Campagna per la messa al bando delle bombe a grappolo



Diffondo su lista disarmo e su lista pace questo messaggio di Alberto Savioli sull'uso delle bombe a grappolo in Siria.

Alessandro
www.peacelink.it

From: Alberto Savioli <saviolialberto at gmail.com>
Date: Mon, 25 Mar 2013 16:58:38 +0100
To: <a.marescotti at peacelink.it>; <redazione at peacelink.it>
Cc: <elbano9 at yahoo.it>; <mari.liberazioni at yahoo.it>; <rossana123 at libero.it>; <turquesa at virgilio.it>; <delbia at casamia.org>; Lorenzo Galbiati<lorenz.news at yahoo.it>
Subject: Campagna per la messa al bando delle bombe a grappolo

Buongiorno, mi rivolgo personalmente al Presidente dott. Marescotti ed ai redattori di peacelink.
Da mesi seguo la campagna di peacelink contro le bombe a grappolo,
Penso che giustamente siano da condannare i paesi e le aziende che le fabbricano,
allo stesso tempo penso sia fondamentale denunciare l'uso delle stesse da parte di quei paesi che le utilizzano.
Per questo motivo tempo fa intrattenni uno scambio di mail con il dott. Marescotti che ripropongo di seguito,
Allora si dichiarò disponibile alla pubblicazione di un mio articolo sull'uso delle bombe a grappolo in Siria, ma la cosa non ebbe seguito...:

Gentile Alberto, 
daremo risalto all'articolo segnalato e chiedo ad Antonella di metterlo online. 
Per il resto ognuno rimane delle proprie opinioni e se per pacifismo ideologico si intende il non appoggio ai gruppi che fanno lotta armata, sono ben felice di essere un "ideologico" e di non schierarmi dalla parte di Monti, di Bersani, Corradino Mineo e Mary Rizzo che appoggiano la rivolta armata.
Questo non ci esime dal dare massima diffusione alla denuncia delle violenze del regime siriano, e di farlo con la massima determinazione, ben sapendo che non e' con una violenza di segno opposto che si risolve la questione.

Un cordiale saluto
Alessandro


------Messaggio originale------
Da: albertosavioli at libero.it
A: Alessandro Marescotti
Rispondi a: albertosavioli at libero.it
Oggetto: savioli - cluster bombs
Inviato: 6 dic 2012 02:32

Gent.Le dott. Marescotti,
abbiamo avuto modo di scontrarci-confrontarci tempo fa sulla questione siriana 

(
http://giulianasgrena.globalist.it/Detail_News_Display?ID=23141
).
Le mie critiche erano rivolte alla vostra (di peacelink) posizione pacifista 
per ideologia e non pacifica veramente.
Ho sempre criticato il vostro pacifismo ideologico che vi portava a condannare 
ogni presunto o reale intervento sulla Siria, senza condannare l'origine delle 
violenze, il firmare un appello contro l'intervento in Siria, ma mai una decisa 
condanna verso chi in Siria i morti li faceva giornalmente.
Non torno ora sulla questione, le nostre mail finali erano conciliatorie, 
dunque una volta chiarito che entrambi condanniamo qualsiasi violenza qualsiasi 
sia il suo colore, vengo al motivo della mia mail,
ho visto quest'appello che lei ha fatto girare:

ROMA. Il 6 settembre ore 15.00 in Via della Missione 4 presso la Camera
dei Deputati, alla vigilia della riunione degli Stati parte della
Convenzione di Oslo (11-14 sept 2011) sulla messa al bando delle munizioni
a grappolo che registrerà per la prima volta la partecipazione dell’Italia
come Stato Parte dopo la legge di ratifica) e in occasione della
presentazione internazionale  del “Cluster Monitor Report 2012” verrà
presentato alla Camera dei Deputati si terrà la CONFERENZA STAMPA di
presentazione della proposta di legge “Misure per contrastare il
finanziamento della produzione, utilizzo, riparazione, promozione,
vendita, distribuzione, importazione, esportazione, stoccaggio, detenzione
o trasporto delle mine antipersona, delle munizioni e sub-munizioni
cluster”.

Dal momento che nei nostri scambi passati, lei disse che metteva gentilmente a 
disposizione il suo editoriale...
Penso sia importante dare risalto a quest'articolo che testimonia l'uso 
massiccio di cluster bombs (aimè anche bombe al fosforo) sulla popolazione 
civile siriana:
http://www.sirialibano.com/short-news/le-bombe-negate.html


(Cliccando sulle parti in grassetto si aprono i link a youtube con i filmati)
L'idea mi è venuta quando ho visto che anche voi sostenete l'appello per la 
messa al bando di queste armi e la condanna verso chi le usa.

Cordialmente,
Alberto Savioli


Vorrei riassumere brevemente una serie di questioni, affinchè ci si capisca meglio.

Il dott. Marescotti così scriveva "se per pacifismo ideologico si intende il non appoggio ai gruppi che fanno lotta armata, sono ben felice di essere un "ideologico" e di non schierarmi dalla parte di Monti, di Bersani, Corradino Mineo e Mary Rizzo che appoggiano la rivolta armata".
Per prima cosa vorrei dire che non so chi sia la Mary Rizzo citata e nemmeno perchè quando si fa riferimento ai crimini contro la popolazione siriana da parte del regime, ci debba essere qualcuno che ti accusa di stare dalla parte dei terroristi.
Premetto che la mia posizione è sempre stata in linea con alcuni eventi pubblicizzati dalla stessa peacelink (come: http://www.peacelink.it/pace/a/36682.html), una delle personalità siriane che compaiono nel gruppo promosso da San Egidio è un mio parente ed è un avvocato per i diritti umani in Siria.
Le mie critiche verso peacelink riguardano la sua posizione, fin dall'inizio troppo debole nella condanna verso i crimini di Assad, ma in prima linea nell'opporsi ad un'intervento NATO.

Come ebbi modo di spiegare al dott. Marescotti (http://giulianasgrena.globalist.it/Detail_News_Display?ID=23141),
se peacelink promuoveva la pace come diceva a parole, doveva sostenere quella parte di popolazione siriana civile e non violenta, che veniva uccisa, torturata e arrestata da Assad, feci nomi di intellettuali e giovani studenti, non certo terroristi fondamentalisti.
A seguito di questi scambi venne messo su peacelink l'articolo relativo a Rima Dali (http://www.peacelink.it/pace/a/36505.html), ma vedasi a riguardo anche (http://www.sirialibano.com/siria-2/siria-i-veri-nemici-degli-al-asad.htmlhttp://www.sirialibano.com/siria-2/yara-bader-dateci-lopportunita-di-creare-la-nostra-storia.html,
http://www.sirialibano.com/short-news/il-curriculum-di-una-terrorista-yara-bader.htmlhttp://www.sirialibano.com/short-news/di-mazen-darwish-e-gli-altri-non-si-hanno-notizie.html). 
Questo secondo me doveva fare peacelink se sosteneva la società civile pacifica siriana, non semplicemente chiedere a gran voce un non-intervento NATO, dando voce a personaggi come Ouday Ramadan (http://www.peacelink.it/pace/a/35816.html), promotore delle manifestazioni pro-Assad in Italia e ospite del regime a Damasco assieme  a membri di syrian free press e stato e potenza.

Tengo a precisare che i giovani arrestati di cui si parla negli articoli sopra, sono difesi da un avvocato e politico ospite a San Egidio nell'evento promosso da peacelink e di cui ho messo il link sopra.

Il terrorismo salafita, non era sostenuto da chi come me condannava i crimini di Assad, ma non sostenendo quella parte di società civile siriana, si è implicitamente sostenuto il regime che quei "pacifisti" siriani arrestava; il salafismo e la lotta armata è stata anche una diretta conseguenza di questa politica del regime, avallata da chi in Italia non ne ha parlato e non ha denunciato. Andava bene opporsi ad una militarizzazione della situazione siriana, ma in primis andava accusato chi quella situazione ha creato, sparando contro manifestanti inizialmente non armati.

Continuo a pensare che la voce di peacelink di condanna al regime sia troppo debole, per un movimento che si definisce pacifista, anche in virtù del fatto che si avvale del "sostegno" "supporto" di persone che in due anni di "lotta-rivolta-guerra civile" in Siria hanno assunto comportamenti che dire ambigui è poco...

Nello specifico mi riferisco a Marinella Correggia e alla Rete No War, che mi sento di definire senza alcun dubbio anti-imperialisti, ma sulla questione siriana, non certo pacifisti.

Interessante è lo scambio di accuse tra la Rete No War, syrian free press, Correggia...
Vorrei segnalare quanto syrian free press (noto sito filoregime il cui amministratore Pilato dice di simpatizzare per Forza Nuova) dice: 
"Riceviamo una smentita da Marinella Correggia (un tempo nostra amica), da parte sua personale e di Rete No War Roma,  nella quale dichiara di avere nulla a che fare con Rete No War Napoli, e similari cose inutili aggregate" (http://syrianfreepress.wordpress.com/2013/02/24/15091/).

La questione del contendere era una critica rivolta evidentemente ad Assad, che ha causato la sollevazione di quei gruppi che lo sostengono e della comunità siriana in italia (tramite il suo rappresentante Jamal Abo Abbas, che su facebook compare accanto al Presidente siriano...).

Syrian free press sostiene di aver ricevuto una smentita da parte di Marinella Correggia (un tempo loro amica), ma cosa dice la Rete No War Napoli a riguardo..."Riconosciamo che, nel contesto dato l’utilizzo della parola crimini, potrebbe, sia pure involontariamente, avvalorare le campagne stampa occidentali, ma la nostra continua denuncia della politica imperialista dell’occidente e del nostro governo non lascia spazio a confusioni su come ci schieriamo davanti ad un aggressione a senso unico contro l’intero popolo siriano ed il governo legittimo di Bashar al-Assad.  I “crimini” che imputiamo ad Assad non sono certo legati al tentativo di respingere, anche militarmente, la manomissione della Siria ad opera delle potenze occidentali e degli ascari locali che si prestano a tale operazione. Noi critichiamo Bashar al-Assad, proprio per le sue “aperture” all’occidente"
Dunque Rete No War dice:  i “crimini” che imputiamo ad Assad non sono certo legati al tentativo di respingere, anche militarmente!!!!!! (http://napolinowar.wordpress.com/2013/02/23/su-uno-sbalorditivo-comunicato-della-comunita-siriana/).

Lo stesso Santoianni (Rete No War) era intervenuto tempo fa  a difesa di Syrian Free Press, in quanto secondo lui facebook censurava questo sito di "stampa alternativa":
"Ma perché Facebook da' una mano alla guerra contro la Siria segnalando 
che i siti che si occupano di controinformazione potrebbero "non 
essere sicuri"? Forse perché questo sito si è distinto nello smontare 
la bufala del "bombardamento operato da Assad su un panificio" che ha 
riempito i notiziari della RAI e dei giornali italiani? "

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10200236067055136&set=a.3724283316435.163562.1556434717&type=1&theater 
Il sito "incriminato" è: 
http://syrianfreepress.wordpress.com/2012/12/24/12736/ 

Forse peacelink non sa che Rete No War (come Santoianni, che guarda caso ricompare anche su subialiria il sito di M. Correggia) è parte del gruppo chiuso, in facebook, dell'assadiano Ouday Ramadan, assieme a syrian free press, membri di Stato e Potenza, Rinascita, Circolo Culturale Zenith, ecc...
Santoianni su questo gruppo puntualmente posta articoli di Rete no War e di Marinella Correggia, che tutti i membri sollecitamente fanno circolare (almeno fino all'ultima scaramuccia riportata sopra).

Qui mi fermo, non è mia intenzione parlare della Correggia e della Rete No War, ma solamente evidenziare come gli amici di "battaglia" di peacelink, si siano in questi due anni mescolati ed abbiano aderito alle iniziative e alle ideologie di chi sostiene il regime in Siria e lo stesso Assad.

Non si può dire di essere per la pace (peacelink) e poi mescolarsi con chi quella pace non l'ha mai voluta, ed ha addirittura coperto crimini e torture del regime.
Io penso che la priorità per un movimento pacifista sia la pace in qualunque forma e modo e non la lotta anti-imperialista. 

Ora concludo e chiudo il cerchio, mesi fa la mia proposta di pubblicare un articolo di condanna per l'uso delle cluster bombs da parte del regime cadde nel vuoto.
Oggi rilancio, con un nuovo articolo aggiornato 
(corredato da link video cliccabili: http://www.sirialibano.com/short-news/siria-la-sottile-linea-rossa.html), purtroppo le bombe a grappolo non sono più una novità, da mesi le bombe al fosforo mietono molte vittime, quelle bombe al fosforo di cui si parlò su peacelink quando furono gli israeliani ad usarle contro Gaza.
Penso che peacelink non possa più navigare in quel limbo in cui si possono condannare i produttori di bombe a grappolo, senza condannare Assad che le usa, in quel limbo in cui si può parlare di pace e dialogo promosso dai movimenti non violenti ospitati da San Egidio a Roma lo scorso nov-dic e nello stesso tempo accogliere a braccia aperte chi in questi due anni ha intessuto rapporti e relazioni con chi sostiene il Regime.

Cordialmente,
Alberto Savioli