La Russia ritorna al passato, "Bombardieri in volo permanente"



Ripristinata l'attività strategica che ha segnato la guerra fredda: era stata sospesa 15 anni fa

La scorsa settimana aerei russi si sono avvicinati alla base americana di Guam Washington sminuisce: "Una decisione interessante. Sono solo velivoli antiquati"

MOSCA - Da oggi i bombardieri strategici russi riprendono i voli a lungo raggio su base permanente dopo 15 anni di sospensione. Lo ha annunciato il presidente Vladimir Putin nell'ultima prova di forza che, per ribadire al mondo che la Russia è tornata una super potenza militare, ha ripristinato una delle tipiche attività strategiche dell'aeronautica russa della guerra fredda. E' un ulteriore passo in avanti nel braccio di ferro con gli Stati Uniti che vede i due paesi contrapposti sullo scudo spaziale e sui programmi militari e giunge ad una settimana da un'altra provocazione, quando bombardieri russi si sono spinti in volo fino a poche centinaia di miglia dalla base americana di Guam nell'isola del Pacifico costringendo i piloti americani a rincorrerli in cielo.

Putin ha oggi ricordato che i voli erano stati "sospesi unilateralmente" nel 1992, ma "purtroppo non tutti i paesi hanno seguito il nostro esempio. Voli strategici da parte di altri Paesi continuano". La ripresa su base permanente è dettata "dalle esigenze di sicurezza della Russia".

"Oggi, il 17 agosto a mezzanotte esatta, quattordici bombardieri strategici armati di missili, aerei di supporto e aerocisterne si sono alzati in volo da sette aeroporti russi da vari punti del Paese. La missione di combattimento è iniziata", ha dichiarato Putin mentre parlava dalle montagne degli Urali dove assiste alle esercitazione congiunte con la Cina dell'Organizzazione di Shanghai (Sco).

Gli aerei resteranno in aria per venti ore, in contatto con la flotta, ha aggiunto il presidente russo. "Partiamo dal presupposto che i nostri partner accolgano con comprensione la ripresa dei pattugliamenti. I nostri piloti a mio avviso sono rimasti troppo tempo in panchina. Per loro comincia una nuova vita" ha detto ancora Putin.

L'escalation va avanti da tempo. Lo scorso mese Mosca è uscita dal trattato sulla riduzione delle forze convenzionali in Europa, accusando i paesi occidentali di non aver ratificato la versione emendata del trattato del 1999. Ha anche accusato i paesi Nato di aver violato il Trattato sui missili balistici (Abm) con il progetto dello Scudo spaziale.

Sarcastica la reazione degli Stati Uniti: per il dipartimento di Stato si tratta di una "decisione interessante". Il portavoce, Sean McCormack, ha anche sottolineato che la Russia dispone di "velivoli antiquati" e ha dato l'impressione che gli Stati Uniti non siano molto preoccupati da questa mossa del leader del Cremlino. Il portavoce americano ha rifiutato di tracciare paralleli tra la situazione esistente tra Mosca e Washington ai tempi della guerra fredda e quella che si è venuta adesso a creare per la mossa di Putin: "Quella era un'altra epoca", ha affermato McCormack.

(Repubblica.it, 17 agosto 2007)

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http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/esteri/putin-armi/putin-armi/putin-armi.html