Osare e distogliere



Inoltro un documento prezioso e che condivido totalmente. Non è di
nessuna sigla nota, solamente "frutto" di uno di noi .
Doriana Goracci

--- Messaggio originale ---
Data: 1/22/2007
Da: "Bruno.Leopoldo at libero.it" <Bruno.Leopoldo at libero.it>
Oggetto: [pace] Osare e distogliere


Osare e distogliere

“C’è bisogno di un’insurrezione non violenta. Anche a costo di andare in
galera”. Così interviene padre Alex Zanotelli parlando dell’attuale
momento in un’intervista a cura di Cinzia Gubbini da Nairobi pubblicata
su “il manifesto” del 19/1/7. Con insurrezione del pacifismo “voglio
dire che è arrivata l’ora di reagire, i cittadini devono trovare nuove
forme di mobilitazione, nuova visibilità. La verità è che, ormai, la
politica non ci sta più a sentire, vanno avanti dritti come treni, in
barba a tutto ciò che possiamo dire o pensare”. Domanda: E cosa
bisognerebbe fare? “Occorre riflettere tutti insieme. E’ già qualche
tempo che lo sto dicendo a Napoli: bisogna riunirsi e immaginare azioni
intelligenti, eclatanti e non violente. Qualcosa che fai una volta e poi
non ripeti più. E porsi nello spirito di dire: magari vado in galera, va
bene, lo accetto. Pur di riuscire a sbloccare questa situazione. Perché
davvero non se ne può più”. Dopo aver parlato del significato del
trasferi!
 mento del supremo comando Nato da Londra a Napoli e del raddoppio della
base di Vicenza, Zanotelli – in merito alla questione urbanistica... –
continua: “Prodi si deve vergognare. E con lui tutto il governo: la
Finanziaria prevede quattro miliardi per le spese militari, ma come si
fa...”. Domanda: Deluso, padre Zanotelli? “Deluso, sì. Mi aspettavo
qualcosa di diverso. Purtroppo non è questione di centrodestra o di
centrosinistra. E’ che siamo nel cuore dell’impero, e il militarismo ne
è parte integrante. Se vuoi alzare il prodotto interno lordo, non è che
ci sia molto da fare. Bisogna rispettare certe regole per far parte di
coloro che si spartiscono la torta. Ecco spiegato il rifinanziamento
della missione in Afghanistan”. “...La mobilitazione della società
civile è fondamentale. Come dimostra anche Vicenza...Ora bisogna trovare
solo il modo di farsi sentire di più”.

E sì, a mio avviso, parole giuste. Forse oggi le uniche possibili.
Qui a Bologna – ad esempio - se a qualcuno scappa uno starnuto con la
faccia rivolta verso un palazzo dell’ordine costituito, gli si imputa il
reato d’eversione. A questo punto, o si rimane a casa oppure si fa
qualcosa di diverso. Ha senso arrivare sotto l’abitazione di Prodi e
andar via dopo un quarto d’ora?
Proviamo a ideare qualcosa di strano. Dobbiamo riuscire a far giocare la
partita fra il ‘falso indiscutibile’ dell’Impero e il ‘simbolico
condiviso’ del Movimento.
Negli ultimi giorni, tutti a parlare dell’Afghanistan tanto c’è lo spazio
per una dichiarazione d’intenti che ‘risolve’ quel tema.
Per Vicenza, la questione è: sì oppure no. Sistema, media e politici
distolgono congiuntamente l’attenzione dal problema; l’importante è non
far sviluppare un movimento della società civile. Chi vuole – in queste
ore calde – parla d’altro, dell’universo mondo; le persone che ci stanno
si occupano della base Usa.
Per discutere di questi argomenti, gli esponenti del governo si sono
riuniti durante la scorsa notte.

Nella vita – notò Jean Paul Sartre – “tutte le strade sono sbarrate, però
dobbiamo agire lo stesso”.

22/1/7 – Leopoldo BRUNO



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