Partenza della Carovana antinukleare



Tavola della Pace del Friuli Venezia Giulia - sede di Trieste, via Valdirivo 30, tel. 338 1652364, email - compax at inwind.it 

Trieste, 20 maggio 2007
«Carovana per la Pace»
Partenza da Trieste porto nucleare 
 
E' partita sabato da Trieste il 19 maggio la «Carovana contro la guerra, per il disarmo e la pace» di Nord Est, che confluirà il 2 giugno a Roma assieme ai tronconi di Nordovest e Sud, che sono partiti da Cameri (Piemonte) dove verranno assemblati gli aerei F-35 del costo di svariati miliardi di euro, e da Sigonella (Sicilia) luogo del confronto Craxi Reagan dopo il sequestro Lauro, con le speculazioni edilizie sulla base militare in atto.
E' arrivato sabato da Bologna e da Milano il Camper partito nel pomeriggio da Trieste porto nukleare verso Pordenone e Aviano, seconda tappa del percorso di Nord Est della Carovana insieme ad altri attivisti.
Sabato alle 11.30 presso il Comitato pace convivenza e solidarietà "Danilo Dolci" di via Valdirivo 30, Francesco Buso dei comitati vicentini Nodalmolin, Tiziano Tissino di Vialebombe da Aviano, Paolo Salucci consigliere provinciale della Margherita, Dino Mancarella del Movimento umanista, Roberto Giurastante consigliere nazionale Amici della terra e Alessandro Capuzzo della Tavola della pace hanno presentato l'iniziativa, con un interessante confronto di idee sulla base dei documenti sotto riportati.
Dopo anni di attesa la Prefettura di Trieste ha comunicato che i Piani di Protezione civile in caso di incidente nucleare in porto, dovuti per legge e imposti dalla Comunità europea sono finalmente pronti, rispondendo alle istanze di ecologisti e pacifisti e alla mozione della Provincia di Trieste, condivisa dal sottosegretario alla Protezione civile Ettore Rosato e dal presidente dell'Autorità portuale Claudio Boniciolli.
E' emersa la novità che attivisti sloveni hanno richiesto i Piani di protezione civile alle loro autorità, in base alle stesse Direttive ora che la vicina Repubblica fa parte dell'UE. Il Codice marittimo sloveno è stato cambiato in seguito all'adesione Nato, lasciando prevedere il l'attracco di naviglio nucleare a Koper / Capodistria.
In rapporto a quanto esposto, i convenuti si sono impegnati ad organizzare un convegno venerdì 15 giugno in occasione del "Festival delle Diversità", nel parco dell'ex Ospedale psichiatrico a Trieste invitando il Prefetto, le autorità citate e rappresentanze della Slovenia.
Trieste ed Aviano sono legate dal nucleare militare. L'aeroporto pordenonese è ritenuto deposito di cinquanta bombe nucleari, mentre il porto di Trieste è tra gli scali italiani a disposizione di navi e sottomarini nucleari come Koper / Capodistria, che dista 3 miglia marine. La proposta di spostare la base Dal Molin da Vicenza in Portovecchio completa surrealisticamente questo quadro.
Sabato è stata presentata la proposta di legge d'iniziativa popolare, volta a dichiarare l'Italia «zona libera da armi nucleari» come già accaduto in Africa e Sudamerica, Canada e Nuova Zelanda, Austria e Norvegia, Grecia e Irlanda. Proposta che sarà portata alla Marcia Perugia-Assisi, all'Onu dei Popoli e all'Onu dei Giovani.
La campagna propone anche strumenti per la smilitarizzazione dei territori e la desecretazione degli accordi internazionali. Ha come obiettivi bonifica e riconversione a uso civile delle basi, storno dai bilanci militari per i Corpi Civili di pace, affermazione dell'art. 11 della Costituzione. Promuovono la Carovana il Coordinamento «Fermiamo chi scherza col fuoco atomico», la Rete Disarmiamoli e l'Assemblea «Semprecontrolaguerra». 
Sabato pomeriggio si è partecipato a Pordenone all'assemblea del Comitato Vialebombe da Aviano, ospiti del Comitato omonimo che ha intentato causa al Governo degli Stati Uniti, ottenendo di porre nuovamente all'attenzione dell'opinione pubblica il problema nucleare nel nostro Paese. 

Allegati qui di seguito :
Lettera aperta al Presidente Illy sul Nucleare militare in regione
La Base americana da Vicenza a Trieste in Portovecchio ?
Mozione sulla denuclearizzazione del porto
Sui porti nucleari di Trieste, Koper / Capodistria e Venezia



Trieste 26/2/2007
La Base americana da Vicenza a Trieste in Portovecchio ?
Risposta alla lettera del presidente della Lista per Trieste Gambassini al "Piccolo"

Siamo alla frutta, corto circuito. Fioccano proposte di soluzione del problema Vicenza tramite "dirottamenti" della base americana nei luoghi più vari. 
Un esponente della storica Lista per Trieste, nata per salvaguardare il territorio ribellandosi al sistema - partiti, si fa paladino del dirottamento della Base in porto vecchio, quando si è in attesa dei Piani di protezione civile in caso di incidente nucleare, come chiesto dalla Provincia e da mesi assicurato dalla Prefettura.
Perchè Trieste è già base nucleare da anni, da qualche tempo in uso calante perchè le navi ad energia atomica vanno ... a Capodistria !

Se la proposta fosse seria ci sarebbe di che mobilitarsi. Il Pentagono non sa più dove costruire le enormi basi che incontrano resistenze locali, sono offensive, causano inquinamento e gravi problemi di ogni tipo. I presunti vantaggi economici non convincono, sono strutture che vivono grazie al denaro pubblico, in Italia pagato quasi per la metà dai cittadini (Licata "La conversine dal militare al civile"). Non è tutto: si portano avanti progetti di guerra preventiva che portano a disastri umani ed ambientali, non sempre documentati dai media.

La manifestazione del 17 febbraio nonostante la concomitanza delle inchieste sul terrorismo, è cresciuta di cinque volte rispetto all'iniziativa di due mesi fa che già contava 30 mila persone. A Vicenza esiste un comitato in ogni quartiere con assemblee organizzative, convegni, proteste alla Caserma Ederle, il presidio all’aereoporto Dal Molin, partiti e sindacati sono attraversati dal dissenso, vi sono radio impegnate, siti internet, pubblicazioni in italiano e inglese collegate ai pacifisti americani, tecniche di azione nonviolenta; gruppi da tutta Italia pronti a tornare … Flavio Lotti organizzatore della Perugia - Assisi e dell'Onu dei popoli, dal Forum sociale mondiale di Nairobi aveva scritto al Presidente Prodi, che stava commettendo un grosso errore sottovalutando l'opinione dei cittadini.

Una situazione che sarebbe andata a fagiolo alla Lista per Trieste degli esordi. Perchè allora uno dei suoi fondatori propone la militarizzazione totale del territorio, a fronte delle centinaia di migliaia di vittime civili delle guerre di questi anni ? Vogliamo forse che Trieste diventi un'altra Aviano con un po' di Armi di distruzione di massa stoccate in Punto franco e in previsione di altri attentati come quello della Siot a Dolina ?
In Porto vecio no sé gnanca più i manzi. No resta che la base militare nucleare !



MOZIONE SULLA DENUCLEARIZZAZIONE DEL PORTO

PRESO ATTO che il porto di Trieste è inserito nell'elenco dei porti messi a disposizione dal governo italiano per ospitare navi e sommergibili a propulsione nucleare di flotte alleate.
CONSIDERATA anche la probabile presenza al loro interno di ordigni nucleari.
SOTTOLINEATO che la presso la Prefettura di Trieste dovrebbe essere presente per legge un piano di emergenza per incidente nucleare, e tale Piano dovrebbe essere messo a disposizione delle autorità competenti per Territorio.
SOTTOLINEATO che direttive europee impongono in questo caso la divulgazione pubblica dei Piani di protezione civile, anche se coperti finora da segreto militare.
PRESO ATTO che la Prefettura di Trieste ha, in fase avanzata di definizione, un piano di emergenza per la sosta in rada nel porto di Trieste di navi e sottomarini militari a propulsione nucleare.
CONSIDERATO che L'Italia aderisce al Trattato di non proliferazione nucleare e il nuovo Statuto regionale sostiene i processi di "moratoria internazionale", cioè di abolizione degli ordigni di distruzione di massa

Il CONSIGLIO PROVINCIALE richiede alla Presidente della Provincia ed all'Assessore competente di intervenire nel processo di formazione del Piano in questione, di farsi carico di una sua larga diffusione ed altresi' di intervenire sul governo Nazionale affinche' inizi il processo di Denuclearizzazione del Porto e del Golfo di Trieste.

Presentata da Paolo Salucci (DL) ed apporvata dal Consiglio Provinciale di Trieste il 30 Novembre 2006



Zugliano, 26 gennaio 2006
Lettera aperta al Presidente Illy sul Nucleare militare in regione
adesione di Cindy Sheehan, Luigi Ciotti, Flavio Lotti,
Grazia Bellini, Lisa Clark, Albino Bizzotto, Tonio Dell'Olio

Dopo la presentazione a dicembre ai Capigruppo di maggioranza in Regione, la lettera aperta della Tavola della Pace del Friuli Venezia Giulia al Presidente della Regione Illy sul Nucleare militare, ha ricevuto importanti adesioni al Seminario nazionale della Tavola ad Assisi.
Cindy Sheehan, spina nel fianco dell'amministrazione Bush, fondatrice di "Gold Star Families for Peace" composta da famiglie che hanno perso figli in guerra, definita dalla stampa statunitense la "Mamma della pace", che sta viaggiando dal 4 aprile 2004 - data della morte del figlio Casey in Iraq - per denunciare illegalità e immoralità dell'occupazione, ha aderito alla lettera con la quale si invita Riccardo Illy ad affrontare lo stridente contrasto esistente fra Statuto e questione nucleare in regione; e a rinunciare quale Presidente del Friuli Venezia Giulia alla carica di Comandante onorario del 31° Fighter Wing di Aviano, causa il permanere sul sito delle Armi di Distruzione di Massa.
La rinuncia dell'Italia all'atomica col Trattato di Non-Proliferazione nucleare, è resa vana dalla mai smentita presenza di 50 bombe nella base Usaf di Aviano e di 40 in quella italiana di Ghedi.
Don Luigi Ciotti, fondatore della Comunità "Gruppo Abele" di Torino e dell'Associazione nazionale "Libera" contro le mafie, ha pure aderito insieme a don Tonio Dell'Olio di Pax Christi alla richiesta espressa al governatore regionale, di dare sostanza alla norma su Pace ed Armi di Distruzione di Massa, approvata dal Consiglio col nuovo Statuto del Friuli Venezia Giulia: “Il Friuli Venezia Giulia persegue una politica di pace ... ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli ... sostiene i processi di moratoria delle Armi di Distruzione di Massa” (A.D.M.).
Già Cgil Cisl e Uil, Acli e Arci, Legambiente e Amici della Terra del Friuli Venezia Giulia, come l'assessore regionale alla Pace Antonaz, si erano riconosciuti anche nella richiesta di partecipazione alle Campagne internazionali di moratoria delle A.D.M., configurata dal nuovo Statuto e contenuta nella lettera al Presidente.
Ora i responsabili nazionali della Tavola della pace di Perugia, dal fondatore Flavio Lotti alla coordinatrice e dirigente dell'Agesci Grazia Bellini, con Lisa Clark e don Albino Bizzotto di Beati i costruttori di pace, si sono schierati a favore del sostegno alle Zone Nuclear Free esistenti nella nostra Euroregione, sull'esempio di grande valore portato avanti dall'Austria.
Il porto di Trieste e quello Sloveno di Koper/Capodistria sono adibiti al transito di navi a rischio nucleare; legge italiana e direttive europee impongono di rendere noti i Piani di protezione civile in caso di incidente, a Trieste come a Capodistria ed Aviano. I candidati Sindaci alle Primarie del Centrosinistra Rosato Boniciolli e Metz, hanno condiviso con Franco Juri e Giacomo Scotti della Comunità Italiana di Slovenia e Croazia, la proposta di intervento sul Governo per escludere Trieste dai Porti Italiani a disposizione di navi a propulsione o armamento nucleare.
  
per la Tavola della Pace del Friuli Venezia Giulia
Silvia Altran, Alessandro Capuzzo, Lorenzo Croattini, Alessandro De Paoli



Trieste, 20 settembre 2006
SUI PORTI NUCLEARI DI TRIESTE, KOPER / CAPODISTRIA E VENEZIA

Si dà notizia della comunicazione pervenuta dalla Prefettura di Trieste in merito ai Piani di protezione civile in caso di incidente nucleare al porto di Trieste e al porto Sloveno di Koper/Capodistria. Si aggiungono informazioni di fonte ufficiale relative al traffico nucleare nel porto di Venezia.
 
La lettera della Prefettura di Trieste alla Tavola della Pace del Friuli Venezia Giulia comunica in risposta ad altra nota, che il NUOVO piano di emergenza per la sosta in rada nel porto di Trieste di navi e sottomarini militari a propulsione nucleare, è stato trasmesso all'A.P.A.T. come previsto dal D.L.vo n. 230/95 e appena restituito sarà formalmente approvato. Per quanto riguarda le conseguenze di eventuali incidenti nucleari nella Repubblica di Slovenia, relative alla questione posta in merito allo scalo di naviglio del genere al porto di Koper/Capodistria, le stesse verranno valutate a livello nazionale ed analogamente verrà gestita anche una emergenza eventuale. 

A commento della lettera si rimarca che la legge e le direttive europee impongono la divulgazione al pubblico dei Piani di protezione civile, coperti finora da segreto militare. I nuovi Piani in gestazione sono stati chiesti dai Cittadini dopo seri incidenti avvenuti in vari Porti, e sono stati imposti dall'Unione Europea con Procedura d'infrazione contro l'Italia. Per la prima volta dall'ingresso Sloveno nella Nato e nell'UE, viene riconosciuta implicitamente l'esistenza di rischio a Koper/Capodistria come a Trieste.

Il Porto di Venezia secondo informazioni reperite dall'on. Cacciari fa ancora parte dei "porti nucleari" in assenza di divieto di legge, anche se le dimensioni sconsigliano l'ormeggio di grande naviglio nucleare e le norme di sicurezza imporrebbero di entrare solo a forza elettrica, con possibile pregiudizio per il funzionamento dei reattori. Esiste anche l'obbligo di autorizzazione degli Enti ministeriali e locali competenti. Per la Capitaneria di Porto 10 e 20 anni fa due mezzi nucleari sono stati ormeggiati al largo e assistiti con navette; l'Autorità portuale rimarca la proibizione del traffico di materiali ferrosi extra Cee radioattivi.

Da notare che nessuno per Trieste Koper/Capodistria e Venezia parla di rischio da presenza eventuale di Armi di Distruzione di Massa a bordo di navi e sottomarini. L'Italia aderisce al Trattato di non proliferazione nucleare e il nuovo Statuto regionale sostiene i processi di "moratoria internazionale", cioè abolizione degli ordigni A.D.M. citati, la cui possibile presenza è coperta ovviamente dal segreto.

Silvia Altran, Alessandro Capuzzo, Lorenzo Croattini, Alessandro De Paoli



------------------------------------------------------
Leggi GRATIS le tue mail con il telefonino i-mode™ di Wind
http://i-mode.wind.it/