato di divulgazione di dati personali, legato alla diffusione delle 
converazioni con esponenti di alcuni hedge fund. Varoufakis dovrà inoltre 
fronteggiare anche numerosi deputati del partito conservatore Nea Demokratia 
che hanno richiesto un'audizione urgente da parte della commissione 
parlamentare che indaga sui salvataggi di Atene con l'accusa di "ostruzionismo 
nei negoziati".

Varoufakis afferma che il piano non è mai stato segreto, essendo stato citato 
anche alla conferenza stampa in cui veniva presentato il suo successore 
Tsakalotos. L'ex ministro spiega che l'eventuale necessità di accedere ai 
server del suo stesso ministero con sistemi di hackeraggio, dettaglio a cui la 
stampa internazionale ha dato forte rilievo, sarebbe stato dovuto alla mancanza 
di sovranità nazionale imposta dalla Troika, che impedirebbe ai ministri greci 
di sfruttare appieno le potenzialità dei dipartimenti sotto il loro controllo. 
In altri termini, l'ex ministro parla di un commissariamento occulto fatto dai 
creditori. Una dura accusa a Bruxelles, quella di Varoufakis, peraltro ben 
sintetizzata dal titolo del suo editoriale sul Ft: "C'è qualcosa di marcio 
nelle restrizioni nascoste di sovranità nell'Eurozona".

Da gennaio, spiega poi tornando al piano per il passaggio a un sistema di 
pagamenti alternativo ed eventuale ritorno alla dracma, “ad Atene c’era in 
piedi un gabinetto di guerra, cinque o sei persone che si occupavano di una 
possibile Grexit, e insieme consideravamo tutti i possibili scenari”. Compresa 
l’ipotesi di una valuta parallela per aumentare il potere negoziale del governo 
greco. “Questo è un problema a cui ho dedicato tutta la mia carriera 
accademica”, ricorda Varoufakis, che da economista si è occupato molto di 
teoria dei giochi.