[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Comunicati stampa UAAR sul giudice Tosti di Camerino



> '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
> UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti
> Membro associato di:
> FHE - Fédération humaniste européenne
> IHEU - International Humanist and Ethical Union.
>
> '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
> Comitato di Presidenza dell'Uaar:
>     Laura Balbo
>     Margherita Hack
>     Piergiorgio Odifreddi
>     Pietro Omodeo
>     Floriano Papi
>     Valerio Pocar
>     Emilio Rosini
>     Sergio Staino
>
> '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
> Disposta inchiesta dal Ministro Castelli contro il
> giudice Luigi Tosti.
>
> Oggi, 10.12.2004, si è insediato presso il Tribunale di
> Camerino un ispettore che è stato inviato dal Ministro
> Castelli per indagare sul conto del giudice Luigi Tosti
> che il 26 ottobre scorso, in nome dell'eguaglianza e
> della pari dignità di tutte le ideologie religiose,
> aveva esposto il simbolo dell'Unione degli Atei e degli
> Agnostici Razionalisti (UAAR) a fianco del crocefisso
> dei cattolici.
>
> Il Ministro ha contestato al magistrato di Camerino di
> aver esposto il simbolo dell'UAAR in spregio al
> "principio" che l'unico simbolo religioso, degno di
> essere ostentato nelle aule giudiziarie italiane, è il
> "crocefisso" e, inoltre, che il quotidiano La Repubblica
> ha pubblicato, il 26.10.2004, parte del contenuto della
> lettera con la quale il magistrato ha esposto le
> motivazioni della sua iniziativa: per questi "addebiti"
> il Ministro chiede il trasferimento per incompatibilità
> ambientale e il procedimento disciplinare nei confronti
> del Tosti.
>
> Questo il commento, sarcastico, del Tosti: "Debbo
> riconoscere che il Ministro leghista e i cattolici hanno
> piena ragione nel sostenere che il crocifisso sia
> l'unico simbolo di "civiltà" che meriti rispetto e
> venerazione: c'è da rammaricarsi -come ha giustamente
> fatto il Vaticano- che gli Stati dell'Unione non abbiano
> consentito che nella Carta Europea si evidenziassero le
> "radici cristiane" del vecchio Continente. Questo,
> tuttavia, non dovrebbe impedire che i "frutti" di queste
> "sane" radici cristiane vengano di nuovo coltivati e
> rispolverati, rievocando le pagine più gloriose della
> storia di Santa Romana Chiesa Cattolica e dei suoi papi.
>
> Che si ripristini, dunque, il sacrosanto confino degli
> ebrei nei ghetti, che non fu disposto per la prima volta
> dai nazisti, ma dalla bolla papale "Cum numis absurdum".
> Perché non ripristinare, poi, il pio obbligo, anche
> questo imposto per la prima volta agli ebrei dai
> cattolici (e non dai nazisti), "di indossare, sempre, un
> emblema distintivo per farsi riconoscere come ebrei (a
> Modena era un nastro rosso che dovevano portare ben in
> vista in cima al cappello)", l'obbligo di assistere alle
> prediche coatte dei preti cattolici, il diritto di
> rapire i bambini degli ebrei che fossero stati
> "battezzati di nascosto" all'insaputa dei genitori, per
> poi indottrinarli nella Chiesa dei Catecumeni? Perché
> non ripristinare anche quelle "sante crociate" contro i
> musulmani, per cancellare dalla faccia della Terra
> questi "infedeli", che non hanno ancora capito che
> l'unica Verità è nel Verbo di Cristo, al quale bisogna
> convertirsi? Perché non far rifulgere a nuova e
> cristiana luce, sulla sommità dei roghi, gli eretici,
> gli atei, le streghe, gli omosessuali e gli scienziati,
> come fatto da Santa Cattolica Romana Chiesa per secoli?
> Perché non straziare, col ripristino delle torture dei
> Tribunali della Santa Inquisizione, le carni degli
> eretici e delle streghe, infilando nelle vagine di
> queste ultime quelle cristiane "pere" metalliche, da
> divaricare poi ad arte, per far rinsavire queste
> "indemoniate"?
>
> In attesa che la Comunità Europea faccia nuovamente
> sbocciare i fiori e i frutti di queste "radici
> cristiane", chiedo pubblicamente scusa al Ministro ed ai
> Cattolici per aver osato esporre il simbolo degli Atei
> ed Agnostici accanto al sacro simbolo del Crocifisso e,
> addirittura, per aver permesso ad un quotidiano, non
> filo-governativo, di leggere e pubblicare il mio
> pensiero: la mia irriconescenza è grave, soprattutto in
> considerazione dell'alto senso di Tolleranza e di
> Eguaglianza che si è manifestato nei miei confronti,
> provvedendo alla rapida rimozione dell'immondo simbolo
> dell'UAAR.
>
> In fondo si dice che Gesù abbia predicato,
> democraticamente e laicamente, l'eguaglianza: la colpa
> non è dei cattolici ma degli atei e degli altri
> credenti, che non hanno ancora capito che per essere
> "uguali" bisogna essere tutti uguali ai cattolici.
>
> '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
> Cordiali saluti,
>
> Giorgio Villella
> Segretario nazionale Uaar
> E-mail: segretario at uaar.it
> Posta: Uaar - Casella Postale 749 - 35100 Padova
> Telefono/segreteria telefonica/fax: 049 876 23 05
> Sito: www.uaar.it
>
> '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
>
>
> LA RISPOSTA DELL'UAAR COME ASSOCIAZIONE
>
> Il ministro della giustizia, ingegner Roberto Castelli,
> ha inviato un ispettore al tribunale di Camerino per
> indagare sul conto del giudice Luigi Tosti. I gravi
> indizi che hanno indotto il ministro a promuovere
> l'ispezione sono: il giudice Tosti è ateo; il giudice
> Tosti si professa ateo; per il giudice Tosti persone
> atee e persone praticanti una religione hanno pari
> dignità; il giudice Tosti pone sullo stesso piano il
> simbolo di una associazione di atei ed il simbolo di una
> confessione religiosa; il giudice Tosti chiede il
> rispetto del principio costituzionale della laicità
> dello Stato.
>
> Qualcuno aveva appeso nell'aula del tribunale di
> Camerino un crocifisso, simbolo della chiesa cattolica.
> Nessuna norma giuridica vigente prevede l'esposizione di
> tale oggetto. Una circolare del regime fascista, a firma
> del ministro Rocco (dell'anno 1926 e.v.) prescriveva che
> nelle aule di udienza "sopra il banco dei giudici e
> accanto all'effige di Sua Maestà il Re" fosse collocato
> il crocifisso. Successivamente, e qualcuno dovrà
> informare il ministro Castelli, è entrata in vigore la
> Costituzione repubblicana che sancisce il principio di
> laicità dello Stato. Successivamente ancora, con il
> nuovo Concordato, è stata anche tolta "la religione
> ufficiale dello Stato". Il ministro Castelli, che ha
> giurato fedeltà alla Repubblica ed alla Costituzione,
> sarà stato avvertito che non c'è più la monarchia, che
> non c'è più il re, che nelle aule di tribunale non c'è
> l'effige del re e che, pertanto, "accanto" ad essa non
> c'è spazio per nulla, neppure per il crocifisso?
>
> Il giudice Tosti ha chiesto a chi di dovere di togliere
> il crocifisso dall'aula delle udienze del tribunale di
> Camerino, senza ottenere risposta; ha chiesto di poter
> mettere accanto al crocifisso altri simboli, egualmente
> senza risposta. Essendo iscritto all'Unione degli Atei e
> degli Agnostici Razionalisti, il giudice Tosti ha appeso
> accanto al crocifisso il logo dell'UAAR. Questo è stato
> tolto, quello è rimasto. Al ministero si sono
> innervositi perché il fatto ha avuto una qualche eco
> sulla stampa. Al ministero si è pensato di intimidire e
> di discriminare il giudice Tosti inviandogli
> un'ispezione. L'ispezione dovrebbe raccogliere elementi
> per promuovere un'azione disciplinare nei confronti del
> giudice Tosti o, quantomeno, per richiedere un suo
> trasferimento per incompatibilità ambientale.
>
> L'UAAR denuncia l'uso confessionale della potestà
> ispettiva ed esprime fraterna solidarietà al giudice
> Luigi Tosti, che anche al recente congresso nazionale di
> Firenze ha tenuto una lucida e dotta relazione sul
> principio di laicità dello Stato e delle battaglie
> necessarie per la sua realizzazione. Per fortuna non ci
> sono più i roghi; ma ci sono ancora le ispezioni
> intimidatorie.
>
>  '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
> Giorgio Villella
> Segretario nazionale Uaar
> E-mail: segretario at uaar.it
> Posta: Uaar - Casella Postale 749 - 35100 Padova
> Telefono/segreteria telefonica/fax: 049 876 23 05
>
> Sito: www.uaar.it
>
>  '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
>