Sardegna, poligono NATO: 5 casse di uranio



TROVATO L'URANIO SEMPRE NEGATO 

Da Il Manifesto 1 marzo 2011 
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20110301/pagina/09/pezzo/298265/ 


di Costantino Cossu - CAGLIARI 


BASE DI QUIRRA 

Uranio impoverito al poligono, trovate cinque casse 

Ormai non ci sono più dubbi: nel poligono interforze di Perdasdefogu c'è uranio 238, cioè 
uranio impoverito. La svolta nell'inchiesta - aperta a metà gennaio dalla procura della 
Repubblica di Lanusei per fare chiarezza sui numerosi casi di linfoma di Hodgking registrati 
in questi anni tra la popolazione - è arrivata sabato sera, al termine delle ispezioni ordinate 
dal procuratore Domenico Fiordalisi. In uno dei depositi della base sono state trovate cinque 
casse metalliche piene di un materiale che, sottoposto ai rilevatori, ha dato valori di 
radioattività cinque volte superiori ai livelli di sicurezza. Ieri è arrivata la conferma: quel 
materiale è uranio impoverito. La scoperta è importante perché sinora le autorità militari 
hanno sempre negato l'impiego, nelle esercitazioni militari che si svolgono a Quirra, di armi 
all'uranio impoverito, le stesse che sono state usate per la prima volta durante l'intervento 
della Nato nell'ex Jugoslavia. Il poligono sardo è utilizzato dalle forze armate italiane ma 
anche da altri eserciti Nato e da industrie degli armamenti che qui testano nuovi sistemi 
d'arma. 
All'ispezione di sabato si è arrivati dopo che due militari, che di recente hanno svolto 
servizio nel magazzino dove sono state trovate le casse con l'uranio 238, si sono ammalati 
di tumore. Su ordine della procura, una squadra di poliziotti e di vigili del fuoco specializzati 
- accompagnati dai periti nominati dal magistrato, Maria Antonietta Gatti (responsabile del 
laboratorio dei biomateriali del dipartimento di neuroscienze dell'università di Modena) e il 
fisico nucleare Paolo Randaccio - hanno ispezionato la base e hanno fatto la scoperta che 
forse apre uno squarcio definitivo su una vicenda che dura da anni. Insieme alle casse con 
il materiale radioattivo sono stati sequestrati anche documenti (disposizioni interne, ordini di 
servizio, turni di lavoro, regolamento dei magazzini) che potrebbero essere utili ad accertare 
eventuali responsabilità. L'uranio 238 ritrovato è ora nel bunker della facoltà di fisica 
dell'università di Cagliari, dove sarà sottoposto a ulteriori analisi. 
Ieri mattina, intanto, in una discarica di Capo San Lorenzo dove nei giorni scorsi erano stati 
sequestrati i rifiuti più recenti delle esercitazioni militari, sono cominciati nuovi rilievi disposti 
dalla procura. È un lavoro minuzioso quello del procuratore Fiordalisi, deciso a far luce sui 
casi di tumore che hanno colpito in questi anni soprattutto i pastori ma anche i militari, e 
sulle malformazioni fra le greggi che pascolano vicino alla base. Secondo le analisi delle 
Asl di Lanusei e Cagliari, il 65% degli allevatori si è ammalato di tumore e molti agnelli sono 
nati deformi. Sempre ieri per una verifica sul campo sono arrivati a Perdasdefogu alcuni 
parlamentari dell'opposizione: il senatore Francesco Ferrante (Pd), componente della 
commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio, e il deputato Amalia Schirru (Pd), 
accompagnati dal presidente regionale di Legambiente Vincenzo Tiana. Legambiente ha 
chiesto l'immediata sospensione delle attività del poligono, che continuano nonostante 
l'inchiesta. Identica richiesta è arrivata dal segretario della Cgil Enzo Costa: «Bisogna 
cominciare a parlare di riconversione, perché non è più accettabile che ci siano aree 
dell'isola impermeabili a qualsiasi controllo». 

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