Il traffico di armi su una mappa



Genova - Una mappa che consente di visualizzare il flusso di armi leggere, 
munizioni e armi di piccolo calibro trasferite da un angolo all’altro del 
pianeta tra il 1992 e il 2010: questo il progetto recentemente lanciato da 
Google, battezzato Arms Trade.

Le informazioni sul commercio di armi sono state in gran parte fornite dal 
Peace Research Institute di Oslo, un ente norvegese specializzato proprio in 
questo genere di transazioni, e sviluppate poi dal Google Creative Lab e dall’
istituto brasiliano Igarape. Lo strumento consente di visualizzare non solo le 
importazioni e le esportazioni delle armi nei vari paesi del mondo, ma anche i 
guadagni e le spese che ogni Stato registra dalle transazioni, oltre a 
classificare le forniture in “civili” e “militari”.

Il blog di Google http://googleblog.blogspot.com.br/2012/08/a-new-way-to-
visualize-global-arms-trade.html , su cui compare il post che descrive il 
progetto, definisce “armi leggere” pistole, fucili d’assalto e migliatrici, e 
sottolinea che oltre 650 milioni di armi di piccolo calibro sono nelle mani di 
civili, circa tre quarti della totalità. Osservando la mappa emerge che nei 
soli Stati Uniti, nel 1992, la quantità di armi di piccolo calibro e di 
munizioni importate ed esportate ha totalizzato una spesa pari a 272 milioni di 
dollari e un guadagno pari a 455 milioni.

Cifre che impallidiscono di fronte a quelle del 2010: 955 sono i milioni di 
dollari spesi per importare armi, 606 quelli guadagnati dalla vendita.

Oltre agli Usa, come emerge dall’analisi effettuata da Forbes, tra i 
principali esportatori spiccano poi il Brasile (151 milioni di dollari), la 
Russia (92 milioni), Israele ( 46 milioni) e la Corea (45 milioni).

Mountain View sottolinea però che le cifre «non sono del tutto attendibili», 
essendo il traffico di armi condotto principalmente sottobanco e quindi 
decisamente poco trasparente dal punto di vista delle statistiche.

Il progetto “Arms Trade” http://workshop.chromeexperiments.
com/projects/armsglobe/ 
arriva a pochi mesi dall’annuncio del piano che Google ha in serbo per quanto 
riguarda il traffico di droga: fermare i “cartelli” messicani lavorando per 
migliorare il modo in cui le informazioni vengono condivise tra gli enti e le 
forze dell’ordine che si occupano di questa tipologia di reati.

http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2012/08/20/APaFz2ED-armi_traffico_mappa.
shtml