[Fwd: Rimandato a Praga il voto sullo Scudo Spaziale]





-------- Messaggio Originale --------

  	

_/Comunicato stampa/_
4 novembre 2008



*
Rimandato a Praga il voto sullo Scudo Spaziale
*

/*Parla Jan Tamas, leader del movimento nonviolento
contro le basi in Repubblica Ceca.
*/



tamas-bednar-foreignministery.jpgL’accordo per l’installazione di una
base radar in Repubblica Ceca, come parte del progetto statunitense di
difesa missilistica, firmato a luglio dal governo ceco, deve ancora
essere ratificato dal parlamento.
Intervista a Jan Tamas portavoce del coordinamento *Ne zakladnam* contro
le basi militari USA in Repubblica Ceca e Presidente del Partito
Umanista ceco.

*Qual è la situazione in Repubblica Ceca?*
Il 19 ottobre si sono svolte le elezioni regionali e i partiti di destra
attualmente al governo hanno subito una sonora sconfitta. I Verdi, che
sostengono il governo e appoggiano il progetto dello Scudo Spaziale, non
sono riusciti a superare lo sbarramento, mentre Socialdemocratici e
Comunisti, contrari alla base radar, hanno registrato un grande
successo. Il voto serviva anche a rinnovare un terzo del Senato e anche
qui la maggioranza dei nuovi eletti è costituita da oppositori della base.

*Come ha reagito il governo?*
Tentando di forzare i tempi della ratifica da parte del Parlamento
dell’accordo con gli Stati Uniti. Nel totale silenzio dei Mass Media, il
governo ha cercato di indire la votazione per gli ultimi giorni di
ottobre, prima dell’insediamento dei nuovi eletti, ossia facendo votare
un parlamento sfiduciato dagli elettori.

*Come hanno risposto l’opposizione e il movimento di protesta?*
Appena ci siamo accorti del tentativo di colpo di mano, ci siamo messi
in contatto con i leader dell’opposizione, concordando con loro una
strategia di ostruzionismo in Parlamento, con l’obiettivo di far saltare
i tempi per la votazione. Abbiamo poi scritto una lettera a tutti i
deputati e senatori, chiedendo loro di non farsi complice di questa
manovra e di votare secondo coscienza e non per obbedienza al partito.
Abbiamo anche indetto una serie di manifestazioni davanti al parlamento
e chiesto alle altre organizzazioni europee con cui siamo in contatto di
mandare lettere di protesta all’ambasciata ceca nel loro paese.

*Ha funzionato?*
Si: non si è votato né alla Camera né al Senato e il Primo Ministro ha
annunciato di voler prolungare di altri 60 giorni il dibattito. La
nostra speranza è che il nuovo Senato respinga ora il trattato. Abbiamo
vinto una battaglia importante, ma dobbiamo continuare a mantenere la
pressione.

*C’è stata qualche reazione da parte degli Stati Uniti?*
La solita arroganza: il generale Henry Obering, capo dell’Agenzia
Americana per la Difesa Missilistica, ha dichiarato che i piani degli
Stati Uniti andranno avanti e che non si aspetta cambiamenti di rotta
qualunque sia l’esito delle elezioni americane. Non è neanche parso
preoccupato che la crisi finanziaria possa costringere il governo
americano a togliere i finanziamenti al progetto dello scudo.

*Quali sono le vostre prossime iniziative?*
Il 10 novembre organizzeremo un incontro con i sindaci della regione
dove dovrebbe essere installato il radar e una conferenza al parlamento
ceco, a cui parteciperà anche l’europarlamentare Giulietto Chiesa. E’
molto importante per noi far sentire qui la voce dell’Europa, visto che
il nostro paese assumerà la prossima presidenza del Consiglio
dell’Unione Europea.

*Informazioni *e* aggiornamenti* sulla protesta verranno pubblicate nel
sito www.nonviolence.cz <http://www.nonviolence.cz>
sul sito anche la petizione contro lo scudo spaziale che ha raggiunto
140.000 firme.





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