“Niente crimini di guerra” generali croati assolti all’Aia



Per chi ancora crede in quella farsa che si chiama Tribunale Penale Internazionale

“Niente crimini di guerra” generali croati assolti all’Aia

Ante Gotovina e Mladen Markac, erano stati condannati in primo grado per le violenze commesse durante la guerra del 1991-1995

Contrordine: gli ex generali croati Ante Gotovina e Mladen Markac non sono quei criminali di guerra che ad aprile dell’anno scorso avevano meritato una condanna a 24 e 18 anni davanti al Tribunale Penale Internazionale per l’ex Jugoslavia (Tpi) per la `liberazione´ della Krajina a maggioranza serba nell’estate 1995. Oggi la Corte d’Appello dell’Aja a stretta maggioranza, tre giudici a favore due contrari (tra cui l’italiano Fausto Pocar), ha ribaltato il giudizio: assoluzione piena, immediato rilascio. Ed altrettanto immediata riapertura delle ferite balcane.

Zagabria, che attendeva il verdetto davanti ai maxischemi in piazza, fa festa per quelli che ha sempre considerato “eroi”. Il governo invia immediatamente un jet a prenderli. Il premier Milanovic e il presidente del Parlamento Leko li accolgono all’aeroporto e centomila persone li acclamano nel centro di Zagabria. Tutt’altra atmosfera a Belgrado che considera la sentenza «scandalosa». Il governo annuncia che ridurrà la collaborazione con il tribunale dell’Aja. Il presidente Nikolic parla di «sentenza politica e non giuridica». I serbi sono stati «vittime di genocidio», scrive Nikolic in un comunicato dai toni durissimi, ma «vengono fatti passare per criminali che si devono vergognare e stare zitti».

Evidenti i sospetti serbi che l’assoluzione sia stata una compensazione per la Croazia, che nel luglio 2013 entrerà a far parte dell’Unione Europea. D’altra parte proprio i quattro anni di latitanza di Gotovina tra il 2001 ed il 2005 rallentò il processo di adesione. Ma la Serbia che con il premier Tadic, per farsi aprire le porte europee, ha finito per “consegnare” il boia di Srebrenica, Rakto Mladic, ha cambiato orientamento. Belgrado ha da oggi abbassato al solo `livello tecnico´ la cooperazione con il Tribunale e d’ora in poi non consegnerà più alcuna documentazione all’Aja.

Le accuse di sentenza politica minano le fondamenta del Tpi. La sentenza è stata presa a maggioranza: favorevoli il presidente della Corte, l’americano di origine polacca Theodor Meron (che su Wikipedia è già diventato “croatian hero”), il giamaicano Patrick Robinson ed il turco Mehmet Guney, contrari l’italiano Fausto Pocar ed il maltese Carmel Agius. La sentenza di primo grado è stata smontata negando il valore di prova all’elemento centrale dell’inchiesta: l’«imprecisione» dei tiri di artiglieria. I croati sostenevano che non erano attacchi contro i civili le cannonate finite a più di 200 metri dai legittimi obiettivi militari. In appello questo principio è stato ribaltato. Quindi nella `Operazione tempesta´ dell’estate 1995 contro i secessionisti serbi della Krajina, l’allora capo dell’esercito croato Ante Gotovina e l’allora capo della polizia Mladen Markac non presero «deliberatamente» a cannonate scuole e ospedali a fini di pulizia etnica. La morte di 324 civili e l’espulsione di oltre 90mila persone sui quali si basava l’accusa furono legittimi atti di guerra. O non ci sono prove che siano stati atti criminali. Quanto meno, per tre giudici su cinque, non oltre ogni ragionevole dubbio.
http://www.lastampa.it/2012/11/16/esteri/crimini-di-guerra-generali-croati-assolti-dal-tribunale-dell-aia-5ZYPqzQRGxFwLfTBvdgReK/pagina.html