[Diritti] Il grano mette in crisi l’alleanza fra Polonia e Ucraina



Scontro in Ue sul grano ucraino: Kiev ricorre al Wto

Anche le alleanze più solide possono nascondere una coda di veleno. Come quella tra Kiev e Varsavia, che rischia di incrinarsi sulle esportazioni del grano ucraino in Europa. Una diatriba che apre uno scontro anche in seno all’Unione europea e che finirà sul tavolo del Wto. Pomo della discordia è la decisione annunciata da Bruxelles venerdì scorso di revocare le misure che vietavano l’immissione sul mercato di grano, mais, colza e semi di girasole provenienti dall’Ucraina in cinque Stati membri dell’Ue: oltre alla Polonia, anche Ungheria, Slovacchia, Romania e Bulgaria. Il provvedimento, introdotto lo scorso aprile e prorogato a giugno fino al 15 settembre, era stato adottato dall’Ue in risposta alle strozzature logistiche e agli accumuli di grano che avevano provocato distorsioni nel mercato dei cinque Paesi dell’Est Europa. Distorsioni che, secondo la Commissione europea, sarebbero ora “scomparse” rendendo “non più necessarie” le restrizioni temporanee varate in precedenza.

Tanto più che Kiev si è impegnata a introdurre eventuali provvedimenti correttivi entro 30 giorni per evitare eventuali distorsioni di mercato. “Una decisione che desta delusione e preoccupazione”, ha commentato Varsavia, che insieme a Budapest e Bratislava ha prorogato in via unilaterale il divieto ai cereali ucraini, peraltro allungando la lista delle merci sotto embargo. Una mossa, quella del premier polacco Mateusz Morawiecki, che punta a mobilitare il voto delle campagne, decisivo per vincere le elezioni del mese prossimo. Ma sul tappeto c’è anche una questione che va al di là delle contingenze elettorali ed è collegata alla futura adesione di Kiev all’Ue. “Le restrizioni al grano non sono che il primo passo in questa direzione”, hanno osservato fonti polacche, sottolineando la necessità di adottare “nuovi strumenti” per impedire che la loro agricoltura soccomba nella competizione con quella ucraina. La risposta di Kiev non si è fatta attendere.

Il governo ucraino ha annunciato di aver intentato una causa presso la World Trade Organization contro i suoi tre vicini (Polonia, Slovacchia e Ungheria). “È di fondamentale importanza per noi dimostrare che i singoli Stati membri dell’Ue non possono vietare le importazioni di prodotti ucraini”, ha dichiarato il ministro dell’Economia ucraino Yulia Svyrydenko in un comunicato. “Per questo motivo stiamo intentando una causa contro di loro”. La battaglia sul grano ucraino è arrivata fin nelle stanze di palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea, dove il commissario all’Agricoltura, il polacco Janusz Wojciechowski, ha chiesto alla presidente Ursula von der Leyen di ripristinare il divieto alle esportazioni di grano dall’Ucraina. Parole, tagliano corto dalla Commissione, che esprimono “un’opinione personale”, e su cui lo stesso Wojciechowski è stato poi costretto a fare marcia indietro, invocando “il giusto equilibrio” tra il sostegno all’economia ucraina e la necessità di affrontare le preoccupazioni degli agricoltori del suo Paese. In questo ginepraio, Roma si è proposta come mediatrice tra le parti. Una posizione espressa dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in occasione della discussione sul dossier avvenuta in occasione della riunione del Consiglio Ue.

Fonte: Sole 24 Ore