[Diritti] ADL 141218 - BUONE FESTIVITÀ



Title: Der Tag - SPIEGEL ONLINE Newsletter

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI

La più antica testata della sinistra italiana, www.avvenirelavoratori.eu

Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero fondata nel 1894

Sede: Società Cooperativa Italiana - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo

Direttore: Andrea Ermano

 

Settimanale in posta elettronica – Zurigo, 17 dicembre 2014

   

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BUONE FESTIVITÀ

E UN FELICE ANNO NUOVO !

 

Con il presente numero la Newsletter dell'ADL inizia la consueta pausa invernale, necessaria anche a espletare alcuni aggiorna­men­ti tecnici e informatici. Le regolari trasmissioni della Newsletter ADL riprenderanno merco­ledì 29 gennaio 2014. A tutte e a tutti i più fervidi auguri di liete festività natalizie e un felice anno nuovo!   

 

La red dell'ADL

 

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IPSE DIXIT

 

Allegria

 

«E sempre allegri bisogna stare

che il nostro piangere fa male al re

fa male al ricco e al cardinale

diventan tristi se noi piangiam!»

 

Vincenzo "Enzo" Jannacci

    

    

Conformemente alla Legge 675/1996 tutti i recapiti dell'ADL Newsletter sono utilizzati in copia nascosta. Ai sensi del Codice sulla privacy (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 13) rendiamo noto che gli indirizzi della nostra mailing list provengono da richieste d'iscrizione, da fonti di pubblico dominio o da E-mail ricevute. La nostra attività d'informazione politica, economica e culturale è svolta senza scopi di lucro e non necessita di "consenso preventivo" rivestendo un evidente carattere pubblico come pure un legittimo interesse associativo (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 24).

    L'AVVENIRE DEI LAVORATORI contribuisce da oltre 115 anni a tenere vivo l'uso della nostra lingua presso le comunità italiane nel mondo tra quelle persone che si sentono partecipi degli ideali socialisti-democratici di Giustizia e Libertà.

    

    

EDITORIALE

 

Insomma, buon Natale

 

di Andrea Ermano

 

I satelliti osservano, fotografano, documentano, archiviano. Che cosa? Che esiste quaggiù una specie di brace che non si capisce bene cos’è.

    È l'umanità geopolitica geostazionaria in procinto di surriscaldarsi ulteriormente. Viene tenuta d'occhio da chi di dovere, inclusi i servizi di sicurezza, anche se finora le consuete attività di dissuasione pacificazione protezione non hanno né dissuaso né pacificato né protetto.

    Tutt’intorno a noi si spara. A parte i tremendi casi di Sydney e Peshawar, si spara in Ucraina, dove l’inchiesta sulla morte di Andy Rocchelli e Andrej Mirnov risulta per altro assolutamente ferma e l'unica versione ufficiale fornita dalle autorità attribuisce l'accaduto ai "terroristi filorussi". Versione del tutto inattendibile perché rovesciata rispetto ai dati testimoniali da noi raccolti che imputano invece la sparatoria alle forze regolari.

    Si spara in Libano, Turchia, Siria, Israele, Palestina, Iran, Iraq, Egitto, Libia, Algeria… Si spara molto ovunque.

    Nel settore degli armamenti la crescita è un dato.

    Si spara parecchio anche nell'Africa subsahariana. Il continente nero ha superato 1,11 miliardi di abitanti, e marcia velocemente verso il raddoppio demografico. Ci sono città, in Africa, che uno neanche se le immagina. Al Cairo, per esempio, vivono sedici milioni di persone. E la metropoli della Nigeria, Lagos, ha superato gli undici milioni.

    Avranno acqua a sufficienza? Acqua dolce, s’intende, perché quella salata è tutto un altro discorso. A proposito, il nostro Governo si ascrive quale titolo di merito il superamento delle operazioni di salvataggio della marina italiana, che ora sono divenute operazioni di monitoraggio guidate dall'Unione Europea.

    Quest'anno, sotto gli occhi geo-stazionari, sono annegati 3'500 profughi. "Mare Nostrum" non c'è più, ma c'è la Magliana a Roma, la 'Ndrina a Milano (e a Frauenfeld), la Sacra Corona a Bari, la Gomorra a Napoli e Caserta, il Mose a Venezia, le alluvioni a Genova e Firenze e ovunque.

    Ci sono poi – come non menzionarle in tema di alluvioni? – le grandi banche: in Svizzera, Francia, Germania, Gran Bretagna, Giappone e negli USA.

 

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Tutti – dalle grandi banche alle grandi mafie, giù-giù fino a Tizio Tazio – tutti ma proprio tutti hanno un enorme bisogno di soldi! Sembra che viviamo sul bordo della bancarotta finanziaria permanente. Il che appare inspiegabile. Oggigiorno la valuta viene generata con grandissima facilità da super-computer super-veloci, i quali però più denaro creano più gliene ne serve…

    Curioso fenomeno macro-economico. Gli esperti ne attribuiscono la causa al Sistema degli interessi composti. Questi interessi composti sono come una sorta di “sudore”: sono l’essudato degli interessi semplici rappresentato in termini di moneta. E' il sudore del denaro che lavora…

    Aleggia una foschia universale, un'aria di crisi sistemica, dicono gli esperti dicono: prima o poi pioverà. E allora cadranno dal cielo della finanza globale bombe d'acqua di miseria sui giusti e sugli iniqui. Verrà giù un vero diluvio, dicono.

 

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Insomma, buon Natale e felice Anno nuovo! Ancora una volta ci apprestiamo a collocare accanto all'asinello del presepio o sotto l'alberello del tinello il nostro Vaso di Pandora, numero d’ordine 2014.

    È il dono di noi, umana gente, alle future generazioni.

    Ma – per carità – non perdiamoci d'animo, non piangiamo, ché il nostro piangere fa male al re…

 

    fa male al ricco e al cardinale

    diventan tristi se noi piangiam.

 

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Jannacci, Gaber, Fo, Celentano e Albanese

interpretano “Ho visto un re”. (Ascolta su YouTube)

       

    

Riceviamo e volentieri segnaliamo

 

“No all’Italia dei gufi”

 

su RadioArticolo1

 

All'indomani dello sciopero generale del 12 dicembre RadioArticolo1 pubblica sulla propria home page e nel canale You Tube Il sesto cinegionale dell'Era Renzi ("No all'Italia dei gufi”), con testi di Paolo Hendel e Marco Vicari, realizzazione di Vertigo.

 

Vai al sito del sesto cinegiornale dell’Era Renzi

  

    

SPIGOLATURE 

 

Nobile proposito

dedicato a tutti i bambini

 

di Renzo Balmelli 

 

FALLIMENTO. Nel ricevere il Nobel della pace a Oslo, la giovane attivista pachistana Malala Yousafzay lo aveva dedicato a tutti i bambini e al loro diritto all'istruzione. Quel nobile proposito, volto a spezzare le catene dell'ignoranza fondamentalista, è stato annichilito dalla strage di innocenti consumata dai talebani in una scuola pubblica di Peshawar. In nome dell'assurda equazione tesa a colpire i più piccoli per vendicare il dolore con il dolore, è stato inferto un colpo tremendo alle già fragili speranze di promuovere un modello di società fondato sulla reciproca convivenza. La logica spietata dell'occhio per occhio, dente per dente è solo una crudele dichiarazione di fallimento.

 

OSCURANTISMO. Se anche uno solo degli auspici per il terzo millennio si fosse concretizzato, forse al mondo ci sarebbero meno tagliagole e meno terrore senza confini. Forse non saremmo qui a parlare della tragedia pachistana, dell'assedio di Sidney, delle torture della CIA o altre dolenti prevaricazioni contro l'umanità. La storia dei diritti umani, oggi messi un po' ovunque a repentaglio dalla cultura dell'odio e da iniziative xenofobe, è una continua, drammatica lotta per una costante affermazione dei valori sui quali è stato edificato il mondo civile. Senza una piena condivisione dei principi elencati dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, si rischia il ritorno all'oscurantismo.

 

PAURA. Ogni qualvolta la crisi mediorientale si manifesta con i suoi aspetti più cruenti ed efferati, scatta la tentazione di associare automaticamente l'islam alla violenza; di erigere una sorta di sbarramento fatto di paura e intolleranza nei confronti delle persone che praticano la religione islamica. Ossia esattamente l'opposto di quanto si dovrebbe ottenere attraverso l'intensificazione del dialogo interconfessionale, sola via per evitare inutili crociate e contrapposizioni religiose. Ciò non di meno non si può sottacere, sull'altro versante, il forte richiamo esercitato dall'Isis e dal califfato che alimenta l'internazionale dei fanatici pronti a uccidere per la jihad. Una prospettiva inquietante

 

PACE. Quando la politica e la diplomazia non danno risultati duraturi, tocca alla cultura far sentire la propria voce. Forti di questa consapevolezza conferita loro dal prestigio di cui godono tra i lettori, gli scrittori ebrei Amos Oz, David Grossman e Abraham Yehoshua si sono fatti promotori di una iniziativa senza precedenti per rimuovere gli ostacoli che paralizzano le relazioni israelo-palestinesi. La loro azione, muovendo la storia nel solco della cultura, mira a ottenere il riconoscimento della Palestina da parte di Israele e dell'Unione europea. A chi obietta che si tratta di una decisione giusta nel momento sbagliato, i tre replicano che per la pace il momento non è mai sbagliato.

 

PRIORITÀ. Con la proposta di Roma olimpica, Matteo Renzi pensava di avere messo a a segno un colpo mediatico per attenuare la pessima impressione sollevata dall'inchiesta sul pantano capitolino. Ma l'eco è stata piuttosto contenuta. Questo non è il momento delle cure palliative, altre sono le priorità. Il premier ha il compito non più rinviabile di costruire un vero progetto per l'Italia, decontestualizzato dal patto del Nazareno con alleati di ventura, inaffidabili e asfittici. Inoltre dovrà ridare consistenza al Pd, ormai sempre più liquido, spiegando cosa intenda lui per sinistra. Perché ancora non si è capito.

 

AUDIENCE. Che brutta impressione si prova nel leggere gli ossessivi titoli di prima pagina e nel seguire gli assordanti talk-show sulla triste vicenda del piccolo Loris, ucciso nei pressi di Ragusa in circostanze misteriose. Non un solo dettaglio è stato risparmiato al pubblico per gonfiare l'audience e alimentare infiniti racconti di orrori familiari, di sospetti, di sentenze anticipate. In quel valzer voyeuristico è come se quel bimbo l'avessero ammazzato una seconda volta, smanettando a raffica col telecomando. Per favore, ha scritto Carlo Silini, firma autorevole del Corriere del Ticino, un'altra Cogne proprio no. Se non altro per rispettare le ultime ore di vita di un bambino di otto anni.

 

   

    

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia :

(ADL in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori

(ADL in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori

(ADL in spagnolo) http://es.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori

(Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo

(Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

   

  

LAVORO E DIRITTI

a cura di www.rassegna.it

 

Quando la cooperazione

tradisce se stessa

 

Sarà questo uno dei temi al centro della trasmissione in onda giovedì 18 dicembre su RadioArticolo1 (www.radioarticolo1.it) cui interverranno diversi protagonisti del settore.

 

Dopo lo scandalo di “Mafia Capitale”, la cooperazione italiana prova a ripartire dandosi delle regole precise e trasparenti. Sarà questo uno dei temi al centro della trasmissione di RadioArticolo1 in cui interverranno diversi protagonisti del settore. Da Paola Menetti, presidente nazionale Legacoopsociali, a Ugo Biggeri, presidente Banca Etica; da Don Luigi Ciotti, Fondatore Libera, ad Antonio Mattioli, responsabile cooperazione Cgil Emilia-Romagna.

    Voci anche dai territori, con Dario Colombo, coop sociale Il Melograno, e Andrea Morniroli, coop sociale Dedalus.

   

    

Economia

 

L’alternativa al sistema

del dollaro e il ruolo dell’oro

 

I tentativi da parte americana di salvare a tutti i costi il ruolo egemone del dollaro stanno spingendo molti Paesi a lavorare più alacremente per costruire un’alternativa monetaria multipolare.

 

di Mario Lettieri, già Sottosegretario all'economia (governo Prodi)

e Paolo Raimondi, Economista

 

Oggettivamente il dollaro, come unica valuta degli scambi e delle riserve internazionali, ha concluso il suo ciclo storico. Bisogna prenderne atto.

    Le destabilizzazioni finanziarie e le svalutazioni monetarie nei Paesi emergenti, provocate dalle politiche di liquidità “yo-yo” della Federal Reserve, hanno indotto alcuni governi a denunciare una “guerra monetaria” in corso. Le “cadute pilotate” dei prezzi del petrolio e dell’oro mirano a mettere in difficoltà soprattutto i Brics, la Russia e l’Iran. Contemporaneamente i prezzi di alcune materie prime vengono manipolati al rialzo con l’effetto di “gambizzare” le politiche industriali e di sviluppo dei Paesi emergenti e anche dell’Unione europea.

    Anche se non lo volessero, da tempo molti Paesi sono quindi stati costretti a immaginare e a proporre un nuovo sistema monetario. Alcune recenti decisioni lo confermano.

    Infatti, la creazione a Fortaleza della Banca di Sviluppo dei Brics ha in sé le potenzialità per diventare un organismo monetario internazionale alternativo al Fmi e alla Banca Mondiale del defunto sistema di Bretton Woods.

    La stessa Cina fa grandi accordi con il Brasile, con la Russia, con il Giappone, con la Corea del Sud regolati in yuan o in altre monete nazionali.

    Sono contratti nella forma di swap monetari che permettono di saldare gli scambi nelle valute stabilite. Recentemente li avrebbe proposti anche all’Ue. Una parte del grande accordo di forniture di gas tra la Russia e la Cina per l’equivalente di 400 miliardi di dollari del resto verrà regolata in rubli o in yuan.

    Si ricordi inoltre che lo scorso aprile il governo di Mosca ha annunciato che una parte dei contratti internazionali stipulati dalle grandi corporation russe dovrà avvenire in rubli. Al recente summit dell’Asia-Pacific Economic Cooperation (APEC) di Pechino, il presidente Putin ha affermato che”faremo un uso sempre maggiore di accordi e compensazioni in monete nazionali nel nostro commercio con la Cina. Siamo pronti a fare i primi accordi in rubli e in yuan, anche nel settore dell’energia”. Una Commissione intergovernativa russo-cinese è già al lavoro per studiare simili opzioni. La stessa Banca Centrale russa ha annunciato la volontà di creare con i partner dei Brics un “sistema di swap multilaterali”.

    Naturalmente i riverberi politici non mancano. Infatti la conferenza per la sicurezza del Shanghai Cooperation Organization (SCO), che già coinvolge Cina, Russia, Kazakhstan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan, vedrà a breve la partecipazione anche di India, Pakistan, Iran, Afghanistan e Mongolia. Anche la Turchia, che è un membro della Nato, sembra volervi aderire. Formerebbero così un blocco che in campo energetico controllerebbe il 20% delle riserve mondiali di petrolio ed il 50% di quelle di gas.

    In tale contesto, come prevedibile, anche il ruolo dell’oro è ritornato al centro delle discussioni. Con la volatilità del suo prezzo registratasi nei mesi recenti si mira a renderlo instabile e quindi poco utilizzabile in eventuali accordi monetari internazionali. Però si ha notizia che a Mosca sarebbe in discussione proprio l’aggancio del rublo all’oro. E’ facilmente intuibile che l’attuale svalutazione del 30% della moneta russa sia frutto di speculazioni e manipolazioni internazionali. Di sicuro non riflette la reale capacità economica e l’immensa ricchezza della Russia. Agganciare il valore della valuta alle riserve auree avrebbe un effetto stabilizzante sui cambi della moneta.

    Come è noto, a parte il debito sovrano al 15% del Pil, la Russia vanta riserve auree pari al 27% della quantità di rubli in circolazione. Gli Usa invece hanno un debito pubblico al 105% del Pil, mentre le loro riserve auree coprono appena il 2,3% dell’offerta monetaria.

    Non si comprende il perché esperti occidentali tentano a minimizzare un possibile ruolo futuro dell’oro nel sistema monetario. Si ignora che da tempo tutti i governi europei importanti, a cominciare dalla Germania, dall’Olanda, dalla Gran Bretagna, dalla Svizzera stanno effettuando forti campagne pubbliche per riportare a casa il loro oro, attualmente detenuto nei caveau di Fort Knox negli Usa.

    Su questo terreno assai movimentato e complesso riteniamo che il ruolo dell’Unione europea possa diventare più centrale e più incisivo. Una politica dell’Europa, veramente indipendente, potrebbe agevolare una soluzione non conflittuale verso un nuovo sistema politico e monetario internazionale. Una nuova architettura monetaria, come anche noi da tempo sosteniamo, dovrebbe portare alla costituzione di un paniere di monete dove ovviamente dovrebbe esserci anche il dollaro insieme all’euro e ad altre importanti monete.

    Occorre prendere atto che con la caduta del Muro di Berlino il mondo necessita di un assetto multipolare, anche sul piano monetario.

       

            

Da Avanti! online

www.avantionline.it/

 

Usa-Cuba, il ritorno alla normalità

 

di Siria Garneri

 

Oltre agli auguri per il suo 78esimo compleanno, anche ringraziamenti per Jorge Mario Bergoglio: sia Raul Castro che Barack Obama hanno infatti avuto parole di riconoscenza per il ruolo di garante giocato dal Vaticano nelle trattative tra Cuba e Usa che hanno contribuito a riportare alla normalità i rapporti tra i due governi. La decisione di Barack Obama “merita il rispetto e la riconoscenza del nostro popolo”. Così  il presidente cubano Raul Castro durante il discorso televisivo in cui ha annunciato il nuovo corso delle relazioni tra L’Avana e Washington. Nel frattempo è stato  rilasciato – per motivi umanitari – da una prigione di Cuba, Alan Gross, l’ex collaboratore di UsaAid – la cooperazione statunitense – arrestato cinque anni fa nella Repubblica caraibica. La sua liberazione rientra in uno scambio di prigionieri: gli Stati Uniti hanno infatti accettato di liberare tre agenti segreti cubani detenuti negli Usa. Dopo oltre 50 anni dall’embargo imposto all’isola caraibica e dalla rottura delle relazioni diplomatiche, questi rilasci sono il segno più eclatante di un completo ristabilimento dei rapporti tra i due Paesi. Secondo fonti della Casa Bianca tra le intenzioni dell’amministrazione statunitense vi è quella di aprire un’ambasciata a L’Avana nei prossimi mesi.

    RAUL CASTRO: PROGRESSI IN CORSO - “Siamo riusciti a fare progressi verso la soluzione di numerose questioni di interesse per entrambe le nostre nazioni” ha detto Castro durante il suo intervento televisivo. “I progressi compiuti negli scambi che abbiamo avuto mostrano che è possibile trovare una soluzione a molti problemi” ha detto ancora il presidente cubano. “Dobbiamo imparare a vivere insieme in modo civile, nonostante le nostre differenze” ha poi concluso.

    VATICANO: APPOGGIO PER INCREMENTARE RELAZIONI BILATERALI – In una nota della Santa Sede viene riferito che il Vaticano – accogliendo lo scorso ottobre le delegazioni di Usa e Cuba – “ha inteso offrire i suoi buoni offici per favorire un dialogo costruttivo su temi delicati, dal quale sono scaturite soluzioni soddisfacenti per entrambe le parti. La Santa Sede continuerà ad assicurare il proprio appoggio alle iniziative che le due nazioni intraprenderanno per incrementare le relazioni bilaterali e favorire il benessere dei rispettivi cittadini”.

    CRITICHE ALLA MOSSA DI OBAMA – La notizia però non è stata accolta favorevolmente da tutti, anzi è stata prontamente criticata dall’opposizione statunitense e non solo. John Boehner, speaker repubblicano alla Camera ha definito l’iniziativa come l’ultima di una serie di “concessioni irrazionali” ai dittatori. Anche Marco Rubio, il senatore repubblicano della Florida di origini cubane ha attaccato la svolta delle relazioni tra Washington e L’Avana, definendo “assurdo” il venire meno delle ostilità tra i due paesi per la prima volta in oltre 50 anni, e dichiarandosi contrario alla rimozione eventuale del’embargo. A criticare la decisione dell’amminsitrazione Usa sono anche i democratici: Bob Menendez, senatore democratico del New Jersey nonché presidente della Commissione per le relazioni estere ha criticato l’inquilino della Casa Bianca per il caro prezzo pagato per la liberazione del cittadino americano Alan Gross (che venne arrestato 5 anni fa distribuiva materiale elettronico alla comunità ebraica a L’Avana, e condannato a 15 anni di carcere con l’accusa di spionaggio, ndr).  Per lui tale liberazione, a cui brinda, non è comparabile con quella di tre cubani giudicati colpevoli di spionaggio in Usa. Questo scambio “crea un precedente estremamente dannoso. Invita regimi dittatoriali a usare gli americani all’estero come merce di scambio”.

 

Vai al sito dell’avantionline

       

       

FONDAZIONE NENNI

http://fondazionenenni.wordpress.com/

 

Quantum mutatus!

 

di Giuseppe Tamburrano

 

Immaginate la CGIL di Lama che fa uno sciopero generale contro un governo Berlinguer e la UIL che si dissocia dalla CISL per aderire allo sciopero della CGIL!

    O che la mobilitazione del segretario della CGIL, Sergio Cofferati a difesa dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori, mobiliti quattro gatti invece di 3 milioni di partecipanti. Questi riferimenti rivelano quanto mutata è la “sinistra”! E aggiungete che il PCI che aveva più di due milioni di iscritti, sia ridotto come PD, cioè il PCI con l’aggiunta della Margherita, secondo i datti ufficiali, a duecentocinquantamila (i giornali avevano addirittura parlato di centomila).

    E se volete continuare ad immaginare, per vedere la realtà nei suoi veri contorni, ipotizzate il PD di pochi anni fa che faccia accordi con il quotidianamente vituperato Berlusconi, sulle riforme elettorali, sulla elezione del Capo dello Stato e quant’altro.

    E immaginate l’Italia, additata in passato come paese con un’altissima percentuale di votanti, ridotta al livello del Giappone, con metà degli elettori che non partecipano al voto fra astensioni, schede bianche e nulle.

    L’Italia, paese a più alta densità della sinistra in Europa (se si prescinde dalla Francia di Mitterrand per l’espace d’un matin!) oggi non ospita più una sinistra: scomparsi i socialisti, evanescenti gli ex comunisti, penose le estreme.

    Sembrava che una scissione del PD, benché di dimensioni ridotte, avrebbe caratterizzato l’Assemblea del PD e avviato la nascita di una nuova sinistra. I Fassina e soci hanno preannunciato l’evento, ma si sono ben guardati dal porlo in essere, hanno solo pronunciato discorsi polemici contro Renzi, che li snobba.

    I segni di inquietudine si limitano a marginali – spesso coperti – dissensi in sede parlamentare. E il PD – il partito dei Greganti – risulta anch’esso contaminato dalla corruzione.

    Eppure se c’è una condizione favorevole alla sinistra è la nostra: crisi strutturale del capitalismo globalizzato e crisi sociale (occupazione, redditi, valori, prospettive socio-economiche, aspettative, rapporti stato-cittadini).

    E Renzi a quale mondo appartiene? A nessuno, non si può definirlo di sinistra e nemmeno di destra. Appartiene a se stesso, alla sua bravura di riempire di parole il vuoto di realizzazioni. Ma il vuoto in politica non può durare. E penso non tanto alla rinascita della sinistra – anche se lo spero – ma ad una nuova destra populista: Salvini.

           

 

Da MondOperaio

http://www.mondoperaio.net/

 

Partiti liquidi

 

Non hanno più un nome identificativo e caratterizzante, vedono una diminuzione costante dei propri iscritti, non hanno più una distribuzione territoriale capillare, hanno sempre più bisogno di un leader che in qualche modo li trascini e consenta loro di continuare a esistere.

 

di Matteo Monaco

 

Uno dei fenomeni sociali e politici più interessanti è la trasformazione progressiva, ma radicale, subita dai partiti negli ultimi tempi: i partiti non hanno più un nome identificativo e caratterizzante, vedono una diminuzione costante dei propri iscritti, non hanno più una distribuzione territoriale capillare, hanno sempre più bisogno di un leader che in qualche modo li trascini e consenta loro di continuare a esistere. Tale percorso, scrive Sabino Cassese (Corriere della sera, 8.122014), ha però reso i partiti meno rigidi e li ha trasformati in una compagine in grado di rivolgersi a un vasto elettorato e vincere quando le loro proposte incontrano i favori della maggioranza degli elettori. Tuttavia in tal modo, i partiti non sono più in grado di svolgere alcuna funzione educativa né riescono a selezionare in modo plausibile una nuova classe dirigente. Sono quindi divenuti dei “partiti liquidi”…

 

Continua sul sito di mondoperaio

               

   

Dalla Fondazione Rosselli di Firenze

http://www.rosselli.org/

 

È uscito il 3° Quaderno del 2014

 

Questo “Quaderno 2014.3” contiene un’ampia ricerca di Valdo Spini sull’attività del CLN della Toscana per la ricostruzione. Si tratta della ripubblicazione di una ricerca che a suo tempo conseguì il “Premio Prato per la saggistica”. Mario G. Rossi prediposto una prefazione che ne attualizza il significato.

    Il “Quaderno 2014.3” contiene altresì due articoli: uno di Filippo Grazzini sul fondo Amelia Rosselli all’Università della Tuscia, e uno di Francesca Alix Nicoli sulla vicenda del monumento ai fratelli Rosselli realizzato a Carrara nel 1946-‘49 e collocato in quell’anno a Bagnoles de l’Orne, luogo del loro sacrificio.

   Completa il “Quaderno” l’indice dei 119 fascicoli usciti dal 1981 in poi.

    Il prossimo fascicolo, il 120esimo della serie, sarà intitolato “Quello straordinario 1944”, un’antologia di scritti di testimonianze di esponenti del Partito d’Azione che si trovavano a Firenze in quel periodo. 

       

         

Da vivalascuola riceviamo

e volentieri pubblichiamo

 

E si udì sulla terra

 

di Giorgio Morale

 

Alle bambine e ai bambini dedichiamo questa puntata natalizia di vivalascuola.

 

https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2014/12/15/vivalascuola-186/

 

Bambine/i sempre più strette/i fra indigenza, la vita in aree metropolitane e una scuola dimezzata. In un Paese sempre più povero e sfiduciato, in cui la mafia detta legge alla politica. Come persone di scuola pensiamo sia proprio il caso di dire che “Non serve una cattiva legge sulla scuola, che colpisca gli stipendi degli insegnanti e aumenti i loro carichi di lavoro, che distrugga la libertà d’insegnamento e che renda gli insegnanti sempre più asserviti e succubi di una dirigenza sempre più potente, serve ben altro. Forse in Italia servirebbero altre “leggi punitive”, capaci di arginare quei fenomeni di putridume corruttivo che stanno colpendo il Campidoglio e i salotti buoni romani, compresi quelli dove siedono politici vicini all’attuale governo“. (vedi qui). Ringraziamo la redazione della rivista “Gli Asini“, dal cui n. 12/13 è tratto il bel testo di Grazia Honegger Fresco che qui presentiamo. Un grazie di cuore a collaboratori e lettori e a tutti auguri di buone feste e buon anno 2015.

           

        

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia :

(ADL in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori

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Lettera a Babbo Natale

 

“Quest'anno non mi sono

comportato bene al cento per cento”

 

Lettera a Babbo Natale, con poscritto a nome

della sorellina che ancora non sa scrivere

 

 

    Caro Babbo Natale,

 

    quest'anno non mi sono comportato bene al cento per cento.

    Però da adesso in poi mi comporterò bene.

    Dunque, per Natale vorrei:

·        Una canna da pesca.

·        Una tromba.

·        Un canestro da attaccare alla porta.

·        Bazuca.

·        Chitarra elettrica per bambini.

    Caro Babbo natale, questo è tutto.

    Mi comporterò bene.

    Ti voglio bene.

    E buon Natale!

 

Lettera firmata

 

[Poscritto]

 

    Caro Babbo Natale, scrivo per mia sorellina Yyy.

    Lei vorrebbe:

·        Peppa cochon,

·        una molla,

·        laboratorio di cucina,

·        Furby,

·        un Babbo Natale giocattolo,

·        l'albo della Disney con le figurine,

·        un nanetto da giardino,

·        Calendario Juventus 2015,

·        skate per dita.

Caro Babbino Natale, pensa tu a tutto.

Ti voglio bene.

E buon Natale da Yyy.

 

 

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Caro babbo Natale, quest'anno non mi

sono comportato bene al cento per cento…

          

   

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI

EDITRICE SOCIALISTA FONDATA NEL 1897

Casella postale 8965 - CH 8036 Zurigo

 

L'Avvenire dei lavoratori è parte della Società Cooperativa Italiana Zurigo, storico istituto che opera in emigrazione senza fini di lucro e che nel triennio 1941-1944 fu sede del "Centro estero socialista". Fondato nel 1897 dalla federazione estera del Partito Socialista Italiano e dall'Unione Sindacale Svizzera come organo di stampa per le nascenti organizzazioni operaie all'estero, L'ADL ha preso parte attiva al movimento pacifista durante la Prima guerra mondiale; durante il ventennio fascista ha ospitato in co-edizione l'Avanti! garantendo la stampa e la distribuzione dei materiali elaborati dal Centro estero socialista in opposizione alla dittatura e a sostegno della Resistenza. Nel secondo Dopoguerra L'ADL ha iniziato una nuova, lunga battaglia per l'integrazione dei migranti, contro la xenofobia e per la dignità della persona umana. Dal 1996, in controtendenza rispetto all'eclissi della sinistra italiana, siamo impegnati a dare il nostro contributo alla salvaguardia di un patrimonio ideale che appartiene a tutti.

  

 

Allegato Rimosso
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