Indagine sui radar del poligono di quirra dall'espresso



Ricerca commissionata da un comitato di Villaputzu


 Indagine sui radar del poligono

Pablo Sole
*CAGLIARI. *Non bastavano le denunce sull’uranio impoverito. Ed evidentemente non bastavano neppure le nanoparticelle di metalli pesanti individuate in animali nati malformati e persino nei tessuti di alcuni militari del poligono interforze: per spiegare le cause scatenanti la cosiddetta Sindrome di Quirra si aggiunge un elemento nuovo come i campi elettromagnetici nella banda delle microonde, prodotti presumibilmente dai cinque radar installati nell’area militare.

Un aspetto finora tralasciato dalle ricerche precedenti: a colmare la lacuna ci ha pensato un’indagine commissionata da A foras, Comitato per la difesa del Sarrabus-Gerrei, Cagliari social forum e Carovana della pace: ieri mattina il fisico Massimo Coraddu e l’ingegnere ambientale Basilio Litarru, che hanno condotto le rilevazioni, hanno presentato i risultati dello studio. Che primia di tutto ha rivelato la presenza di microonde, per poi sottolineare come i livelli siano al di sotto della soglia di legge.

Tutto a posto? Non proprio. E il perché lo ha spiegato Coraddu: «Abbiamo effettuato diverse misurazioni, e riguardo all’intensità dei campi rilevati, visto che ignoriamo i parametri fondamentali che caratterizzano le sorgenti, abbiamo potuto solamente fissare un limite inferiore, ampiamente al di sotto della soglia di tolleranza. Questo però non significa che l’intensità non arrivi a superare i livelli consentiti, ma non è possibile stabilire se e dove questo avvenga».

Fatta questa premessa, per capire meglio il senso della ricerca è sufficiente un semplice esempio: «Abbiamo effettuato una rilevazione a Baccu Buidu, a poche centinaia di metri dalla stazione radar “Osteria di Quirra” - ha detto Coraddu - e i livelli risultano a norma. Il problema però nasce quando si ipotizza che, in quel momento, il radar non fosse in funzione e, magari, il valore che abbiamo rilevato si riferisse alla stazione di Torre Murtas, posta a cinque chilometri di distanza. Se questo fosse vero, significherebbe che in prossimità di quel radar l’intensità del campo di emissione delle microonde supererebbe del doppio quella consentita dalla legge».

Posta la veridicità di questa ipotesi, che cosa comporta la presenza di un campo elettromagnetico di questa portata per la salute della popolazione di Quirra? «Grande rilievo va dato alla possibile interrelazione tra i campi di microonde e l’eccesso di tumori emolinfatici rilevati nella zona - si legge nelle conclusioni dello studio -. Per ora Sappiamo che alcuni esperimenti effettuati su colture cellulari, hanno evidenziato come un campo di microonde possa aumentare il proliferare delle cellule tumorali. Inoltre, non bisogna tralasciare uno degli aspetti più importanti, vale a dire la possibile interrelazione tra microonde, inquinanti chimici e nanoparticelle».

Alla presentazione dello studio era presente anche il senatore dei Verdi Mauro Bulgarelli, vicepresidente della commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito che dovrà far luce sulle morti sospette registrate intorno al poligono. «Grazie agli spunti presenti in questa ricerca - ha detto - allargheremo il campo d’indagine della commissione».

Intanto il Comitato ha chiesto la sospensione delle esercitazioni e la revoca del progetto sul potenziamento delle attività militari. Più duri i rappresentanti di A foras: «L’ampliamento del poligono di Quirra, non solo in estensione ma soprattutto nelle tipologie di utilizzo come le sperimentazioni sugli aerei senza pilota - ha detto Consuelo Costa - farà della Sardegna un territorio asservito alle esigenze del Kombinat militare-industriale su scala internazionale, talmente importante dal punto di vista strategico che i sardi avranno come unica prospettiva quella di vivere militarizzati, visto che tale concentrazione di potere economico-militare non permetterà mai di essere messa in discussione, da nessuno e in nessun modo».

Il “caso Quirra” riemerge dunque dalle nebbie del passato. La denuncia drammatica dell’ex sindaco di Villaputzu Antonio Pili sulla lunga catena di morti nella minuscola frazione alle porte del poligono più grande d’Europa, la nascita di bambini deformi nel piccolo paese di Escalaplano, le ricerche commissionate dal ministero dell Difesa e il clima di sospetti che avevano creato un grande allarme sociale sembravano essere stati inghiottiti dal passato. Spazzati via da quell’unica, fragile verità ufficiale che oggi viene smentita proprio da chi l’ha sostenuta in passato con grande forza. E’ stato infatti proprio l’ex sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu ad aver recentemente affermato in Commissione Difesa che l’ipotesi dell’inquinamento da arsenico come possibile causa della Sindrome di Quirra è difficilmente credibile. E così la domanda sul perché si sia consumata una tragedia è ancora senza una risposta certa nonostante siano ormai trascorsi quasi sei anni.
(25 luglio 2007)