RE: Base di Santo Stefano Nel nuovo appalto per i servizi al Comando militare tagliate fuori le imprese locali



Attenzione, perché Serra ha fatto grandi cose contro la base, ma solo a parole.
Questa storia tra l'altro è vecchia, nel senso che a tutt'oggi ogni mese
vengono licenziati in silenzio vari lavoratori italiani che vengono sostituiti
con lavoratori statunitensi, spesso imparentati con i militari. Ultimamente
questa pratica è particolarmente frequente.
Scusate il mio italiano cancarrone ma oggi sono piuttosto stanca
>-- Messaggio Originale --
>Date: Wed, 12 Jan 2005 21:04:02 +0100
>From: useppescano at virgilio.it
>Subject: Base di Santo Stefano Nel nuovo appalto per i servizi al Comando
>militare tagliate fuori le imprese locali  	
>To: caomar at tiscali.it, disarmo at peacelink.it
>Reply-To: disarmo at peacelink.it
>
>
>
>
>Speriamo che tutti\e  coloro  affermano  che  gli Usa  con le  loro basi
> portano richezza  e lavoro   , apranoi  gli  occhi e  si sveglino dal loro
> sonno  , dopo aver letto  questo articolo  
>
>
>Unione  cronaca Gallura del 12\1\2005
>
>Nel nuovo appalto per i servizi al Comando militare tagliate fuori le imprese
>locali  	
>L'Us Navy risparmia sui maddalenini
>Denuncia di Cgil e Uil: «Operai ridotti al 50 per cento»
>
>	
>
>E adesso chi va a raccontare ai maddalenini della ricaduta economica che
>la base americana ha sull'isola? Certo non i lavoratori della società che
>fino al 30 dicembre scorso ha gestito la pulizia e la manutenzione del verde
>nella sede del comando militare statunitense. Grazie all'ultima gara d'appalto
>per l'affidamento del servizio, dei 38 operai occupati ne resteranno appena
>14, le ore di lavoro giornaliere saranno ridotte da 115 a 64. E tutto perché
>anche l'Us Navy, in sintonia con quanto fanno le aziende negli States ?
>e non solo ?, ha deciso che bisogna tagliare i costi e perseguire il risparmio.
>Normale logica dell'anarchia liberista, vezzo occidentale ormai copiato
>in ogni angolo del pianeta, che colpisce, anche questo è scontato, la cosiddetta
>parte debole della società. In questo caso, la manodopera locale utilizzata
>per mantenere il decoro nelle strutture militari. A vincere la gara, una
>ditta francese che ha praticato un ribasso del 50 per cento. Ribasso che
>in Italia sarebbe stato inammissibile, ma gli americani se ne fregano, hanno
>le loro regole e le applicano. Anche nei paesi dove dovrebbero considerarsi
>semplicemente ospiti. Questione di stile. E di pulizia, almeno secondo Giovanni
>Deiana della Cgil: «Se fino allo scorso anno erano necessarie 38 persone
>per una spesa complessiva di due milioni e 800 mila euro all'anno, oggi
>meno persone e meno risorse non possono dare gli stessi risultati: la base
>non  sarà pulita come prima». Nel comunicato diffuso da Cgil e Uil, le segreterie
>dei sindacati non entrano nelle polemiche, per altro mai sopite, sulla presenza
>dei militari americani a La Maddalena. Ma si soffermano, ed è l'aspetto
>più importante, sulle anomalie dei rapporti di lavoro. In sintesi: "Esclusione
>di società maddalenine e sarde in generale, salari bassi, professionalità
>ridotte al minimo essenziale, diritti sindacali non garantiti, sicurezza
>nell'ambiente di lavoro inesistente". Altre considerazioni: "Tutto questo
>? si legge nella nota ? nel completo silenzio della classe politica isolana,
>come se questi lavoratori fossero dei fantasmi". La denuncia di ieri, nell'intento
>dei sindacati, dovrebbe servire a richiamare l'attenzione di tutti. «In
>particolare ? sottolinea Deiana ? delle forze politiche regionali. È assolutamente
>necessario verificare, in maniera chiara e precisa, quanto costi alla Sardegna
>la presenza americana a La Maddalena. Per non dover essere costretti a pensare
>che l'economia locale si giovi solamente di affitti. Definire ricaduta occupazionale
>lo sfruttamento della forza lavoro e i bassi salari, mi sembra davvero eccessivo».
>La situazione non è molto dissimile nelle strutture militari della Marina
>italiana. Anche qui, stando alla Cgil, i dati sarebbero preoccupanti. «Ci
>sono operai che lavorano non più di dieci ore alla settimana ? spiega Deiana
>? ben al di sotto, quindi, della soglia del part time mentre sino a qualche
>anno fa quasi tutti avevano un contratto per il tempo pieno. Ora non più.
>C'è molto di che preoccuparsi e credo, anzi tutti crediamo, che sia arrivato
>il momento di muoversi, di fare qualcosa per impedire che l'attuale declino
>economico dell'isola superi il limite della sopravvivenza». Questi ultimi
>episodi dovrebbero far riflettere quanti sono convinti del contributo che
>gli americani forniscono alla comunità isolana. In definitiva, si tratta
>di un discorso vecchio come il cucco. O anziano come Pasqualino Serra che,
>quando era sindaco, si era permesso di commissionare (a una società di Roma)
>uno studio dettagliato sui vantaggi e gli svantaggi derivanti dalla presenza
>americana a La Maddalena. Per ora la bilancia pende a sfavore dell'isola.
>E Serra, per questa sua impudenza che risale agli anni Ottanta, continua
>a essere criticato. (v. f.)
>
>
>
>--
>Mailing list Disarmo dell'associazione PeaceLink.
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>Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/disarmo/maillist.html
>Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/disarmo/index.html
>Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
>http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html
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