[Resistenza] Report Assemblea di Firenze del 22 giugno: RIAPRIAMO LE FABBRICHE, CREIAMO POSTI DI LAVORO! ESTENDIAMO IL CONFLITTO, COSTRUIAMO L’ALTERNATIVA!





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Milano, 3 luglio 2013

Riceviamo dal Comitato Operativo dell'Assemblea operaia di Firenze del 22 giugno e inoltriamo:

L’Assemblea del 22 giugno a Firenze su
RIAPRIAMO LE FABBRICHE, CREIAMO POSTI DI LAVORO!
ESTENDIAMO IL CONFLITTO, COSTRUIAMO L’ALTERNATIVA!
 
Il 22 giugno si è svolta alla Casa del Popolo di S. Bartolo a Cintoia a Firenze una Assemblea regionale promossa dai Cobas della Richard Ginori di Sesto Fiorentino, dal Comitato Resistenza Operaia della Irisbus di Valle Ufita (AV), dal Comitato Nazionale NoDebito che ha ripreso le parole d’ordine “ Riapriamo le fabbriche, creiamo posti di lavoro! Estendiamo il conflitto, costruiamo l' alternativa!” lanciate da una prima Assemblea Nazionale tenuta a Grottaminarda (AV) il 6 aprile scorso.
L’assemblea di Firenze è la seconda tappa del percorso iniziato a Grottaminarda. Pure se regionale, ha mirato ed è riuscita a coinvolgere realtà di altre regioni, con la prospettiva di costituire iniziative del genere in altre parti d’Italia.
L’Assemblea ha raccolto molte e significative adesioni (Vedi Allegato 1).
Vi hanno preso parte 150 persone, 40 delle quali si sono riunite la sera per la cena alla casa del popolo.
Si sono susseguiti 35 interventi (vedi Allegato 2) in ci sono state descritte situazioni diverse, nelle diverse parti d’Italia e sono state espresse posizioni differenti sul modo di affrontare la crisi e l’attacco della classe dominante contro la classe operaia, contro tutti i lavoratori e le lavoratrici e contro le masse popolari del nostro paese.
Non entriamo in dettaglio qui sulla descrizione delle differenti posizioni espresse in Assemblea. Queste differenze vanno analizzate con cura nella raccolta degli interventi che stiamo facendo. Sono materia preziosa di confronto, perché il confronto e anche lo scontro al riguardo sono occasione per creare una unità a livello superiore, e quindi servono anch’esse a quello che invece è stato l’elemento comune a tutti gli interventi, cioè appunto il richiamo all’unità, la necessità di costruire l’unità.
Per fare questo, per costruire l’unità tra i vari movimenti di lotta e di mobilitazione degli operai, di tutti i lavoratori e dei vari settori delle masse popolari serve volontà di farlo, contro il rinserrarsi ciascuno nel proprio particolare a livello politico, sindacale e sociale. Allo stesso tempo, bisogna sapere come farlo, e noi, a partire dall’Assemblea di Grottaminarda e oggi con l’Assemblea di Firenze, stiamo imparando.
Impariamo che la lotta per un lavoro utile e dignitoso per tutti è il fattore unificante di tutte le altre lotte e mobilitazioni degli altri settori delle masse popolari, e ancora di più che la lotta e la mobilitazione della classe operaia è centro unificante della lotta per un lavoro utile e dignitoso per tutti.
Impariamo che per questa via si uniscono le esigenze di ciascuno di noi, nella lotta per la difesa delle proprie condizioni, e le esigenze di rinnovamento generale, per un governo del paese che difenda le masse popolari dagli effetti più devastanti della crisi, che si uniscono le mobilitazioni a livello locale e quelle a livello nazionale, che si uniscono le mobilitazioni nei vari campi in cui le masse popolari si muovono autonomamente per la difesa dei propri interessi e delle proprie aspirazioni.
Il percorso avviato si propone obiettivi sul piano locale e su quello nazionale:
·         Sul piano locale: a partire dai fronti di lotta più avanzati delle lotte operaie unire tutte le lotte e mobilitazioni che tutte le altre organizzazioni operaie e organizzazioni popolari stanno conducendo su una molteplicità di fronti, a partire dal campo del lavoro, nei campi della difesa dei beni comuni, dell’ambiente, e in particolare della difesa e dello sviluppo della sanità pubblica, della scuola pubblica, dei diritti delle donne, dei giovani, degli anziani, degli immigrati, della democrazia nei luoghi di lavoro e in generale del paese, del patrimonio che ci ha lasciato la Resistenza, e infine in tutti i campi che riguardano gli interessi e le aspirazioni delle masse popolari. Questa unità è movimento per alternative di governo a livello locale.
·         Sul piano nazionale: unirci non tanto e non solo per “stare insieme”, ma per avanzare insieme, e quindi costituire nei prossimi mesi altre iniziative come queste prime due, che aggreghino nei vari territori e si uniscano a iniziative simili, per convergere in una corrente capace di convergere a Roma per assediare questo governo infame fino a cacciarlo e imporre le nostre soluzioni alla crisi, una corrente capace di rilanciare l'economia e di uscire il paese dalla situazione fallimentare e drammatica in cui versa. Questa unità è quindi movimento per un’alternativa di governo a livello nazionale.
In concreto, nei prossimi mesi ci proponiamo di costituire assemblee analoghe a queste prime due in Emilia, Lombardia, Basso Lazio e unirci a quelle che si stanno organizzando in Sardegna, per convergere in una manifestazione a Roma il cui fine sia la cacciata del governo e l’imposizione di un governo che difenda le masse popolari del nostro paese dagli effetti più devastanti della crisi, unitamente alle varie forze politiche, sindacali e sociali che si stanno muovendo in questa direzione.
Momenti di questo percorso già definiti sono la posizione di basi per un’assemblea a Parma a partire da subito e l’organizzazione di un dibattito su “Dopo Grottaminarda e Firenze, proseguiamo nella costruzione dell’Assedio a Montecitorio-grande manifestazione a ottobre!”, da tenersi a Napoli il 27 luglio, nello spazio messo a disposizione dalla Festa della Riscossa Popolare.
 
Avanzare per vincere!
Il futuro dipende da noi!
 
I promotori delle assemblee di Grottaminarda e Firenze
 
Firenze, 2 luglio 2013
 
 
 
Allegato 1 – Elenco adesioni
 
Fabbriche in lotta, RSU, sindacati
Lavoratori Mancoop a r.l., Castelforte (LT), Lavoratrici Sodexo, Pisa, Cobas ATAF, Firenze, Cobas AOU CAREGGI, Firenze, Cobas Misericordia, Pisa, Ex RSU della Filtrona Italia SPA, Salerno, Argentino Tellini - portavoce operai Vinyls all'Isola dei Cassintegrati, Asinara, Massimiliano Murgo - RSU FIOM Marcegaglia Buildtech, Milano, Mimmo De Stradis - FIOM Fiat Sata, Melfi, Stefania Fantauzzi - FIOM Fiat, Termoli, Mimmo Cappella - FIOM Fiat, Termoli, Fabrizio Onofri - Cobas AMA, Roma, Davide Ferrari - RSA TNT, Reggio Emilia, Fabio Gambone - licenziato Consorzio Comunico, Mugello, Cinzia Montanaro - RSU FIOM, Reggio Emilia, Miguel Bausi - delegato FIOM e membro del coordinamento 20 maggio, Campi Bisenzio (FI), Luciano Pacini - RSU della Torre srl di Torrenieni, Siena, Maria Falcone - RSU Cobas Provincia di PISA, Antonio Piro - RSU Cobas Provincia di PISA, Gabriele Moretti, RSU Cobas Provincia di PISA, Mauro Covili - delegato coord. confederale USB, educatore professionale azienda USL, Bologna, Giacomo Petrelli, rappresentante territoriale Bari e provincia Cobas pt CUB-USB, Emanuele Visciglia, delegato RSU FOMAS Cernusco L.ne (LC), Federico Giusti, RSU Cobas Comune di Pisa, Davide Banti, RSA Cobas Manutencoop Pontedera (PI), Sindacato Lavoratori in Lotta - per il Sindacato di Classe, Napoli, Cobas Scuola, Firenze, USB Federazione Toscana, USB Firenze, USB Monza Brianza, Ernesto Rascato per il Comitato di Sostegno ai lavoratori Indesit Aversa Teverola
 
Coordinamenti/comitati di lavoratori, disoccupati e precari
Coordinamento lavoratrici e lavoratori autoconvocat* - contro la crisi, "No Austerity - Coordinamento delle Lotte, Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati Fiat Pomigliano (NA), Comitato Disoccupati Organizzati, Cecina, Comitato Disoccupati e Precari di Livorno
 
Esponenti della società civile, della sinistra sindacale e dei partiti
Ugo Mattei - Costituente dei Beni Comuni, Giorgio Cremaschi - Rete 28 Aprile- Opposizione in CGIL e portavoce Comitato NoDebito, Guido Viale – ALBA, Marcello Pantani - Cobas Lavoro Privato Pisa, Fabio Frati - CUB Trasporti, Raffaello Michele Petri - direttivo provinciale CGIL Lucca, Mauro Romanelli - Consiglio Regionale Toscana (SeL), Andrea Malpezzi - Segretario Provinciale PRC Firenze, Massimo Bani – Terra Bene Comune, Firenze, Andrea Calò - capogruppo PRC Provincia di Firenze, Giovanni Russo Spena – PRC, Roberto Rizzo - responsabile lavoro IDV Regione Toscana, Corrado Gabriele - consigliere regionale Campania, Annalisa Gagliano - fondatrice del comitato popolare sisma.12, ricostruire la bassa dal basso, membro di Imola Migliore, Imola, Francesco Chiaiese - coordinatore SeL circondario imolese e fondatore del movimento civico Liberi a Sinistra, Imola, Antonella Beltrami - impiegata, Omegna, Elio Mugnaini - disoccupato, Firenze, Eraldo Capitini - operatore turistico, Sanremo, Ileana Bego – Milano, Angelo Baracca - docente di fisica, Università di Firenze, Vincenzo Simoni - presidente nazionale Unione Inquilini, Gino Carpentiero - medico, Medicina Democratica sezione Pietro Mirabelli (FI), Vincenzo Ramalli - Alternative Fuels&Technology, Mario Sommella - ALBA, Art. 3, Cristina Quintavalla - Commissione Audit sul debito di Parma, Mirko Sangalli - Movimento 5 Stelle Bergamo, tecnico specializzato in progetti per il riavvio della produzione, Maurizio De Zordo e Ornella De Zordo - PerUnaltracittà lista di cittadinanza comune di Firenze, Enrico Carpini - capogruppo PRC in consiglio comunale, Barberino di Mugello, Alfonso Bonafede - senatore Movimento Cinque Stelle, Firenze, Alan Baritono - Movimento Cinque Stelle, Firenze, Alessio Ciacci - ex assessore ambiente al Comune di Capannori, blogger - Ciacciecomagazine, Eleonora Bacchetti, disoccupata, Brescia, Tommaso Grassi, consigliere comunale, Firenze, Valerio Evangelisti, scrittore
 
Giornalisti e redazioni progressiste
Michele Azzu - Blog L'Isola dei Cassintegrati, Marco Spezia - redattore della newsletter “Know your rights”, Paolo de Chiara - giornalista, Molise, Nuova Resistenza - contenitore quotidiano dell'informazione e controinformazione -www.nuovaresistenza.org, Josi Gerardo Della Ragione - giornalista pubblicista di  Bacoli (NA), Scintilla Onlus
 
Collettivi, coordinamenti e organizzazioni politiche
Comitato NoDebito, Pisa, Rebeldia - Laboratorio delle disobbedienze, Pisa, Ex Colorificio Liberato, Pisa, SOS Geotermia (Coordinamento dei Movimenti per l’Amiata), Comitato Beni Comuni Val di Cecina, Dimensione Autonoma Studentesca, Siena, Comitato NoTAV Torino e cintura, Officina Primo Maggio, Pistoia, Comitato Salute Pubblica, Massa, Assemblea per i Beni Comuni, Pistoia, Associazione Sportiva Dilettantistica Quartograd, Spazi Liberati, Firenze, Festa Rossa Lari - Associazione Politico Culturale LA ROSSA, Lari (PI), Rete dei Comitati Popolari per la Legge Rifiuti Zero, Azione Antifascista Perugia, Fondo Comunista, Firenze, Partito dei CARC, Piattaforma Comunista, Giovani Comunisti, Ostuni, Collettivo "Iqbal Masih" di Lecce e Provincia, Collettivo Putilov Firenze - Presidio per il Partito Comunista, Associazione Solidarietà Proletaria, La Città Futura - area PRC, Cambiare Si Può – Firenze, Movimento Popolare di Liberazione, Partito Comunista dei Lavoratori, PCL Toscana, PdAC Campania, PdAC Napoli, Rete dei Comunisti, Acqua Bene Comune, Siena
 
 
Allegato 2
Interventi
  1. G. Nencini, Cobas Richard Ginori, Sesto Fiorentino
  2. Tonino Abruzzese, Comitato Resistenza Operaia – Irisbus, Grottaminarda (AV)
  3. Giorgio Cremaschi, Rete 28 Aprile
  4. Argentino Tellini, Isola dei Cassintegrati, Asinara
  5. Paola Sabatini, CUB Sanità
  6. Rebeldia – ex Colorificio Occupato, Pisa
  7. Alfonso Bonafede, parlamentare Movimento Cinque Stelle
  8. Valerio Evangelisti, scrittore, Bologna
  9. Marco Cusano, Comitato di Lotta Cassintegrati e Licenziati di Pomigliano
  10. Federico Dettori – Comitato No Debito, Pisa
  11. Luigi Sito, Sindacato Lavoratori in Lotta, Napoli
  12. Fabio Gambone, licenziato Coop Comunico, S. Piero a Sieve (FI)
  13. Marco Spezia, redazione di Know Your Rights, newsletter in difesa della salute nei luoghi di lavoro
  14. Massimiliano Murgo, RSU FIOM Marcegaglia Buildtech, Milano
  15. Aurora Luongo, Cobas scuola, Firenze
  16. Alessandro Nannini, Cobas ATAF, Firenze
  17. Raffaello Petri, direttivo provinciale CGIL Lucca
  18. Ernesto Rascato, Comitato di sostegno ai lavoratori Indesit Aversa-Teverola
  19. Marco Lenzoni. Tenda della Salute, Massa
  20. Stefano Cecchi, USB Toscana
  21. Pietro Vangeli, Partito dei CARC
  22. Franco Grisolia, Partito Comunista dei Lavoratori
  23. Vincenzo Simoni - da sentire x resoconto
  24. Cristina Quintavalla, Audit, Parma
  25. Fabiana Stefanoni, Coordinamento No Austerity
  26. Massimo Bani, Terra Bene Comune, Firenze
  27. Velio Arezzini, SOS Geotermia, Monte Amiata
  28. Emanuele Lepore, Dimensione Autonoma Studentesca, Siena
  29. Angelo Baracca, fisico, Firenze
  30. Sandro Targetti. PRC, area Città Futura
  31. Ken Sharo, redazione Nuova Resistenza
  32. Leonardo Mazzei, Movimento Popolare di Liberazione - intervento in allegato
  33. Matteo Frigerio, Partito di Alternativa Comunista
  34. Achille Zasso, Rete 28 Aprile, Milano
  35. Paolo Babini, Comitato Promotore dell’Assemblea
 
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Comitato Operativo dell’Assemblea del 22 giugno a Firenze promossa da Comitato Resistenza Operaia (CRO) Irisbus, Cobas Richard Ginori, Comitato Nazionale No Debito
Comunicato di solidarietà a lavoratori e lavoratrici CFT Parma
 
Durante l’assemblea tenuta a Firenze il 22 giugno una esponente del Comitato Audit di Parma ha denunciato la situazione alla CFT di Parma, i cui proprietari, responsabili nel corso degli ultimi anni del progressivo smantellamento della fabbrica e alla carica ora con la pretesa di licenziare 64 lavoratori su 192, hanno assunto una squadra di body guards per impedire che gli operai organizzino proteste entro la fabbrica. Riportiamo, a riguardo, una comunicazione pervenutaci da un gruppo di lavoratori della CFT (Allegato 1)
Questo Comitato, che ha organizzato a Firenze l’Assemblea del 22 giugno, esprime solidarietà agli operai in lotta per la difesa del posto di lavoro.
Il Comitato chiama il Sindaco di Parma e tutta l’Amministrazione Locale ad assolvere il proprio compito che è, principalmente, difesa del lavoro e della democrazia nel territorio che avuto incarico di gestire dalla collettività.
Il Comitato invita gli elementi più avanzati nella difesa del lavoro, e della democrazia a unirsi al processo di cui l’Assemblea di Firenze è stato un passo, dopo la prima Assemblea Nazionale promossa dal CRO Irisbus e dal Comitato NoDebito. È un processo che prevede l’organizzazione di altre assemblee sul territorio nazionale, mirate a unire le lotte di tutte le organizzazioni operaie e popolari a difesa dei diritti, degli interessi e delle aspirazioni delle masse popolari italiane e a fare convergere questa forza dirompente a Roma, fino a Montecitorio, “per affermare con forza, in modo che tutti lo sappiano, che solo il lavoro può essere lo strumento per rilanciare l'economia e per fare uscire il paese dalla situazione fallimentare e drammatica in cui versa, per assediare questo governo infame fino a cacciarlo e imporre le nostre soluzioni alla crisi!” (RIAPRIAMO LE FABBRICHE, CREIAMO POSTI DI LAVORO! ESTENDIAMO IL CONFLITTO, COSTRUIAMO L’ALTERNATIVA!, Appello per l’Assemblea di Firenze)
Invitiamo gli elementi più avanzati nella difesa del lavoro e della democrazia, dell’ambiente, dei diritti delle donne, dei giovani e di tutte le masse popolari del nostro paese a organizzare un’assemblea a Parma che dia continuità al processo avviato, e a cui hanno aderito gli/le esponenti di Audit presenti a Firenze. Saremo lieti di dare il nostro contributo per il successo di questa iniziativa, con la certezza che siamo sulla strada maestra per il rinnovamento radicale del paese, di ogni sua città e delle sue campagne, e che il futuro dipende da noi.
 
Firenze, 27 giugno 2013
 
 
 
Allegato 1
 
La CFT licenzia ancora, si prepara la risposta operaia
 
Per la terza volta in tre anni la CFT licenzia. L'ennesima procedura di mobilità avviata dall'azienda di Parma ha il sapore dell'atto finale, del suicidio di una realtà ex leader del proprio settore. La storia imprenditoriale di Roberto Catelli, titolare e presidente, parla chiaro: 15 anni fa prendeva in mano le redini dell'azienda fondata dal padre Camillo nell'immediato dopoguerra e cominciava una devastazione fatta di continui licenziamenti e ridimensionamenti che non si è mai arrestata, lasciando una lunga scia di sangue ed una profonda cicatrice nella comunità parmigiana, costituita ad oggi da oltre trecento licenziamenti.
 
Lo scorso 13 giugno, ad un anno dall'accordo che ha visto una ventina di lavoratori uscire definitivamente dall'azienda con un incentivo, la CFT comunica ai sindacati l'apertura ufficiale delle procedure di mobilità per ulteriori 64 unità sui 192 rimanenti tutt'ora in forza, con chiusura quasi totale dei reparti produttivi e conseguenti esternalizzazioni e delocalizzazioni. Sarebbe la fine della secolare, pluridecorata e globalmente apprezzata impiantistica agroalimentare di Parma, orgoglio della "Food Valley", un patrimonio fatto di maestranze esperte, qualificate e professionali, non facilmente rimpiazzabili sul mercato.
Nel 2010 il padrone fu costretto a ritirare le annunciate 48 mobilità grazie alla forte risposta dei lavoratori che operarono una sorta di strettissimo embargo con chiusura totale dei cancelli costringendo il padrone a più miti consigli. Questa volta per impedire che ciò potesse ripetersi, dopo aver svuotato i reparti portando in altri siti le macchine e i quadri elettrici in costruzione, viene assoldata tramite agenzia una squadra di guardie private col compito di sorvegliare l'ingresso principale e impedire che nel perimetro dell'azienda i lavoratori possano tenere assemblee non autorizzate e forme di protesta organizzate, di fatto limitando fortemente l'agibilità sindacale.
La reazione della FIOM-CGIL, che ha nelle R.S.U. della CFT la maggioranza, si è concretizzata, seppur tardivamente, con uno sciopero di 4 ore con presidio ai cancelli della fabbrica, partecipato anche da numerosi delegati di altre aziende metalmeccaniche della provincia, sfociato poi nell'interruzione di una arteria stradale adiacente lo stabilimento. Una iniziativa sicuramente riuscita, ma che non risolve la questione degli esuberi. La convocazione di uno sciopero provinciale di categoria, meglio se generale, ci pare quantomeno dovuto vista la gravità dell'atto intimidatorio, ed uno stretto coordinamento con altre realtà del territorio in lotta sarebbe auspicabile. Il tutto in tempi brevissimi perché mai come in questo caso il fattore tempo è determinante.
 
 La CFT ha una seconda divisione chiamata "CFT Packaging" che non ha grossi problemi di mercato e commesse e nell'ultimo anno pare abbia addirittura assunto del personale. Se così fosse, ci potrebbero essere gli estremi per un esposto alla magistratura. Sarebbe chiaramente una violazione delle leggi vigenti e rivendicare che eventualmente la divisione Packaging assorba il personale in esubero nella divisione Processing è una delle proposte delle quali la FIOM dovrebbe farsi carico insieme ovviamente al ritiro delle procedure di mobilità e l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali alternativi, strumenti dei quali, per altro, la CFT non ha mai fatto uso preferendo i licenziamenti collettivi ai contratti di solidarietà, la cassa integrazione speciale, etc.. Un immediato coinvolgimento dei lavoratori del Packaging, che hanno nella lotta dei loro colleghi di Parma un riferimento che potrebbe a breve interessarli , è fondamentale per le sorti della vertenza che, se vittoriosa, fungerebbe da importante deterrente per il padrone.
 La FIOM ha una grande responsabilità nella lotta appena iniziata, i lavoratori della CFT e di tutta Parma attendono e osserveranno con attenzione quello che la segreteria provinciale sarà in grado di mettere in campo per opporsi a tanta offensiva arroganza che rischia di diventare un pericoloso precedente per la città e la provincia. Il padrone della CFT, fra l'altro vice presidente dell'Unione Parmense degli Industriali, vuole lanciare un sinistro messaggio, sta ai lavoratori e alla FIOM rispondere in maniera ferma e adeguata.
 
Alcuni lavoratori della CFT
 
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FESTE DELLA RISCOSSA POPOLARE

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Napoli - parco dei Camaldoli
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Marina di Massa - parco della Comasca
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