Regione Lazio e riconversione industriale aziende armamenti



COMUNICATO STAMPA



Oltre il granello di sabbia nell'ingranaggio dei fabbricanti di armi





Nella definizione  del  Programma operativo regionale (Por), che contiene
il piano di investimenti dei fondi strutturali europei per gli anni
2007-13,  il consiglio regionale del Lazio ha approvato la disposizione che
esclude dagli incentivi " quelle imprese coinvolte direttamente o
indirettamente nella produzione di beni e servizi per armamenti mentre
saranno incentivate le imprese che intendono riconvertirsi su settori
civili tecnologicamente avanzati".



<http://www.regione.lazio.it/web2/contents/bil_prog/>http://www.regione.lazio.it/web2/contents/bil_prog/



Le associazioni del Tavolo della Pace di Roma si rendono disponibili ad
accettare la sfida culturale e tecnologica di sostenere i progetti di
riconversione industriale delle aziende di armi presenti nella regione. 



Non si tratta di  mettere solo un  limite o un divieto oppure di rispondere
ad  una situazione di crisi aziendale, quanto di agevolare la definizione
di precise scelte di politica industriale in grado di salvaguardare e far
crescere l'occupazione assieme alla innovazione e alla ricerca.



Il rinnovo della struttura di Sviluppo Lazio potrebbe permettere di
sperimentare una collaborazione proficua e virtuosa tra società civile e
realtà istituzionali per superare la anomalia di un territorio dove si
mantiene saldo il livello della produzione di armamenti e stenta a crescere
il promettente comparto industriale collegato con le fonti energetiche
rinnovabili,  pur in presenza di condizioni di mercato favorevoli e di
consenso diffuso sulle emergenze ambientali .   





Il Tavolo Pace di Roma ha pertanto richiesto di trovare il modo, attraverso
un tavolo operativo aperto alle parti sociali, in cui rendere effettivo un
dialogo e un confronto con gli assessori competenti in tema di scelte di
pace e riconversione industriale.



Si allega il testo della lettera trasmessa in via diretta all'assessorato
al Bilancio della Regione Lazio.



30 maggio 2007



  Info stampa:



Roma, 28  Maggio 2007

On.le Luigi Nieri
Assessore Politiche Bilancio
Regione Lazio

Dott.ssa Rosanna Bellotti
Direttrice Programmazione Economica
Regione Lazio
p.c.
On.le  Filiberto Zaratti
Assessore Ambiente e Cooperazione internazionale
On.le Raffaele Ranucci
Assessore Sviluppo economico, Ricerca, Innovazione e Turismo
On.le  Francesco De Angelis
Assessore alla Piccola e Media Impresa, Commercio e  Artigianato
On.le Alessandra Tibaldi 
Assessore al Lavoro e pari opportunità
On.le Anna Evelina Pizzo
Consigliera regionale, membro dell'Ufficio di Presidenza con delega alla
partecipazione

           OGGETTO: Richiesta di tavolo operativo sull'attuazione del
Programma operativo regionale (Por) 2007-13 e riconversione industriale
delle imprese coinvolte nella produzione di beni e servizi per gli
armamenti.

         Con riferimento alla nostra precedente comunicazione del 27 marzo
del corrente anno, salutiamo con vivo compiacimento l'approvazione del 3
aprile 2007 da parte del Consiglio regionale del Lazio, su proposta di
questo assessorato al Bilancio, programmazione economico-finanziaria e
partecipazione,  del  Programma operativo regionale (Por), che contiene il
piano di investimenti dei fondi strutturali europei per gli anni 2007-13.
          Notiamo,infatti, come relativamente alla dotazione dell' Asse I
(Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva) siano escluse
letteralmente dagli incentivi "quelle imprese coinvolte direttamente o
indirettamente nella produzione di beni e servizi per armamenti mentre
saranno incentivate le imprese che intendono riconvertirsi su settori
civili tecnologicamente avanzati".
          Tale impostazione, a nostro giudizio, risponde in maniera
adeguata all'ambizione espressa del Por di «costruire politiche economiche,
industriali, ambientali, sociali e culturali tra loro correlate e
interdipendenti».
          Siamo inoltre ben consapevoli della sfida che deve affrontare in
tema di riconversione una linea di politica industriale che non può ridursi
ad una formale e coerente indicazione percepita solo nel suo aspetto
inibitorio, ma deve affrontare il  nodo strategico decisivo che consiste
nella possibilità per le imprese di modificare il "core business" aziendale
mantenendo produttività e concorrenzialità a livelli tali da giungere ad un
saldo economico-industriale complessivo positivo ( livelli occupazionali e
capacità tecnologiche).
        Riteniamo pertanto di individuare nella collaborazione con le
realtà associative sul tema della politica di pace uno di quei "percorsi
virtuosi" che l'Assessorato  individua tra le finalità nell'adozione del
POR per "coniugare sviluppo dell'impresa di qualità, buona occupazione,
tutela dell'ambiente e del paesaggio, solidarietà sociale e offerta
culturale". Anche in considerazione del rapporto avviato, come Tavolo della
Pace, tra movimenti dei cittadini, istituti di ricerca e mondo del lavoro.


Siamo disponibili  a collaborare per realizzare questo obiettivo così
significativo e tale da costituire uno dei pochi casi in cui la cultura
della pace riesce a porre le premesse per incidere sul campo delle scelte
economiche  e  finanziarie di una Regione centrale, per tanti motivi, come
il Lazio.

Per questo vi chiediamo di individuare al più presto, con il concorso delle
parti sociali,  gli  strumenti migliori per agevolare e mettere in pratica
le misure del POR competitività non potendo sfuggirci la complessità del
lavoro da compiere e la necessità di sostenere con adeguate conoscenze le
strategie e le decisioni di medio lungo termine. Tenendo conto, per di più,
dei limiti imposti dalla libera concorrenza e dalle direttive comunitarie e
quindi dalla necessità di agevolare la conduzione autonoma dei progetti di
riconversione e diversificazione da parte delle imprese.
Quindi, più che un aspetto marginale e utopico, la questione della
riconversione delle aziende di armi rende evidente la fisionomia delle
scelte di politica industriale in una Regione dove cresce il fatturato
delle aziende legate agli armamenti e non decolla, ad esempio, quello
connesso con il comparto industriale collegato con le fonti energetiche
rinnovabili,  pur in presenza di condizioni di mercato favorevoli e di
consenso diffuso sulle emergenze ambientali.   

Per tutti i motivi esposti, ci sembra opportuno poter individuare un
momento di incontro istituzionale in cui gettare le basi per la
costituzione di un tavolo operativo chiamato ad operare in tempi adeguati e
a rendicontare in maniera costante sul percorso avviato e che non potrà non
rapportarsi, crediamo, con  "Sviluppo Lazio" intesa come lo strumento di
attuazione della programmazione regionale in materia economica e
territoriale a cominciare dal suo "Servizio Studi e ricerche" che, per
definizione e con risorse pubbliche, "indirizza la sua azione nella
produzione di studi ed analisi macroeconomiche, a carattere settoriale e
strutturale, sulle variabili principali delle dinamiche finanziarie,
produttive ed occupazionali che interessano il Lazio, anche in collegamento
con le altre strutture di Sviluppo Lazio e con gli assessorati regionali di
riferimento".

Con i migliori saluti.

NADIA CERVONI
Coordinatrice Tavolo Pace/CasaPaceRoma
viale Trastevere 66, Roma
 Riferimento
RICCARDO TROISI - Pax Christi Rete Lilliput
CARLO CEFALONI - Laboratorio Riconversione industriale Tavolo Pace