Campagna NO F-35 'Taglia le ali alle armi' a Trieste



------- Segue messaggio inoltrato -------
Data invio:	Tue, 7 Feb 2012 18:11:55 +0100 (CET)
Da:	"compax at inwind.it" <compax at inwind.it>
A:	forumtrieste at inventati.org, ComitatoPrimoMarzoTs at yahoogroups.com, 
	<tavolapacetrieste at yahoogroups.com>, antifa-ts at inventati.org
Oggetto:	Taglia le ali alle armi : la Campagna nazionale,
	a Trieste
Invia risposta a:	"compax at inwind.it" <compax at inwind.it>


    Taglia le ali alle armi !

Il Comitato pace convivenza e solidarietà Danilo Dolci raccoglie 
l'appello di Tavola della pace, Rete Disarmo, Campagna Sbilanciamoci!, 
Grillo News, Peacelink, Movimento Nonviolento e Unimondo, per dire 
NO al cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter.

Parte anche a Trieste la Campagna "Taglia le ali alle armi" - alla quale aderiscono l'Unione 
degli Studenti e la Campagna No Debito - attraverso una raccola di firme sul testo più sotto 
riportato. 

Qui a fianco è riportato il logo della Campagna.

Nei giorni scorsi ha aderito anche Arci Servizio Civile, mentre il gruppo consiliare Sinistra 
Ecologia e Libertà ha proposto in Consiglio comunale una mozione - ispirata a quella del 
Comune di Palermo - che è stata approvata dalla maggioranza.

Qui di seguito le motivazioni dell'azione. 
Il 25 febbraio sono previste manifestazion in tutta Italia. 

Il 1 marzo, le firme verranno consegnate alla Presidenza del Consiglio.

Anche se il Governo tiene bloccata da tempo (almeno dalla fine 2009) la decisione 
definitiva, l´Italia a breve potrebbe perfezionare l´acquisto di oltre 131 cacciabombardieri 
d´attacco Joint Strike Fighter F-35: un programma che ad oggi ci è costato già 1,5 miliardi di 
euro ne costerà almeno altri 15, solo per l´acquisto dei velivoli, arrivando ad un impatto di 
20 miliardi nei prossimi anni. Senza contare le spese di mantenimento.

Siamo quindi in gioco, come partner privilegiato, nel più grande progetto aeronautico 
militare della storia, costellato di problemi, sprechi e budget sempre in crescita, mentre 
diversi altri paesi partecipanti - tra cui Gran Bretagna, Norvegia, Olanda, Danimarca e gli 
stessi Stati Uniti capofila! - hanno sollevato dubbi e rivisto la propria partecipazione. In 
questo periodo di crisi e di mancanza di risorse per tutti i settori della nostra società, diviene 
perciò importante effettuare pressione sul Governo italiano affinché decida di rivedere la 
propria intenzione verso l´acquisto degli F-35, scegliendo altre strade più necessarie ed 
efficaci sia nell´utilizzo dei fondi - verso investimenti sociali - sia nella costruzione di un 
nuovo modello di difesa. L'esempio del programma Joint Strike Fighter deve quindi servire 
come emblema degli alti sprechi legati alle spese militari e della necessità di un forte taglio 
delle stesse verso nuovi investimenti più giusti, sensati, etici e produttivi.

    Per questo diciamo:

NOallo spreco di risorse per aerei da guerra sovradimensionati e contrari allo spirito della 
nostra Costituzione

SIall´utilizzo di questi ingenti risorse per le necessità vere del paese: rilancio dell´economia, 
ricostruzione dei luoghi colpiti da disastri naturali, sostegno all´occupazione

NOalla partecipazione ad un programma fallimentare anche nell´efficienza: il costo per 
velivolo è già passato (prima della produzione definitiva) da 80 milioni di dollari a 130 
milioni di dollari (dati medi sulle tre tipologie)

SIall´investimento delle stesse risorse per nuove scuole, nuovi asili, un sostegno vero 
all´occupazione, l´investimento per la ricerca e l´Università, il miglioramento delle condizioni 
di cura sanitaria nel nostro Paese

NOal programmi militari pluriennali e mastodontici, pensati per contesti diversi (in questo 
caso la guerra fredda) ed incapaci di garantire Pace e sicurezza

SIall´utilizzo delle risorse umane del nostro Governo e delle nostre Forze Armate non per il 
vantaggio commerciale dell´industria bellica, ma per la costruzione di vera sicurezza per 
l´Italia

NOal soggiacere delle scelte politiche agli interessi economici particolari dell´industria a 
produzione militare e dei vantaggi che essa crea per pochi strati di privilegiati

SIal ripensamento della nostra difesa nazionale come strumento a servizio di tutta la 
società e non come sacca di privilegi e potere

Firma anche tul'appello proposto dalla nostra mobilitazione

o scarica ilmodulo da far firmare

------- Fine del messaggio inoltrato -------

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