USA: Traffico di armi Albania Afghanistan : Riciclaggio di armi : Sospensione contratto con Aey



Document Letter suspending the government contract
http://media.miamiherald.com/smedia/2008/03/27/20/AEY.source.prod_affiliate.56.PDF

The company’s president, Efraim E. Diveroli, was also secretly recorded in a conversation that suggested corruption in his company’s purchase of more than 100 million aging rounds in Albania, according to audio files of the conversation.

Il principale fornitore d’armi delle forze armate Usa in Afghanistan, che si è aggiudicato un contratto da 300 milioni di dollari, è la Aey inc., una società con sede a Miami Beach, presieduta da un ventiduenne, il cui vice ha un titolo da massaggiatore professionista: secondo un’inchiesta del New York Times il materiale da loro fornito alle truppe statunitensi sarebbe vecchio di almeno 40 anni. Al termine di un’accurata serie di ricerche e di numeroso interviste con i funzionari statunitensi e afgani, la testata della Grande Mela ha scoperto infatti che gran parte delle armi provengono dagli arsenali del vecchio blocco comunista e includerebbero ordigni che il dipartimento di Stato e la Nato hanno classificato come “inaffidabili e obsoleti”, investendo milioni di dollari per la loro distruzione. Per entrare in possesso di questo materiale la Aey Inc. avrebbe inoltre trattato con alcuni mediatori e una società che compaiono nell’elenco dei sospetti trafficanti illegali di armi compilato dalle autorità federali statunitensi. Come se non bastasse, decine di milioni di pistole e di caricatori consegnati ai militari Usa sarebbero di produzione Cinese, nonostante la legge statunitense impedisca l’acquisto di armi da questo Paese. A seguito dell’inchiesta del New York Times l’Esercito Usa ha deciso di negare alla Aey la possibilità di sottoscrivere nuovi contratti con il governo federale: Efraim Diveroli, presidente della società, ha detto di non sapere nulla di questa vicenda, che secondo i militari statunitensi dovrebbe essere notificata formalmente oggi stesso all’azienda.
http://www.nytimes.com/2008/03/27/world/asia/27ammo.html?_r=2&hp&oref=slogin&oref=slogin