Fw: Tavola Sarda della Pace 20febbr05



Title: Tavola Sarda della Pace
 
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To:Sent: Sunday, February 20, 2005 9:13 PM
Subject: Tavola Sarda della Pace 20febbr05

Tavola Sarda della Pace

 

Il coordinamento regionale della Tavola Sarda della Pace, riunitosi a Laconi il 20 febbraio, ha manifestato piena solidarietà ed impegno per il rilascio della giornalista Giuliana Sgrena, e di tutti gli altri sequestrati in Iraq.

Alla fine della riunione sono state assunte le seguenti decisioni:

-adesione alla manifestazione che si terrà in Sardegna il 19 marzo, accogliendo l’invito dei pacifisti americani a sostenere la loro ferma opposizione alla teoria delle “guerre preventive” ed in particolare al ritiro dei tutti gli eserciti stranieri presenti in Iraq.

-mobilitazione e iniziativa regionale, promossa dalla Tavola, contro la bocciatura attuata dalla Consulta costituzionale, della legge regionale che impedisce l’invio delle scorie radioattive in Sardegna.

-le donne della Tavola, rappresentanti di numerosi movimenti, rilanciano per l’8 marzo, una manifestazione alla Maddalena. Il senso politico e culturale di questo evento, si tramuta nella necessità di aggiungere alla data storica dell’8, nata dalle donne americane, la festa della luna piena di Kapudanni (settembre), data d’inizio del nuovo ciclo agrario annuale della Terra sarda, Sa Terra Mammai. Il trasferimento nel Mediterraneo del ricordo della matrilinearità, che dal Neolitico ha educato la nostra cultura, vuole essere un gesto di determinazione storica e di presa d’atto che non vi è rottura tra i popoli, ma rispetto nella diversità delle culture di pace.

-intervenire alle manifestazioni del 25 aprile (nel 60° della ricorrenza della riconquistata democrazia.

-partecipazione a quella del 28 aprile (Sa die de sa Sardigna), soprattutto se sarà nuovamente stravolto il senso storico della ricorrenza e la sua strumentalizzazione in senso militarista attuata lo scorso anno.

-partecipazione alle iniziative del 1° maggio, possibilmente in collaborazione con CGIL, CISL, UIL della Sardegna, per costruire una società basata sul lavoro, la pace e la democrazia.

-partecipare alla campagna nazionale, promossa da diverse organizzazioni e associazioni, sulla Delega al Governo per la revisione delle leggi penali militari di pace e di guerra, che ha come oggetto tutti i luoghi di missione militare, comunque denominati e si manifesta nel reato di raccolta, pubblicazione e diffusione di notizie militari, concernenti la forza, la preparazione o la difesa, la dislocazione e le operazioni militari, la pena prevista è da 2 a 10 anni di carcere militare. Mentre per chi diffonde o comunica tali notizie, è prevista la reclusione da 5 a 20 anni. Dunque i soggetti possono essere sia giornalisti che ONG ed operatori di pace indipendenti dal governo centrale. L’obiettivo di questa revisione dei c.p.m è di fatto quello di offrire un contributo normativo alla costruzione del nuovo ordine ( o disordine) globale e alle teorie della guerra permanente. Normare l’emergenza bellica per normalizzare la guerra. Inoltre è alto il rischio di una definitiva decostituzionalizzazione del concetto di Tempo di pace e tempo di guerra, sino ad una integrale perdita di senso di quanto stabilito dall’art.11 della Costituzione che recita..L’Italia ripudia la guerra come strumento d’offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…

-Lettera della Tavola ai comuni sardi perché inseriscano negli Satuti, il tema della pace; e alle scuole dell’isola perché promuovano dibattiti sulla pace.

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Per la Segreteria Giancarlo Nonis