Anarres-info. Profughi , marò, Pinelli, No Tav, Grecia, Cipro, poli zia, CIE…



Anarres-info. Profughi, marò, Pinelli, No Tav, Grecia, Cipro, polizia, CIE…

CIE. Sciopero della fame e piccioni morti
Martedì 2 aprile, CIE di corso Brunelleschi a Torino. Nella notte un recluso ha appiccato il fuoco nell’area gialla, già più volte danneggiata. Tutte le aree, tranne quella femminile, sono state quasi
completamente distrutte dagli immigrati in lotta. L’area bianca appena ristrutturata con materassi ignifughi e tavoli di cemento fissati al suolo è ancora vuota ed inutilizzata.
Oggi i detenuti sono solo 47. Da due giorni sono in sciopero della fame per ottenere la libertà, uno sciopero cui partecipano tutti, comprese le donne.
In mattinata un prigioniero tunisino è salito sul tetto per evitare l’espulsione.
In questi giorni sono stati ridotti i turni del personale interno al CIE: assistenti sociali, medici e infermieri e psicologi.
Gli addetti alle pulizie sono in fibrillazione: da diversi giorni trovano ovunque piccioni morti, hanno paura delle infezioni ed hanno protestato. Pare che stiano facendo analizzare uno degli animali morti. Tra la gente che gravita nel CIE c’è chi pensa che ad ammazzare i piccioni siano i resti del cibo che mangiano i prigionieri.
Un motivo in più per continuare lo
sciopero della fame.
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Pasquetta in Clarea
Lunedì 1° aprile. In questo aprile che sa di novembre l’appuntamento è alle reti del cantiere militarizzato di Clarea.
Si parte alla spicciolata, chi da Giaglione per la strada delle Gorge, chi da Chiomonte, attraverso il sentiero No Tav.
All’esterno del perimetro delimitato da reti, jersey e muri sormontati da filo a lamelle stanno costruendo una strada nuova, che colleghi direttamente il cantiere con strada dell’Avanà dove questa fa una curva a gomito. Quanto l’avranno completata potranno tenere più facilmente sotto controllo la recinzione per un lungo tratto. Per la stessa ragione hanno disboscato ampiamente quel versante della montagna, che pure si trova dal lato opposto all’area dove stanno perforando.
Una strada militare.
Continua…

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200 profughi occupano l’ex villaggio olimpico 
Torino, 30 marzo 2013. Questa mattina 200 profughi rimasti in strada dopo la fine “dell’emergenza nordafrica“, hanno occupato una casa del villaggio olimpico, la “ex Moi” in via Giordano Bruno 201.
La palazzina blu, rimasta vuota per 7 anni, da oggi sarà la nuova casa per uomini e donne, che il governo italiano ha buttato in strada dal 28 febbraio, quando per decreto è stata fissata la fine della protezione.
Continua…

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Criminali in divisa e la mamma di Aldro
La polizia insulta, pesta, tortura, uccide. Solo raramente i crimini dei servitori dello Stato affiorano dal silenzio e dall’omertà che li coprono per divenire casi noti e discussi. Ancor più raramente gli atti più feroci tra i pochissimi che divengono di pubblico dominio, finiscono con un’inchiesta, un processo, una condanna.
Il caso di Federico Aldrovandi, un ragazzo di 18 pestato a morte mentre tornava a casa dopo una serata con gli amici, è uno di questi.
Solo la disperata tenacia della sua mamma ha consentito che le menzogne della polizia venissero smentite. La condanna – sia pure lieve – dei quattro poliziotti assassini costituisce un precedente che la polizia non può tollerare, perché mette in discussione l’impunità di cui godono da sempre uomini e donne in divisa.
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Neve di primavera

È l’ultimo giovedì di marzo. Siamo al bivio tra la strada che scende al cancello dell’area occupata presso la Centrale Iren e quella che sale alla Ramats.
Si arriva stropicciandosi gli occhi per la levataccia. Per chi viene da Torino la sveglia ha suonato alle 4. La primavera si mostra nei germogli bianchi che sfidano il freddo di una mattinata dal sapore invernale.
Aspettiamo. Arrivano i primi mezzi. Quasi tutti, nel vederci, fanno subito dietro front, qualcuno si ferma ma capisce subito che oggi gli tocca il giro lungo, su per la statale 24, poi l’autostrada e lo svincolo che immette direttamente nel cantiere. Mezz’ora in più e il pagamento del pedaggio.
Comincia a nevicare. Fiocchi fitti, neve bagnata. C’è chi saltella, chi racconta di altre mattine, di altre lotte, chi cerca rifugio in auto.
Intorno alle 9 e un quarto arrivano i carabinieri in assetto antisommossa con quattro uomini in borghese – digos o, forse, ros. Sono di fuori, gente mai vista. Uno si lamenta che gli tocca fare pasqua a 500 chilometri da casa, che quello è il suo lavoro, che ha cinquant’anni e dei figli.
Intanto prende i documenti e minaccia denunce per violenza privata.
I poliziotti dal volto umano sono peggio della neve che infradicia le giacche e gela le ossa. L’ineffabile capitano dei carabinieri Mazzanti, calzando improbabili scarpe nere lucide come specchi, ridistribuisce i documenti. 
Poi si va.
Un momento di ordinaria resistenza all’occupazione militare. I giochi della politica, i riflettori dei media sono lontani, lontanissimi.
Continua…


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Contro il Muos e la base USA
La lotta contro l’installazione del sistema di controllo satellitare Muos è divenuta sempre più radicale e radicata.
Nonostante gli affanni della politica, impegnata in un difficile gioco di equilibrismi, che si è tradotto nella decisione della giunta regionale siciliana di promuovere una nuova serie di controlli tecnici, la popolazione di Niscemi e i numerosi comitati No Muos impegnati nella lotta oggi non si accontentano più di bloccare il Muos e mirano ad ottenere lo smantellamento dell’intera base e delle antenne che già hanno causato gravi danni alla salute degli abitanti del paese.

I blocchi dei mezzi diretti alla base sono divenuti una pratica quotidiana, che impegna sia il presidio permanente sia il gruppo delle mamme No Muos. In questi mesi la repressione si è infittita tra botte, perquisizioni e fogli di via. La lotta non si arrestata. Anzi! Continua…

 

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Pinelli. Chi c’era quella notte
E’ appena uscito per i tipi di Zero in Condotta un libro sulla vicenda del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli, ucciso nei locali della questura di Milano nella notte tra il 15 e il 16 dicembre, 1969, tre giorni dopo la bomba di Stato che uccise 17 persone nella banche dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano.

Il libro si intitola “e’ a finestra c’è la morti. Pinelli: chi c’era quella notte”

Gli autori sono Enrico Maltini e Gabriele Fuga.

Anarres ne ha parlato con Gabriele. Continua…

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Le dimissioni di Terzi e l’affaire Marò
Il ministro degli Esteri Terzi si è dimesso a sorpresa, durante l’audizione parlamentare sulla vicenda dei marò, rispediti in India, dopo la decisione del paese asiatico di trattenere nel paese l’ambasciatore italiano.
Nella guerra tra opposti nazionalismi l’India segna un punto. Terzi ha deciso di smarcarsi tra gli applausi del centro destra. A guidare la claque l’ex ministro La Russa, tra i promotori del provvedimento che, nell’estate del 2011, permise la presenza di militari italiani a bordo di mercantili battenti la bandiera tricolore.
Continua…

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Cipro. L’UE salva le banche
Al decimo giorno di chiusura delle banche cipriote, tra manifestazioni di protesta e scontri con la polizia, è stato raggiunto l’accordo che consentirà al governo cipriota di salvare le banche del paese, grazie ad un prestito di 10 miliardi di euro.

Il governo preleverà il 10% da tutti i conti bancari superiori ai 100.000 euro. Una mega patrimoniale, che, pur non avendo effetti immediati sulle condizioni di vita dei ciprioti, finirà con l’investire pesantemente l’economia del paese con un prevedibile scenario simile a quello greco. Continua…

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No Tav. Migliaia di persone alla marcia da Susa a Bussoleno

Il Tav è un’opera inutile, dannosa, devastante. Fermarla, impedire lo sperpero di risorse e lo scempio del territorio e della salute è importante. Importante in se, al di là del come.
C’è però dell’altro. Tra un barricata e una marcia, tra una giornata di blocco dell’autostrada e l’occupazione di una ditta collaborazionista, tra un picchetto ai cancelli e una giornata per i boschi c’è un movimento che ha costruito relazioni politiche dal basso, esperienze di partecipazione diretta, senza deleghe né sconti a nessuno, un senso altro dell’agire collettivo. Per i No Tav “uno vale uno” non è la mesta parodia recitata con abilità da un guru che mette il bavaglio ai “suoi” parlamentari e li dota di un paio di blogger/portavoce alle sue dirette dipendenze.
Continua…

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Oro e veleni. La lotta contro le cave in Grecia
La lotta contro l’estrazione dell’oro nella penisola calcidica dura da molti anni. Ha avuto nuovo impulso con la decisione di aprire una cava a cielo aperto, dall’impatto ambientale molto forte.
É cominciata dal bosco di Skouriés, in Calcidica, l’attuazione del progetto della Ellenikos Xrisos Spa, impresa di estrazione mineraria appartenente per il 95% alla multinazionale canadese Eldorado Gold e per il 5%  all’industriale greco Bobola.

Negli ultimi mesi la lotta è cresciuta. Al movimento di resistenza partecipa oggi buona parte della popolazione locale. Uomini, donne, giovani ed anziani hanno preso parte alle manifestazioni in montagna di avvicinamento al cantiere, ignorate dai media e brutalmente represse dalla polizia. Continua…

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Laura Boldrini e la Cap Anamur
Era il 20 giugno del 2004. Al largo di Lampedusa la nave tedesca gestita dall’organizzazione umanitaria Cap Anamur raccoglie 37 profughi sudanesi da una carretta che stava affondando. Qualche giorno più tardi pescherà una ventina di profughi somali al largo di Malta.
Era l’epoca dei pescatori perseguiti per immigrazione clandestina se portavano a riva qualche naufrago.
Alla Cap Anamur viene impedito di sbarcare e viene lasciata in rada per settimane.
Il movimento antirazzista siciliano apre un fronte di lotta per sostenere i profughi.
Dopo tre settimane viene raggiunto un accordo giudicato soddisfacente dall’allora rappresentate dell’Alto Commissariato per rifugiati Laura Boldrini.
Ai profughi non verrà permesso di fare richiesta di asilo: verranno condotti nei CPT (oggi CIE) dell’isola e deportati. Il comandante della Cap Anamur, Elias Biedel e altri due membri dell’equipaggio verranno arrestati e processati per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.
Continua…

Appuntamenti

Giovedì 11 aprile.
Francesco e il lupo. Le lotte di potere all’ombra del Vaticano
Conferenza/dibattito con Paolo Iervese, vaticanista e collaboratore della stampa libertaria. Ore 21 in corso Palermo 46


Appuntamenti fissi

Ogni lunedì – ore 21 – incontro degli “Antirazzisti contro la repressione. Ti ricordi di Fathi?” presso la sede della fat in corso Palermo 46

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Ogni martedì riunione del collettivo antipsichiatrico “Francesco Mastrogiovanni” ore 21 in corso Palermo 46. Il numero contro gli abusi psichiatrici funziona tutti i giorni con segreteria telefonica. Il martedì – dalle 19 alle 21 - rispondiamo direttamente.

Segnati il numero e fallo girare. 328 7623642

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Ogni giovedì – ore 21 in corso Palermo 46 - riunione degli anarchici della FAT aperta a tutti gli interessati

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Ogni venerdì – dalle 13 alle 15 – anarres va in onda sui 105,250 delle libere frequenze di radio blackout. Se sei lontano puoi sentire anche in streaming accedendo dal sito della radio
www.radioblackout.org

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