[Diritti] È finita la globalizzazione, il G7 si prepara all'era della deglobalizzazione



Deglobalizzazione: la prospettiva economica e militare su cui lavorerà il G7


Siamo un mondo sempre più conflittuale e caratterizzato dalla lotta degli Stati Uniti per mantenere la supremazia economica.


La globalizzazione economica, nata negli anni '90 e celebrata al G7 di Genova del 2001, sembra essere in crisi. Si fa strada il termine deglobalizzazione, che indica un processo di ripiegamento su sé stessi da parte degli Stati, con un minor interscambio di merci, capitali e persone.

Stiamo andando verso una sorta di "autarchia" dell'Occidente. E l'area dei BRICS (Brasile Russia India Cina Sudafrica) si prepara a diventare meno dipendente dal dollaro ("dedollarizzazione").

Se a Genova nel 2001 si protestava contro la globalizzazione, oggi a contrastare la globalizzazione è la Nato e il G7. Infatti l'arena globale della globalizzazione aveva creato dinamiche commerciali in cui la Cina stava prevalendo sugli Stati Uniti in settori anche strategici, ad esempio il mercato dei pannelli solari. Da qui un colpo di freno anche sui processi di transizione ecologica, nel timore che possano far dipendere l'Occidente dalla Cina.

Paradossale da dire, ma oggi i "noglobal" sono i paesi dell'Occidente e non più i giovani che contestavano le multinazionali. 

Le cause di questo fenomeno di deglobalizzazione sono molteplici:

- La guerra in Ucraina: ha evidenziato la fragilità delle catene di fornitura globali, spingendo le nazioni a riconsiderare la loro dipendenza da altri paesi per beni strategici.

- Lo scontro tra Stati Uniti e Cina: la rivalità tra le due superpotenze ha portato a un aumento del protezionismo e a una frammentazione del sistema economico internazionale.

- La pandemia di Covid-19: ha accelerato la tendenza a economie meno dipendenti dall'estero e ha evidenziato le fragilità delle interconnessioni globali.

Trump è stato uno dei primi alfieri della deglobalizzazione, con la sua politica "America First".

Le politiche dell'Occidente diventano sempre più ostili all'accoglienza dei migranti e si caratterizzano per una sorta di autosufficienza che marginalizza il Sud del mondo. Da qui nasce un risentimento del continente africano che recentemente non si è allineato in sede Onu rispetto alle sanzioni commerciali contro Mosca richieste dagli Stati Uniti e dall'Europa, facendo fallire l'embargo commerciale che avrebbe dovuto rendere Putin un "paria" internazionale, secondo quanto Biden aveva proclamato.


Il prossimo G7, che si terrà in Puglia, sarà l'occasione per discutere di questo fenomeno e delle sue implicazioni. Il rapporto tra economia e guerra diventa sempre più evidente: la sicurezza nazionale e la competizione geopolitica assumono un ruolo di primo piano nelle scelte economiche.


Per approfondire il tema, si consiglia la lettura dell'articolo 

Deglobalizzazione: un destino inevitabile?

https://blog.ui.torino.it/2019/10/07/deglobalizzazione-un-destino-inevitabile/