I: La Marina dagli emiri per piazzare navi ed armi italiane





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Da: a_mazzeo at yahoo.com
Data: 20/02/2013 21.12
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La Marina dagli emiri per piazzare navi ed armi italiane

di Antonio Mazzeo

Produttori, manager, ammiragli e uomini di governo, tutti insieme spassionatamente, per vendere sistemi d’armi e navi da guerra ad emiri e sceicchi arabi. Ad IDEX 2013 (la fiera internazionale degli armamenti tenutasi ad Abu Dhabi dal 17 al 21 febbraio), il complesso politico-militare-industriale nazionale si è ritrovato più che mai solidale.

A rappresentare il ministero della difesa alla kermesse internazionale negli Emirati Arabi sono stati il sottosegretario Filippo Milone e il Capo di Stato maggiore della Marina militare, ammiraglio Giuseppe De Giorgi. “Siamo venuti negli Emirati Arabi Uniti per promuovere la cooperazione per lo sviluppo di tecnologie per gli armamenti navali e l’intensificazione delle funzioni di sorveglianza e difesa della sicurezza marittima”, hanno dichiarato ai giornalisti presenti.

Ad Abu Dhabi la chiacchieratissima Finmeccanica ha messo in bella mostra un vasto assortimento di aerei d’addestramento, caccia-intercettori, elicotteri leggeri e pesanti, sistemi d’intelligence e siluri prodotti dalle controllate AgustaWestland, Alenia Aermacchi, Selex Es, Oto Melara e Wass. Allo scopo dichiarato di “sostenere l’industria nazionale”, la Marina militare ha ordinato la sosta a IDEX 2013 del pattugliatore d’altura Cigala Fulgosi, già impegnato nel Mediterraneo centrale e in Medio oriente nell’addestramento delle marine di numerosi paesi arabi e nella “sorveglianza” anti-pirateria in Corno d’Africa. Varata nell’ottobre 2000 da Fincantieri a Riva Trigoso (Genova), l’unità è stata visitata dai membri della famiglia dell’emiro di Abu Dhabi. “Le capacità operative del Cigala Fulgosi lo rendono particolarmente idoneo ad assolvere diverse tipologie di missione e il posto d’ormeggio, centrale e visibile rispetto alla mostra, ha offerto grande visibilità alla nave, alla cantieristica e all’industria di difesa nazionale”, spiega il ministero della difesa. Ad armare l’unità, i sistemi di puntamento e mitragliere Oto Breda-Oerlikon e un elicottero AB-212 di Agusta Westland.

Gli Emirati Arabi sono da tempo l’Eldorado degli storici cantieri navali liguri. Nel 2009 i manager di Fincantieri hanno firmato un accordo multimilionario per la realizzazione di una corvetta classe “Abu Dhabi” (derivata dalle unità classe “Comandanti” in dotazione alla marina italiana), di due pattugliatori costieri classe “Falaj 2” in Italia e di altri quattro negli Emirati da parte di una joint venture industriale, denominata Etihad Ship Building, tra Fincantieri, Melara Middle East e i cantieri di Al Fattan Ship Industries.

Il pattugliatore “Abu Dhabi” è stato consegnato alla marina emiratina nel febbraio 2011 a Muggiano (La Spezia) alla presenza del comandante del Dipartimento marittimo militare dell’Alto Tirreno, ammiraglio Franco Paoli. Sempre a Muggiano (presente il comandante del Dipartimento di La Spezia, ammiraglio Andrea Campregher) è stato varato l’anno dopo il “Ganthoot”, il primo dei pattugliatori costieri del programma “Falaj 2”. Derivata dalle unità “Saettia” in dotazione alla Guardia costiera, l’imbarcazione a bassa segnatura radar stealth è lunga 55,7 metri, larga 8,8, può superare i 20 nodi di velocità ed ospitare un equipaggio di 28 persone. Il secondo pattugliatore (“Qarnen”) è stato consegnato da Fincantieri nel giugno 2012 alla presenza del capitano Paolo Pezzutti, Capo dell’ufficio allestimento e collaudo nuove navi (MARINALLES) di La Spezia. “L’ente ha svolto un’importante attività di supporto nell’allestimento delle unità come è stato per le altre Marine straniere (Iraq, Kenya, India, Finlandia) impegnate in programmi di costruzione con la cantieristica nazionale”, ha spiegato MARINALLES.

Di produzione italiana gli armamenti imbarcati nelle unità finite agli emiri: si tratta dei cannoni 76/62 “Super Rapido” della Oto Melara, dei sistemi di comando e controllo “IPN-S”, di guida del tiro “NA 30S”, dei radar 3D “Kronos” e secondari “SIR-M”, tutti di Selex Es. Nell’ambito della commessa, Selex Communications fornisce un sistema per le comunicazioni dati e voce in banda HF e V/UHF, mentre Elettronica SpA (anch’essa del gruppo Finmeccanica) cura la realizzazione dei sistemi di guerra elettronica. Quest’ultima azienda opera da oltre vent’anni negli Emirati Arabi attraverso una joint venture con la Baynunah Aviation Technology. Selex, invece, ha realizzato il sistema di gestione del combattimento per sei corvette lanciamissili della classe “Baynunah” acquistate dalla Marina emiratina.

Grazie al pressing del governo e delle forze armate, le aziende italiane sperano di potere ottenere presto altre commesse da parte degli Emirati. A fine dicembre 2012, il capo della componente navale Ibrahim S.M. Al Musharakh è stato invitato a bordo della nave da sbarco anfibio “San Marco” in sosta nel porto di Dubai per attenzionare in particolare le sofisticate tecnologie e i sistemi di guerra ospitati. “Siamo felici di poter essere con voi per sottolineare ancora una volta il nostro impegno nella cooperazione e nel supporto alla missione antipirateria della NATO Ocean Shield”, ha commentato il contrammiraglio arabo.

Proprio in vista di IDEX 2013, il Centro di sicurezza del Comando delle forze di contromisure mine (Comfordrag) di La Spezia ha organizzato alcune attività di supporto ai militari imbarcati nelle unità navali consegnate all’emiro. “Il programma è un’occasione per sviluppare i rapporti tra gli Emirati Arabi Uniti e la cantieristica italiana con un sempre maggior coinvolgimento della nostra Marina, nel ruolo di tutor durante le fasi di allestimento e di preparazione degli equipaggi”, spiegano al Comando di La Spezia. Addestratori e tutor di riconosciuta esperienza i nostri ufficiali di Marina, ma con una sempre maggiore vocazione a fare da piazzisti d’armi in mezzo mondo.