ALENIA, ACCORDO SULLE FLESSIBILITÀ: STAVOLTA FIRMA ANCHE LA FIOM



Data: 17/02/2012

Patto per l’avvio dei 18 turni all’Alenia di Nola. Qui si lavorerà per sei 
giorni consecutivi, con una sola giornata di riposo alla settimana. Il turno di 
notte inizierà alle 22 della domenica.

Sembra proprio che l’industria napoletana stia diventando il laboratorio 
nazionale della flessibilità. Nella terra della disoccupazione, della camorra, 
dello sfruttamento, il turno di notte e la settimana piena hanno fatto la prima 
breccia nella Fiat di Pomigliano, con lo “storico” accordo ormai risalente a 
più di un anno e mezzo fa. Un patto contestatissimo dalla Fiom e poi applicato 
a tutto il gruppo automobilistico, a partire dal primo gennaio di quest’anno, 
senza l’assenso dei metalmeccanici della Cgil, che la Fiat ha cacciato dalle 
sue fabbriche.

Ora però la valanga flessibilità travolge l’Alenia di Nola, 800 addetti, dov’ 
è stato appena firmato un altro accordo, probabilmente più duro, per quanto 
riguarda gli orari, di quello raggiunto in Fiat: 18 turni, dalle 22 della 
domenica alle 22 del sabato. E un solo giorno di riposo alla settimana. La 
nuova organizzazione dei ritmi è stata resa possibile dallo sfruttamento 
massimo dello straordinario previsto dal contratto nazionale: circa 200 ore all’
anno per ogni lavoratore. La cosa paradossale è che nonostante questo 
straordinario non sia obbligatorio, almeno sulla carta, a conti fatti lo sarà 
ugualmente perché all’Alenia di Nola i 18 turni sono stati resi possibili 
proprio grazie al suo abnorme utilizzo.

Più paradossale ancora è il raffronto con gli orari scaturito dall’accordo per 
la Fiat di Pomigliano. Qui, rispetto ai colleghi dell’Alenia, gli operai della 
newco partorita dal Marchionne pensiero potranno riposare almeno un giorno in 
più. «Abbiamo firmato l’accordo all’Alenia di Nola – spiega Franco Bruno, della 
segretaria provinciale della Fiom di Napoli – perché l’azienda non ha messo in 
discussione il contratto nazionale di lavoro, cosa che invece Marchionne ha 
fatto partorendo un suo, personale, contratto». A ogni modo ci sono differenze 
sostanziali tra il patto appena raggiunto nella fabbrica aeronautica e il 
contratto dell’auto. L’intesa di Nola infatti non prevede assolutamente che se 
un sindacato sciopera venga poi sanzionato dall’azienda, cosa che invece sarà 
possibile nella new company di Pomigliano, dove si produce la nuova Panda.

Il patto aeronautico inoltre non dà il via allo spezzettamento della pausa 
sulle postazioni degli operai, un riposo di trenta minuti che però negli 
stabilimenti del gruppo Fiat è stato diviso in tre segmenti da soli dieci 
minuti ciascuno. Nessuna variazione, infine, anche sul fronte della mensa, che 
in Alenia resta durante il turno di lavoro mentre in Fiat è stata spostata a 
fine turno. A ogni modo l’aumento esponenziale dei ritmi ha ormai preso piede 
anche nelle fabbriche a partecipazione statale, com’è appunto l’Alenia. L’
azienda aeronautica giustifica questo cambiamento spiegando ai sindacati che 
bisogna consegnare le commesse Airbus in tempo, pena il dirottamento delle 
commesse nei paesi del terzo mondo.

«Volevano proporci anche il diciannovesimo turno – racconta Franco Bruno - 
praticamente così sarebbe stato impossibile riposare». Eppure molti operai 
avrebbero accettato anche questo superlavoro. «Sì – conferma Bruno - la cosa 
impressionante è che i lavoratori tendono a sottostare a queste decisioni 
perché c’è tanta di quella fame che sono disposti a massacrarsi pur di 
aumentare il salario». Intanto c’è già chi è pronto a scommettere che i 18 
turni tra poco potrebbero fare breccia anche nell’Alenia di Pomigliano, il più 
grande e importante impianto italiano dedicato alla produzione aeronautica 
civile. Una prospettiva credibile solo a condizione che qui vengano introdotte 
nuove produzioni. Che ancora non s’intravedono.


http://www.ilmediano.it/aspx/visArticolo.aspx?id=16321