Sanatoria 2012: tra speranze e truffe



http://collettivoalma.wordpress.com/2012/09/19/sanatoria-2012-tra-speranze-e-truffe/

 di Louis Benjamin Ndong

Foto: http://www.flickr.com/photos/hidden_vice/

La sanatoria 2012 ha preso il via già da qualche giorno e proseguirà fino alla mezzanotte del 15 ottobre. Rappresenta un’opportunità per i datori di lavoro di far emergere i propri dipendenti stranieri da una realtà di illegalità, nel contempo offrirà ad alcuni immigrati la possibilità di uscire dalla loro situazione di presenza irregolare in questo paese. Un primo passo indispensabile prima di presentare la domanda è il versamento, sempre da parte del datore di lavoro, del contributo forfetario di mille euro per ogni lavoratore che vuole mettere in regola. Inoltre al momento della sottoscrizione del contratto di soggiorno bisognerà aver versato tutte le somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale, per un periodo non inferiore a sei mesi.

Se da un lato questa regolarizzazione darà la possibilità a molte persone di uscire dalla propria condizione di invisibilità, conseguendo un riconoscimento anche da parte della società istituzionalizzata che finora l’aveva negato, dall’altro costituirà un nuovo ed ennesimo limbo per i tanti immigrati che, privi degli adeguati strumenti, quale un reale contratto di lavoro, si affideranno nelle mani di truffatori e venditori di bugie dell’ultima ora. Purtroppo la legge in questione, concepita in primo luogo per fare cassa, non possiede i vincoli necessari per arginare questo rischio e il timore è che si verifichino situazioni analoghe al 2009 e altrettanto drammatiche: una delle falle più evidenti del sistema era stata quella del mancato controllo nei confronti di quei datori di lavoro che avevano presentato non una ma molteplici domande e che, una volta intascato il versamento, non si erano mai presentati in questura vanificando le pratiche. Il sistema avrebbe già all’epoca dovuto verificare con rigore la situazione di chi presentava un numero incoerente di domande, considerandolo subito un campanello d’allarme. Tuttavia ciò non avvenne e quello che risulta veramente preoccupante e quasi doloso da parte delle istituzioni è che, nonostante l’esperienza del passato, a tutt’oggi il sistema non sia stato per niente modificato.

Ad aggravare la situazione contribuisce in modo determinante la bassa scolarizzazione di una fetta non trascurabile della comunità straniera in Italia, che diventa, così, facile preda dei truffatori. Alcune storie personali, che trascendono le fredde statistiche, rivelandosi al contempo emblematiche, gettano una luce veramente sinistra sulla situazione. Un esponente di uno dei sindacati confederali riferisce il caso di un ragazzo bengalese che, dopo aver subito una truffa nel 2009, si è informato presso lo sportello del sindacato sulla possibilità di presentare nuovamente la domanda con lo stesso pseudo-datore di lavoro da cui aveva subito la truffa. No comment.

Non è questa la sede per contestare alla radice l’equazione lavoro – permesso di soggiorno e i principi di stampo meramente utilitaristico che sono alla base di queste politiche, tuttavia è importante sottolineare quanto un limite temporale così stringato, quale quello della sanatoria in corso, rappresenti una spinta forte verso una soluzione disperata e fallimentare, per tutti coloro che al momento non hanno un contratto di lavoro.

Nell’attesa di politiche sull’immigrazione illuminate e umane, è fondamentale che le istituzioni vigilino sull’operato degli impostori che si spacciano per datori di lavoro, con interventi di prevenzione rigorosi, promettendo allo stesso tempo pene severissime per tutti coloro che riuscissero comunque nei loro intenti malevoli.

Altrettanto essenziale a questo scopo è il lavoro di informazione e sensibilizzazione da parte di tutte le organizzazioni che lavorano nell’ambito dell’immigrazione e di tutte le associazioni afferenti alle comunità di provenienza, senza il quale le vittime delle truffe potrebbero solo aumentare.