[Disarmo] La UE di Berlino punta alla guerra civile in Ucraina



 Mosca, 25.01.2014

 Mosca avverte il governo statunitense di non interferire negli eventi
che si stanno svolgendo in Ukrajna:
 "Ho richiamato l'attenzione del Segretario di Stato USA John Kerry sul
fatto che è molto importante ora non interferire nel processo in atto ed
è utile evitare qualsiasi dichiarazione che possa surriscaldare la
situazione. Spero che mi abbia capito".
 Sergej Lavrov, Ministro degli Esteri russo.

 Berlino, dicembre 2013

 "Il rifiuto dell’Ucraina di firmare l’accordo di associazione all’UE,
le proteste conseguenti e il tentativo di scacciare il governo con un
voto di fiducia venuto meno, hanno origine nella grande battaglia
geopolitica in atto tra la Germania e la Russia. (...) il piano
d’espansione della Germania ha subito una battuta d’arresto: al vertice
sul partenariato dell’UE a Vilnius solo due Paesi, Georgia e Moldova,
hanno sottoscritto gli accordi di associazione dell’UE, mentre
Bielorussia e Armenia hanno preferito aderire all’Unione doganale
eurasiatica con la Russia, e Mosca aveva fatto pressioni su Kiev,
comprese sanzioni commerciali e altre minacce al fine di allontanare
l’Ucraina dalla nuova corsa ad a est di Berlino. Anche l’UE ha avvertito
l’Ucraina che subirà un blocco finanziario se continua a rifiutarsi di
firmare. (...) Il FMI ha già sospeso il credito di 15 miliardi dollari
del 2011, perché l’Ucraina ha rifiutato di smettere di sovvenzionare le
bollette del gas delle famiglie. I media tedeschi oggi parlano di
“battaglia per l’Ucraina” e “nuovo cortina di ferro” da vincere ad est."
(Degno di nota: l'Ukrajna ha RIFIUTATO di aumentare le bollette popolari
del gas: per questo merita la guerra civile; al riguardo, Il Manifesto
ha descritto tale impegno di Janukovic come POPULISTA - n.d.jure).


Ancora una volta Berlino guarda ad Est, armata di potenza economica e
militare, stavolta guadagnata con la rapina dei satelliti dell'Unione
Europea. La NATO partecipa con entusiasmo.
Avremo bisogno di un'altra Stalingrado?

Gli articoli a seguire, notizie e links sono aggiornati al 27 gennaio,
con gravi notizie da varie province dell'Ukrajna: gli scontri si stanno
diffondendo fuori dalla capitale;
alcuni articoli sono di dichiarata ed evidente analisi
comunista-antimperialista della questione ucraina: ad ogni modo le
relative conseguenti e le informazioni fornite sono un'utile lettura per
ogni pacifista coerente (nota destinata ai palati delicati)

Jure Ellero


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 La UE sta causando la guerra civile in Ucraina*



 Possibile?? Mentre in Italia e nella gran parte dei paesi UE cresce
l'anti-europeismo, o almeno il malcontento verso le politiche
dell'Unione, in Ucraina viceversa pare che esistano schiere di
"europeisti radicali", "disposti a tutto", anche a morire in piazza, per
farsi schiavi della tecnocrazia di Bruxelles!
 Forse le cose non stanno proprio così. Forse gli esagitati della piazza
di Kiev sono una minoranza, ma una minoranza che dispone di spaventosi
megafoni e di potentissimi appoggi. Certo è che, come è già successo
nel caso jugoslavo, anche in Ucraina le pressioni verso la cosiddetta
"integrazione europea" sono causa di gravi contrasti nel corpo sociale.

 Se proseguirà lo sforzo delle diplomazie occidentali per far vincere a
tutti i costi l'opzione annessionista, il paese potrebbe spaccarsi in
due: da una parte l'ovest a prevalenza cattolica e uniate (ortodossa
filo-cattolica), annesso per l'appunto alla Unione Europea; dall'altra
l'est dove è prevalente la componente russofona e ortodossa.

 "Europeisti" furono già, nel senso indicato da Hitler e
Mussolini, i collaborazionisti seguaci di Bandera, protagonisti di
spaventosi pogrom contro la popolazione ortodossa e contro gli
ebrei durante la II Guerra Mondiale. Proprio nella Giornata della
Memoria, ritrovare nella piazza di Kiev certa teppaglia razzista con le
croci uncinate dovrebbe preoccupare chiunque abbia un po' di buon senso;
e invece, l'inviata di RaiNews24 Annamaria Esposito sbraita in diretta
televisiva, senza alcun contraddittorio, che le offerte di Janukovic
"non si possono più accettare" perché "siamo andati troppo oltre" e "la
piazza" è orgogliosamente "pronta a tutto".
RaiNews24, dunque, di nuovo con l'elmetto. Come sempre.

 (A cura di Italo Slavo - C.N.J.)

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SOMMARIO ARTICOLI A SEGUIRE:

 1) Denunciamo il carattere fascista della nuova “rivoluzione colorata”
in Ucraina (**Mauro Gemma)*

 2) L'Ucraina sta precipitando in una guerra civile provocata da forze
fasciste e neo-naziste, con il sostegno della NATO e dell'Unione europea
(Fausto Sorini)

 3) Media Disinformation: What’s Really Going On in Ukraine? (Andy Dilks)

 4) Ucraina: conservatori e fascisti uniti nella destabilizzazione
filo-occidentale (**Fabrizio Verde)*

 5) Lettera aperta del leader del Partito Comunista Petro Simonenko al
Presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovich*

 6) LE NOTIZIE DI "VOCE DELLA RUSSIA": Lavrov avverte gli USA di non
interferire in Ucraina / Yanukovich nota stranieri armati a Kiev / I
radicali stanno continuando ad impadronirsi del potere in Ucraina*

 7) Ucraina: la storia non raccontata (**Brian Denny)*


LINKS:

Our Man in Kiev
http://www.german-foreign-policy.com/en/fulltext/58705

Crimean Parliament: Neo-Nazis Plan To Seize Power In Ukraine
http://rickrozoff.wordpress.com/2014/01/22/crimean-parliament-neo-nazis-plan-to-seize-power-in-ukraine/


On the Offensive (Germany and the protests in Ukraine)
http://www.german-foreign-policy.com/en/fulltext/58713

Serbian scenario unfolding in Ukraine? Nebojsa Malic' interview
http://rickrozoff.wordpress.com/2014/01/25/video-interview-serbian-scenario-unfolding-in-ukraine/

Download video:
http://img.rt.com/files/episode/21/fa/90/00/malic_480p.mp4?event=download

Russia Warns West Not To Encourage Ukrainian Violence (Stop
NATO, January 25, 2014):
1) Moscow urges West not to encourage Ukrainian militants' actions
2) Lavrov criticizes Europeans for inappropriate reaction to events in
Ukraine
3) Protesters piling up firearms at Kyiv City Administration building -
Ukrainian interior minister
4) Protesters blockade Ukraine's Energy Ministry
5) Buildings of four regional state administrations remain seized in Ukraine
6) Crimean parliament urges Yanukovych to declare state of emergency
7) Lawmakers from ruling party banned from travel to U.S.
8) Policeman shot dead in Kyiv, another policeman sustains knife wound -
Ukrainian interior ministry
http://rickrozoff.wordpress.com/2014/01/25/russia-warns-west-not-to-encourage-ukrainian-violence/

Pro-Western Ukrainian opposition stokes up civil war
http://www.wsws.org/en/articles/2014/01/27/ukra-j27.html


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ARTICOLI:

=== 1 ===

http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/23450-denunciamo-il-carattere-fascista-della-nuova-rivoluzione-colorata-in-ucraina.html

*Denunciamo il carattere fascista della nuova “rivoluzione colorata” in
Ucraina
*
20 Gennaio 2014

di Mauro Gemma

Alcuni nostri lettori e compagni dell'Europa orientale ci hanno chiesto,
con appelli accorati, di contribuire a far conoscere il livello inaudito
che hanno raggiunto le violenze scatenate dai fascisti ucraini nelle
manifestazioni che, ormai da molte settimane, si propongono di
sovvertire con un vero e proprio colpo di Stato le istituzioni della
repubblica ex sovietica e che da noi una indegna campagna mediatica
continua a presentare come la pacifica espressione della volontà di un
popolo ansioso di entrare nell'Unione Europea, che sarebbe vittima di
una feroce repressione.

Va detto, per fare chiarezza, che questo “popolo”, che occupa la piazza
principale della capitale e tanto osannato dal nostro sistema di
comunicazione dominante, è costituito prevalentemente da bande di
teppisti, alla cui testa si trova  "Svoboda", un partito che mantiene
legami "fraterni" anche con “Forza Nuova”, nostalgico del
collaborazionismo con le SS, che ha tra i suoi "maestri" i criminali
di guerra che si distinsero per lo zelo con cui parteciparono ai
massacri di centinaia di migliaia di ebrei, comunisti e inermi civili
nella Seconda Guerra Mondiale.

Costoro sono fautori dell'apartheid nei confronti delle decine di
milioni di ucraini di etnia russa e russofoni. Si sono opposti con
rabbia (insieme a quella Julia Timoshenko che, sebbene sia stata
condannata per crimini economici, è stata proclamata “eroina
dell'Occidente”) alla concessione al russo dello status di lingua
ufficiale del paese. Nella parte occidentale dell'Ucraina questi
gruppi di teppisti si sono resi responsabili di assalti alle sedi
comuniste, di aggressioni ai veterani dell'Armata Rossa, di oltraggio ai
monumenti che ricordano il periodo socialista. Sono gli stessi che, poco
tempo fa, con furia vandalica hanno abbattuto la statua di Lenin nel
centro di Kiev. Va detto senza incertezze: sono veri e propri fascisti.
Fascisti che hanno trovato la solidarietà persino di esponenti del
Partito Democratico, come il vicepresidente del parlamento europeo,
Gianni Pittella, che, con un'inammissibile ingerenza negli affari
interni di un paese sovrano, non ha avuto alcuna vergogna ad arringare e
a farsi applaudire (insieme ad altri esponenti di questa Unione Europea
che sta massacrando il nostro stato sociale e le prospettive di
futuro per i nostri figli) da una folla che sventolava le bandiere di
"Svoboda".

A fronte della campagna mediatica di sostegno a questi delinquenti fa
riscontro, purtroppo, il silenzio mantenuto dalle forze più
coerentemente di sinistra del nostro paese. E' ora di darsi una mossa,
compagne e compagni. Con i venti gelidi di fascismo che soffiano in
Europa, la denuncia e la mobilitazione sono oggi più che mai doverose.
Il silenzio non ha più giustificazioni.


=== 2 ===

http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/23481-lucraina-sta-precipitando-in-una-guerra-civile-provocata-da-forze-fasciste-e-neo-naziste-con-il-sostegno-della-nato-e-dellunione-europea.html

*L'Ucraina sta precipitando in una guerra civile provocata da forze
fasciste e neo-naziste, con il sostegno della NATO e dell'Unione europea
*
26 Gennaio 2014

di Fausto Sorini, responsabile esteri PdCI, segreteria nazionale

Una sovversione violenta e reazionaria, organizzata e guidata da gruppi
paramilitari fascisti e neo-nazisti ucraini e da professionisti al soldo
dei gruppi dominanti dell'Unione europea e della NATO sta cercando di
rovesciare le istituzioni democratiche elette dal popolo ucraino in
libere elezioni. Elezioni riconosciute dagli osservatori internazionali
e dalle Nazioni Unite.
Nelle regioni in cui la sovversione reazionaria ha preso il sopravvento
in queste ore, sono già stati dichiarati "fuorilegge" il partito
comunista ed altri partiti al governo.

Facciamo appello all'ANPI e alle forze antifasciste (non solo a parole)
presenti nel Parlamento italiano ed europeo affinchè facciano sentire la
voce in una situazione che sta trascinando l'Ucraina in una guerra
civile sanguinosa, che minaccia la pace nel cuore dell'Europa.
Chi ha ancora la volontà e la possibilità di influire sulla situazione,
lo faccia. Oppure sarà corresponsabile di una gravissima connivenza con
questo nuovo fascismo risorgente. -


=== 3 ===

http://www.globalresearch.ca/media-disinformation-whats-really-going-on-in-ukraine/5366318


    Media Disinformation: What’s Really Going On in Ukraine?

By Andy Dilks <http://www.globalresearch.ca/author/andy-dilks>
Global Research, January 27, 2014

You’d be forgiven for knowing very little about the unrest in Ukraine –
the violence, the rioting on the streets, the armed protesters
storming government buildings amidst plumes of thick black smoke rising
from makeshift barricades. Most of the public have once again
been Beibered by the mainstream media – the arrest of this precocious,
spoilt physical embodiment of crass corporate culture proving newsworthy
enough for an MSNBC host to interrupt an interview with a member of
Congress discussing the true scale of NSA spying.

In this climate of superficial distractions and media inanity, you’d be
equally forgiven for not really knowing /why/ there is political unrest
in Ukraine. Most of the explanations for the violence offered
by the mainstream media present the information in simplistic soundbytes
– talking points without the relevant wider political and historical
context which renders current events coherent.

The following article from The Independent
<http://www.independent.co.uk/news/ukraine-protests-what-exactly-is-going-on-in-kiev-9083107.html>
provides
us with a brief overview of the media’s presentation of recent events in
Ukraine:

    In November President Viktor Yanukovych decided to pull out of a
    treaty with EU, an agreement many felt would have paved the way for
    the Ukraine to join the union. It looked like he was going to sign
    the agreement before performing a U-turn, which has made
    Ukrainian disappointment all the sharper. However the
    government would rather stay friendly with Putin in return
    for favourable treatment. The protesters think it would benefit
    ordinary people far more to be aligned with the EU and consider
    Yanukovych a man who only represents the interests of the richest.

The article goes on to define the demonstrations as “more than a pro-EU
movement”, one which represents popular resentment towards perceived
government corruption and violent repression towards peaceful activists.

President Viktor Yanukovych’s government forces are certainly guilty of
using excessive force against the rioters, and accusations of torture
appear to be well-founded and should not be excused. But condemnation is
certainly clouded when you consider the level of violence from the
rioters. By the same token, when mobile phone users near the scene of
the riots received text messages from the state reading, “Dear
subscriber, you are registered as a participant in a mass riot”
it brought to home just how omnipresent - and ominous - surveillance
technology in the 21st century has become.

The problem with the “popular protests against the government and for
integration into the EU” narrative is that it omits crucial information
regarding the role of the West is fomenting and
orchestrating demonstrations such as these; a role which illuminates
broader geopolitical objectives in the region and the extent to which
intelligence agencies and their offshoot organizations meddle in the
affairs of sovereign nations. Understanding the nature of soft power –
the use of coercion and bribery – and the subversion and infiltration of
grassroots political movements by NGOs and other organizations backed
either directly or indirectly by the US government, helps us to
more broadly understand why the unrest in Ukraine is reaching such a
fever pitch.

The seemingly spontaneous 2004 Ukrainian “Orange Revolution”, sparked by
alleged electoral fraud and allegations of voter intimidation, was led
largely by a number of grassroots movements tied to political
activists and student groups. Many of the groups involved, however, were
funded and trained by organizations intimately linked to the US
government. The foreign donors of these groups included the US State
Department, USAID, the National Democratic Institute for
International Affairs, the Open Society Institute and the National
Endowment for Democracy.

The candidate who emerged victorious in the wake of these widespread
orchestrated protests, Viktor Yushchenko, was not only endorsed by the
same institutions which wielded their influence over the protest
movements themselves, he was also supported by the International
Monetary Fund. A central banker by profession, Yushchenko was a
firm advocate of implementing IMF monetary reforms and,
equally crucially, an advocate of NATO membership. Before entering into
Ukrainian politics he had worked at the US State Department,the Reagan
White House, the U.S. Treasury Department, and the Joint Economic
Committee of Congress. In short, it’s safe to say that he was a product
of Washington, an image only exacerbated by his hostility towards Russia.

It is tempting to automatically assume that the same process is taking
place in Ukraine at the moment. Certainly, intelligence agencies have
historical form when it comes to covert operations and the
manipulation of activists via social media – similar US-backed “Colour
Revolutions” have taken place in Georgia, Yugoslavia and elsewhere. The
widespread political support for the protesters in Ukraine and the lack
of condemnation for their use of violence would certainly add to the
view that these protests are at least tacitly backed by the West, if not
outright orchestrated. While none of this constitutes “proof” of outside
interference, at the very least it is enough to raise suspicions. On the
other hand, without firm evidence it is perhaps equally plausible that
the support for the protesters is simply a case of making political
capital out of the situation, stoking the flames of an already lit fire.

As the violence on the streets of Kiev continues, already spreading away
from the capital, the Russian State Duma recently passed a resolution
slamming foreign politicians and other players for interfering in
Ukrainian internal affairs in an attempt to escalate the conflict. It’s
a marked contrast to the rhetoric emerging from Washington and the EU,
both of whom have expressed the possibility of intervening, with the
US adopting a stance which hints at another planned “regime change” on
Russia’s doorstep.

Perhaps the most damning indictment of the West’s stance over Ukraine
and their support for what they refer to as a “pro-democracy protest
movement” is the profoundly anti-democratic leanings of the violent
protestors at the vanguard of the assault on the Ukrainian authorities.
Anyone familiar with the crisis in Syria and the attempts to topple
President Assad will be all too familiar with the US’s willingness to
get into bed with extremists of the worst possible nature in order to
achieve their objectives.

In Ukraine today it appears that very little has changed. Just as the
Western-backed Syrian rebels with intimate ties to al-Qaeda were
presented in our media as “pro-democracy” organizations, so too are many
of those protesting in Ukraine drawn from far-right and fascistic groups
such as the opposition Svoboda party, whom John McCain was more than
happy to appear on stage with in December 2013 and offer his – and by
extension America’s – support.

Yet it would also be wrong-headed to characterize the protests in
Ukraine as being led by far-right extremists – many protesters are
taking to the streets through genuine and legitimate grievances with the
current government. The danger lies in these moderate protesters allying
themselves with those on the far-right – combined with tacit support
from the US for the likes of the Svoboda party, it could be a concoction
which would set the stage for a dictatorship far more corrupt and
repressive than those currently clinging onto power.

With the geopolitical stakes as high as they are, not least with the
potential for a broader NATO influence in the region, it would be wise
to view the situation in Ukraine through the wider prism of the global
balance of power and all that this entails. Equally, we should be wary
of simplistic media narratives which seek to paint any conflict in black
and white/good vs. evil terms, particularly when the “good guys” are
being backed by the US government and her allies. All too often this
amounts to little more than propaganda designed to rouse support for
opposition movements favourable to “regime change”, and by now it should
be very clear how little this has to do with vague, idealistic notions
of “democracy”, and how much it has to do with regional – and
ultimately global – hegemony.


=== 4 ===

http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/23470-ucraina-conservatori-e-fascisti-uniti-nella-destabilizzazione-filo-occidentale.html

*Ucraina: conservatori e fascisti uniti nella destabilizzazione
filo-occidentale
*
23 Gennaio 2014
di Fabrizio Verde per Marx21.it <http://Marx21.it>

Giungono ancora una volta notizie di duri scontri da Kiev, dove i
manifestanti anti-governativi e filo-europei, hanno tentanto di sfondare
i cordoni dei reparti antisommossa per assaltare il parlamento ucraino.
Ancora una volta i media nostrani danno conto di quanto accade
nell'ormai nota piazza Maidan di Kiev, messa a ferro e fuoco,
argomentando con la consueta capziosità.

La narrazione degli eventi è, come di norma accade in questi casi,
manichea: da una parte i manifestanti democratici, filo-europeisti e
ovviamente amanti della libertà. Dall'altra il governo guidato da
Yanucovich, vicino alle posizioni della Russia, quindi per convenzione
nemico giurato della libertà e autoritario. Insomma, una sorta di regime
repressivo e dispotico a prescindere.

Peccato, che praticamente nessuno si sia preso la briga di andare oltre
le veline occidentali. Di provare a inquadrare quanto avviene alle porte
della Russia - un territorio dunque strategicamente importante – dove
più che una dura protesta per la mancata associazione con L'Unione
Europea e contro le politiche del governo, sembra essere in atto una
vera e propria destabilizzazione – portata avanti del classico stile
delle rivoluzioni colorate – mirante a dirottare il paese nell'orbita Ue
e Nato.

Eppure sarebbe bastato non fermarsi alla superficialità degli eventi e
provare ad andare più fondo, magari abbozzando un analisi su quel
coacervo di forze eterogenee che rappresentano l'opposizione
filo-europea, dove spiccano gli «iper-democratici» nazisti di Svoboda,
per fare quantomeno un minimo di chiarezza sulla questione.

*Il ruolo di Canvas
*
Uscendo dalla versione edulcorata e manichea impostata dai media
nostrani, troviamo chi come il giornalista statunitense ed esperto di
questioni geopolitiche William Engdahl, ha raccolto informazioni sul
ruolo giocato in Ucraina da Canvas (ex Otpor), Organizzazione non
Governativa serba attiva dalla fine degli anni 90', che risultò poi
essere il fulcro dell'opposizione filo-occidentale al presidente
Slobodan Milosevic.

Fonti ucraine hanno infatti spiegato al giornalista statunitense che vi
sono autobus fatti convogliare su Kiev da tutti gli angoli del paese.
Bus pieni zeppi di studenti e disoccupati ingaggiati per le proteste.
Vengono inoltre distribuiti in piazza Maidan - cuore della contestazione
- opuscoli identici
( http://12160.info/photo/photo/show?id=2649739:Photo:1376645 ) a quelli
diffusi nel 2011 nella ormai celebre piazza Tahrir. Luogo simbolo e
teatro delle manifestazioni di protesta che portarono al rovesciamento
di Hosni Mubarak. Spalancando le porte del governo ai Fratelli
Musulmani, ovviamente sponsorizzati da Washington.

A questo punto è necessario, oltre che interessante e istruttivo, fare
un passo indietro per ripercorrere a grandi linee la storia di questa
organizzazione, già attiva nel tentativo di «rivoluzione arancione» in
Ucraina del 2004.

L'attuale e influente /Center for applied nonviolent action and
strategies/ (Canvas) discende dalla vecchia Otpor!, organizzazione che
si forma e acquista consensi durante i bombardamenti Nato sulla
Yugoslavia, allorquando diede vita a una forte campagna politica e
mediatica volta al rovesciamento del presidente serbo Milosevic.
Divenendo così il cuore dell'opposizione filo-occidentale. Una volta
ottenuta la caduta di Milosevic, l'organizzazione nel 2001 tenta la
trasformazione in partito politico presentandosi alle elezioni del 2001.
Ma l'operazione fallirà, con la lista che si ferma a un misero 1.65%.

A questo punto i leader di Otpor abbandonano l'idea della trasformazione
in partito politico, decidendo di dedicarsi alla «consulenza». Si
trovano così a ricoprire un ruolo di primo piano, mettendo a
disposizione le proprie «competenze», oltre a una considerevole quantità
di dollari, durante le cosiddette rivoluzioni colorate negli stati
ex-sovietici. Movimenti d'opposizione come Kmara in Georgia e Pora in
Ucraina, tra il 2003 e il 2004, potranno contare sull'appoggio dei
leader dell'ormai ex Otpor, che di lì a breve diverrà Canvas.

L'organizzazione Canvas, però, raggiunge la ribalta delle cronache
internazionali durante la cosiddetta «primavera araba», dove i movimenti
di protesta tramite i social network ammettono non solo d'ispirarsi
all'esperienza dell'ex Otpor, ma di avvalersi della loro consulenza.
Della vecchia Otpor, il movimento egiziano /6 aprile/ mutuerà anche il
simbolo. Dalle rivoluzioni colorate alle primavere arabe, per Otpor -
Canvas il passo è stato decisamente breve, ma significativamente sempre
rivolto nella stessa direzione. Quella che conduce verso gli interessi
Usa-Nato sullo scacchiere internazionale.

Attualmente Canvas si dichiara una fondazione educativa a cui sarebbe
«proibito ricevere fondi da governi o altre fondazioni». In realtà è
dato acclarato e mai smentito, che Canvas riceva regolarmente ingenti
finanziamenti da svariate realtà quali: la Fondazione Andenauer, l'Open
Society Institute di George Soros, l'International Renaissance
Foundation, il National Democratic Institute di Madeleine Albright e
l'Ong statunitense Freedom House (il cui budget è coperto per ben l'80%
dal governo federale degli Stati Uniti) che ha addirittura assunto due
componenti di Otpor come consulenti per i movimenti in Ucraina e
Bielorussia.

I nomi dei finanziatori ci portano direttamente a chi si cela dietro i
tentativi, odierni e passati, di destabilizzazione dell'Ucraina: Unione
Europea e Stati Uniti. Gli stessi Usa che ebbero un ruolo fondamentale
nell'addestramento degli attivisti serbi sui metodi di combattimento nei
disordini di piazza. Un ex funzionario Cia, Robert Helvey, fu infatti
incaricato di radunare a Budapest e addestrare i membri dell'allora
Otpor. Il tutto, finanziamenti e ingerenza Cia, confermato da
un'inchiesta condotta da Limes all'indomani della cacciata di Mubarak.

*L'Unione Europea, L'Udar di Klitschko e i nazisti di Svoboda
*
Una volta appurato il ruolo di Canvas, che evidentemente si muove nel
solco di quanto viene stabilito in quel di Washington, diventa
interessante andare a scoprire le connessioni tra l'eterogenea schiera
della cosiddetta opposizione filo-occidentale e l'Unione Europea. Oltre
agli immancabili Stati Uniti d'America come abbiamo constatato in
precedenza.

Figura paradigmatica, esemplare in tal senso, è quella dell'ex campione
di pugilato Vitaly Klitschko.  Uomo forte del partito di destra Udar,
capace di incassare il consenso e il sostegno statunitense ed europeo.
L'ex pugile attualmente indicato come leader della variegata
opposizione, viene sostenuto da Victoria Nuland (incontro tra Klitschko
e Nuland: http://www.youtube.com/watch?v=0miz548u0WY ). Già
rappresentante statunitense presso la Nato sotto Bush, che attualmente
ricopre il ruolo di Segretario di Stato per gli Affari Europei ed
Euroasiatici dell'amministrazione Obama. Ma la Nuland può vantare solidi
legami presso gli ambienti neoconservatori: suo marito è Robert Kagan,
noto falco nonché stretto collaboratore dell'ex vicepresidente Usa Dick
Cheney.

Per quanto riguarda il versante europeo, è invece il quotidiano
teutonico Bild a informare che il Cancelliere tedesco Angela Merkel di
concerto con il PPE (conservatori europei), avrebbe indicato apertamente
Klitschko come candidato filo-europeo da appoggiare in vista delle
elezioni in programma per il 2015. Già da tempo l'Unione Cristiano
Democratica di Germania (CDU) partito del Cancelliere tedesco – insieme
al PPE - offre supporto economico e logistico ai membri di Udar.
Provvedendo anche all'addestramento politico degli esponenti del partito
di destra ucraino.

Addirittura l'europarlamentare conservatore tedesco Elmr Brok, recatosi
a Kiev, si è spinto sino a chiedere ai dirigenti dell'opposizione
ucraina di essere pronti a morire per instaurare un nuovo corso pro-europeo.

Chiudiamo questo parziale resoconto sull'opposizione ucraina, che ancora
alle nostre latitudini viene definita «pro-democrazia» - quando in
realtà si tratta di un coacervo di forze conservatrici e fasciste - con
Svoboda. Diretta derivazione del Partito Socialista Nazionale Ucraino
(SNPU), prenderà l'attuale denominazione nel 1998, dopo l'elezione del
suo leader Oleh Tiahnybok al Parlamento ucraino. Di  viene ricordato un
aberrante discorso tenuto sulla tomba di un nazista ucraino, dove
ha inveito contro «la mafia ebraica di Mosca».

Questo partito sciovinista e nazista i cui militanti sono stati indicati
dal New York Times come i più «temibili» tra i manifestanti, autori
«delle iniziative più provocatorie come l'occupazione di edifici e il
blocco degli uffici governativi», è fautore del culto di Stepan Bandera.
Il fondatore dell'Organizzazione dei Nazionalisti Ucraini che nel giugno
del 1941 unì le proprie forze a quelle dei nazisti durante l'invasione
dell'Unione Sovietica. Lo sdoganamento di Svoboda (Libertà) è avvenuto
grazie al partito filo-tedesco Batkivshina della malversatrice Julia
Tymoshenko, attualmente detenuta per appropriazione indebita e frode,
che nell'ultima tornata elettorale ha stretto un'alleanza con i nazisti
decisamente fruttuosa per questi ultimi che hanno ottenuto ben 37 seggi.
Mentre la loro influenza aumenta sempre più, grazie anche al
ruolo preminente nelle violente proteste in atto.

*Disinformazione dei media mainstream e «abbagli» di una certa sinistra

*
Per descrivere il ruolo mistificatore dei media mainstream in questa
vicenda, possiamo ricorrere a quanto espresso dall'autorevole dirigente
comunista Pietro Secchia attraverso le colone del settimanale
«Rinascita» nel 1950.

«/Non da oggi /– scriveva Secchia -/ la stampa è un potente strumento di
cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il
grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere
finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati
della sua propaganda e della corruzione ideologica. Mai, però, come
oggi, il malcostume della stampa capitalista si è manifestato in forme
così volgari e abiette. Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna,
fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere
Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché
era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le
monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di
decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha
perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei
gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il
capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire
continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La
fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita/».

Le parole di Pietro Secchia, che mantengono una straordinaria attualità,
bastano da sole a descrivere il ruolo dei mezzi d'informazione.
Comprendendo anche quelli sedicenti di sinistra, che per di più
continuano a mantenere nella testata la dicitura quotidiano comunista.

Sono frutto di chiara malafede, invece, gli «abbagli» di certa sinistra,
che oramai senza più alcuna remora svolge apertamente compiti di
copertura e puntello delle politiche imperialiste. Svettano su tutti il
parlamentare di Sel Boccadutri che parla attraverso Twitter di «un
popolo di giovani che riempie le piazze per chiedere l'ingresso
nell'UE». Mentre il Vice Presidente del Parlamento Europeo, Gianni
Pittella (PD), è autore di un accorato appello: «L'Europa ascolti il
grido di libertà e amore che viene da Kiev».

Certo, amore per i dollari americani e gli euro teutonici oltre che per
il becero revanscismo di marca nazista.

http://www.youtube.com/watch?v=IMcY8Pkgf7A


=== 5 ===

http://www.marx21.it/internazionale/area-ex-urss/23471-lettera-aperta-del-leader-del-partito-comunista-petro-simonenko-al-presidente-dellucraina-viktor-yanukovitch.html

*Lettera aperta del leader del Partito Comunista Petro Simonenko al
Presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovich
*
23 Gennaio 2014
da www.kpu.ua <http://www.kpu.ua/> | Traduzione dal russo di Flavio
Pettinari per Marx21.it <http://marx21.it/>

Stimato Viktor Fedorovich!

Le attuali vicende politiche in Ucraina, il serio aggravarsi dello
scontro nella società ucraina tra i sostenitori della scelta
dell’integrazione europea e i suoi oppositori, hanno portato a disordini
di massa, al blocco degli organi del potere statale, al sequestro degli
edifici amministrativi, alla distruzione dei monumenti storici - tutto
questo ha causato la destabilizzazione del paese, e ha anche portato ad
una serie di conseguenze economiche, sociali e umanitarie negative per
la popolazione dell'Ucraina. Come risultato, l'Ucraina si trova
sull'orlo di una spaccatura del paese e della perdita della sicurezza
nazionale.

Un ruolo particolare nell’aggravarsi della situazione è stato giocato
dall’influenza dei paesi stranieri, così come dai membri delle missioni
diplomatiche in Ucraina, che hanno apertamente sostenuto l'ulteriore
escalation dello scontro in Ucraina, hanno dichiarato il loro sostegno
solo a coloro che sostengono l'integrazione europea, hanno approvato le
dichiarazioni e  gli appelli dei "leader" dell'opposizione per aumentare
lo scontro nell’opinione pubblica.

Deve anche essere segnalato l’importante sostegno materiale di
fondazioni e organizzazioni pubbliche o private come l’USAID (United
States Agency for International Development), l’Open Society Institute,
il National Democratic Institute for International Affairs, che con il
pretesto di "difendere i valori democratici", ​​"sostenere la creazione
di uno spazio informativo", hanno finanziato l'istituzione e la
diffusione delle risorse informative dell’Ucraina, risorse che hanno poi
formato l'opinione pubblica, hanno iniettato l’isteria contro lo
stato nello spirito di un sentimento anti-russo e hanno fomentato
l’escalation dello scontro sociale nel paese.

Un’ulteriore preoccupazione riguarda le dichiarazioni pubbliche di
importanti politici statunitensi  e dell'Europa occidentale,  circa il
perseguimento di azioni legali verso alti funzionari e verso gli organi
statali dell'Ucraina, nonché gli inviti espliciti alle manifestazioni
organizzate dall'opposizione per opporsi alle decisioni del
governo legittimamente eletto del paese, portando così il loro
distruttivo contributo ad esasperare la situazione politica, fatto che
rappresenta di per sé un grave colpo per la democrazia ucraina, per non
parlare del fatto che ciò potrebbe complicare la situazione nel paese.

Un particolare cinismo è evidente nelle recenti dichiarazioni degli
Ambasciatori degli Stati Uniti Jeffrey Payet e dell’UE Jan Tombinski, i
quali hanno espresso il loro disaccordo nei confronti del processo
legislativo della Verkhovna Rada (lett. Consiglio Supremo, ovvero il
Parlamento, NdT) dell'Ucraina del 16 gennaio 2014, e  si sono permessi
di criticare le decisioni del Parlamento ucraino sulla conformità di
queste con le norme democratiche ecc.

Queste dichiarazioni contraddicono apertamente i principi immutabili
della diplomazia internazionale, in particolare: l'articolo 7, paragrafo
II dello Statuto dell’ONU, la Dichiarazione relativa ai principi di
diritto internazionale, concernenti le relazioni amichevoli e la
cooperazione fra gli stati, in conformità con la Carta delle Nazioni
Unite del 24/10/1970, la Dichiarazione delle Nazioni Unite sulla
inammissibilità dell'intervento negli affari interni degli Stati e la
protezione della loro indipendenza e sovranità del 02/12/1965, ecc.

Tenuto conto del fatto che le dichiarazioni degli ambasciatori vanno di
là dei loro poteri e sono in contrasto con i principi del diritto
internazionale, al limite  dell’interferenza negli affari interni
dell'Ucraina, chiediamo prima di tutto di reagire alle loro azioni
distruttive convocandoli al Ministero degli Esteri ucraino e
avvertendoli circa l'inammissibilità di tali attività e tali
dichiarazioni, nonché di indirizzare delle note alle autorità competenti
dell'UE e degli Stati Uniti, attraverso i canali diplomatici.

http://www.kpu.ua/otkrytoe-pismo-lidera-kompartii-petra-simonenko-k-prezidentu-ukrainy-viktoru-yanukovichu/


=== 6 ===

http://italian.ruvr.ru/2014_01_25/Lavrov-Mosca-avverte-gli-USA-di-non-interferire-in-Ucraina/

La Voce della Russia

*Lavrov: Mosca avverte gli USA di non interferire in Ucraina*

Redazione Online
25.01.2014

Mosca avverte il governo statunitense di non interferire negli eventi
che si stanno svolgendo in Ucraina, lo ha detto il ministro degli
Esteri russo Sergei Lavrov in un'intervista con la televisione russa.
Il ministro russo ha dichiarato che, durante la conferenza di pace
Ginevra-2 sulla Siria, ha discusso della situazione in Ucraina con
il Segretario di Stato americano John Kerry.
"Ho richiamato l'attenzione di John Kerry sul fatto che è molto
importante ora non interferire nel processo in atto ed è utile evitare
qualsiasi dichiarazione che possa surriscaldare la situazione. Spero che
mi abbia capito", ha concluso Lavrov.

---

http://italian.ruvr.ru/2014_01_25/Yanukovich-nota-stranieri-armati-a-Kiev/

La Voce della Russia

*Yanukovich nota stranieri armati a Kiev*

Redazione Online
25.01.2014

Ai disordini di Kiev partecipano stranieri che hanno avuto esperienze di
combattimenti, ha dichiarato venerdì il Presidente dell'Ucraina
Viktor Yanukovych durante l'incontro con i capi delle chiese e delle
organizzazioni religiose del Paese.
Secondo le parole del Presidente, alcuni stranieri sono ricercati
internazionali. “Tutti loro si nascondono negli edifici occupati.
Sappiamo che dentro ci sono armi”, ha sottolineato Yanukovich.
Intanto il Presidente ha dichiarato la fermezza delle autorità ucraine
di trovare il compromesso con l'opposizione per uscire dalla crisi
politica. “Faccio di tutto per fermare la violenza”, ha dichiarato
Yanukovich.

---

http://italian.ruvr.ru/2014_01_27/I-radicali-stanno-continuando-ad-impadronirsi-del-potere-in-Ucraina/

La Voce della Russia

*I radicali stanno continuando ad impadronirsi del potere in Ucraina
*
Maria Baliabina
27.01.2014, 17:57


    A Kiev è stato occupato un altro edificio del Ministero della
    Giustizia. La situazione si è aggravata anche nelle regioni. A Sumy
    è stata occupata la Casa dei Consigli, a Vinnitsa durante l’assalto
    della sede dell’amministrazione regionale da parte dei radicali sono
    rimasti feriti 15 agenti di milizia.

Il tutto sullo sfondo del fatto che il potere sta tentando di avviare un
dialogo pacifico con i leader dell’opposizione.

Mentre i leader dell’opposizione Arseniy Yatsenyuk e Vitaly Klichko
stanno analizzando la proposta che gli ha fatto il potere – cariche
dirigenziali, modifica della Costituzione e dimissioni del governo, i
loro “patrocinati”, già da tempo fuori dal controllo, stanno facendo di
tutto per impedire l’avvio del dialogo.

La notte scorsa alcune decine di assaltatori col volto coperto hanno
fatto irruzione nella sede del Ministero della Giustizia ed hanno
interrotto la riunione del Gruppo di lavoro, creato dal Presidente,
dedicata ai problemi della soluzione della crisi,- dice il Ministro
della giustizia dell’Ucraina Elena Lukash.

/Il gruppo di lavoro per la soluzione della crisi stava lavorando a
livello di esperti per l’intera giornata, occupandosi di due problemi:
amnistia ed inserimento di modifiche nella Costituzione dell’Ucraina.
Proprio durante questo lavoro un gruppo di ignoti hanno occupato la sede
del Ministero. Mi vedo costretta a rivolgere al Presidente la richiesta
di cessare i negoziati se l’edificio del Ministero non sarà liberato
senza indugi e se i negoziatori non avranno la possibilità di risolvere
in modo pacifico il conflitto. Mi vedo costretta a rivolgere ai miei
colleghi la richiesta di discutere il problema di introdurre lo stato
d’emergenza nel Paese./

//In ordine all’accaduto è stata intentata la causa penale in virtù
dell’articolo “L’occupazione di edifici o costruzioni statali o
pubblici”. Ma i radicali restano nell’edificio occupato. Per il momento
non si riesce assolutamente a convincerli di lasciare la sede del
Ministero,- ha comunicato uno dei leader dell’opposizione Vitaly Klichko.

/Ho tentato di parlare con loro, ma purtroppo, non hanno accettato di
dialogare e restano lì. Tenteremo ancora una volta di convincerli di
liberare l’edificio./

//Contemporaneamente all’occupazione della sede del Ministero della
Giustizia hanno subito l’assalto anche gli edifici amministrativi nella
città di Cherkassy. Ma gli agenti di milizia li hanno difesi ed hanno
arrestato 12 persone. A Dnepropetrovsk alcune decine di persone sono
state fermate per l’opposizione al potere – hanno lanciato sassi e
“Molotov cocktail” contro gli uomini delle forze speciali ferendo 18
persone.

Secondo le previsioni dei politologi, tale situazione si può conservare
nel Paese fino al 28 gennaio, giorno in cui ad una sessione
straordinaria del Parlamento ucraino gli oppositori dovranno dare una
risposta se accettino o meno la proposta delle autorità. In caso di
decisione positiva sarà posto il problema di dimissioni del Governo, ed
Arseniy Yatsenyuk e Vitaly Klichko dovranno assumersi l’impegno a
stabilizzare la situazione nel Paese.


=== 7 ===

http://aurorasito.wordpress.com/2013/12/12/ucraina-la-storia-non-raccontata/


  Ucraina: la storia non raccontata

Brian Denny, /Morning Star/
<http://www.morningstaronline.co.uk/a-806e-Ukraine-the-untold-story>, 9
dicembre 2013

Il rifiuto dell’Ucraina di firmare l’accordo di associazione all’UE, le
proteste conseguenti e il tentativo di scacciare il governo con un voto
di fiducia venuto meno, hanno origine nella grande battaglia geopolitica
in atto tra la Germania e la Russia.
La Germania usa l’Unione europea per esercitare pressioni sull’Ucraina
affinché s’integri nella sfera politica ed economica di Berlino.
Tuttavia il piano d’espansione della Germania ha subito una battuta
d’arresto a est, nel vertice sul partenariato dell’UE a Vilnius. Solo
due Paesi, Georgia e Moldova, hanno sottoscritto gli accordi di
associazione dell’UE, mentre Bielorussia e Armenia hanno preferito
aderire all’Unione doganale eurasiatica con la Russia.

Mosca aveva fatto pressioni su Kiev, comprese sanzioni commerciali e
altre minacce al fine di allontanare l’Ucraina dalla nuova corsa ad a
est di Berlino. Eppure la Germania ha continuato i suoi sforzi per
staccare l’Ucraina dalla sfera russa e i media tedeschi oggi parlano di
“battaglia per l’Ucraina” e “nuovo cortina di ferro” da vincere ad est.

Anche l’UE ha avvertito l’Ucraina che subirà un blocco finanziario se
continua a rifiutarsi di firmare.
Il capo delle relazioni estere dell’UE, e fantoccio di Berlino,
Catherine Ashton ha aggredito l’Ucraina per non “/essere un
interlocutore prevedibile e affidabile per i mercati internazionali/.”
Il FMI ha già sospeso il credito di 15 miliardi dollari del 2011, perché
l’Ucraina ha rifiutato di smettere di sovvenzionare le bollette del gas
delle famiglie.
(Degno di nota: l'Ukrajna ha RIFIUTATO di aumentare le bollette popolari
del gas: per questo merita la guerra civile; al riguardo, Il Manifesto
ha descritto tale impegno di Janukovic come POPULISTA - n.d.jure).

Il trattato dell’UE consentirebbe anche ai monopoli europei di occupare
gli importanti mercati energetici dell’Ucraina.
Le aziende tedesche già forniscono al Paese gas naturale con i gasdotti
che attraversano Polonia, Ungheria, ed entro il prossimo anno,
Slovacchia, rompendo la dipendenza dell’Ucraina dal gas russo.
Il Gruppo per la politica estera tedesca, il Consiglio per le Relazioni
Estere tedesco (DGAP), afferma apertamente che gli accordi di
associazione devono essere attuati sotto “supervisione” e chiede
“/misure di aggiustamento sociale rigorose e molto dolorose/“. Per
capire cosa significhi basti guardare ai severi requisiti di salvataggio
inflitti ai membri dell’area euro Grecia, Portogallo, Cipro e altri Stati.

Nel lungo periodo, il DGAP prevede anche l’integrazione della Russia
nella sfrenata dittatura delle multinazionali del sistema dei trattati
UE sotto l’egemonia di Berlino, aprendo alle imprese tedesche
l’espansione economica fino al Pacifico.
Così, il rifiuto dell’Ucraina di firmare l’accordo di associazione UE
rovina alcuni notevoli piani imperialisti teutonici.
Ciò spiegherebbe la narrazione dei media occidentali sulle proteste in
Ucraina da parte dell’alleanza “pro-europea”.

Allora, chi sono questi attivisti “pro-democrazia” che vorrebbero
rovesciare il governo costituito dal Partito delle Regioni del
Presidente Viktor Janukovych e sostenuto dal Partito Comunista di
Ucraina? Senza mezzi termini si tratta di una diabolica alleanza tra
conservatori, fascisti e  revanscisti che promuovono il culto dei
collaborazionisti nazisti.
Questo culto si concentra in particolare su Stepan Bandera, leader
dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN), che unì le sue forze
ai nazisti durante l’invasione dell’Unione Sovietica, nel giugno 1941.
Negli ultimi 20 anni numerosi monumenti a Bandera sono stati eretti, in
particolare in Ucraina occidentale, tra cui una statua nella città di
Lvov, sede di uno dei più grandi pogrom antiebraici.

Dopo la rivoluzione arancione in Ucraina, nel 2004, il presidente
entrante Viktor Jushenko del partito Nostra Ucraina ufficialmente
dichiarò Bandera e il suo camerata nazista Roman Shukhevych “eroi
dell’Ucraina.”

Un partito di primo piano che promuove tale culto è il partito
dell’unione pan-ucraina “/Svoboda/” (libertà), guidato da Oleh
Tiahnybok, che fece un discorso sulla tomba di un altro nazista ucraino,
inveendo contro la “/mafia ebraica di Mosca/.”
Questo partito compì la sua svolta politica nel 2009, quando fu eletto
nel Ternopil Oblast (parlamento) dell’ovest ucraino  con il 35 per cento
dei voti, prendendo 50 dei 120 seggi, e il suo potere è in crescita.

/Svoboda/ aderisce all’Alleanza Europea dei Movimenti Nazionali (AENM)
di estrema destra.
Tra i membri vi sono il partito neofascista ungherese /Jobbik/
(Movimento per un’Ungheria migliore) e il francese /Front National/. Il
leader del /British National Party/, Nick Griffin, è vice-presidente
dell’AENM. È anche alla ricerca di legami più stretti con la neofascista
Forza Nuova in Italia e con il Partito nazional-democratico tedesco di
estrema destra.
/Svoboda/ proviene direttamente dalla tradizione dei collaborazionisti
dei nazisti che effettuarono numerosi massacri nell’Unione Sovietica
occupata, ma Berlino è rimasta in silenzio su ciò.

Il partito filo-tedesco “/Batkivshyna/” (Patria) di Julija Tymoshenko,
in carcere per frode e appropriazione indebita, è entrata nell’alleanza
elettorale con Svoboda, nelle ultime elezioni. Ciò permise a /Svoboda/
di avere il 10,4 per cento dei voti, ottenendo 37 deputati nel
parlamento della/ Verkhovna Rada/.
A completare questa alleanza anti-russa vi è il partito /Udar/ di
Vitalij Klitschko, un acronimo che significa “pugno”. Klitschko è
campione del mondo di pugilato peso massimo ed eroe nazionale che si è
presentato candidandosi alle elezioni presidenziali del 2015. Tuttavia
non può averne diritto vivendo soprattutto in Germania.
Il partito dell’Unione cristiano-democratica tedesca ammette apertamente
che la sua Fondazione Konrad Adenauer ha “assegnato” a Klitschko il
compito di creare un partito di destra in Ucraina, al fine di avere una
stabile maggioranza pro-UE a Kiev. Durante un evento della fondazione
con Klitschko a Bruxelles, Elmar Brok della CDU tedesca, disse
chiaramente perché Berlino ha un grande interesse sull’Ucraina. Dopo
tutto, si tratta di “/un Paese con grandi possibilità economiche/“, con
“/una popolazione ben istruita/” e “/buoni prerequisiti agricoli/.”

Non c’è da meravigliarsi che la Germania voglia militarizzare l’Europa
al vertice UE previsto per fine mese.


Brian Denny



============== FINE

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