Il passaggio iniquo dall'imposta diretta all'imposta indiretta, Documento da inviare e diffondere se condiviso



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici
                il Movimento ha preparato questo documento contro il tentativo del Governo di promuovere le imposte indirette; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio o anche modificato. Gli indirizzi:

Pres. Giorgio Napolitano, presidenza.repubblica at quirinale.it  (nome, cognome, indirizzo obbligatori, altrimenti cestinati);

Premier Mario Monti, centromessaggi at governo.it

Segr. Pier Luigi Bersani, segr.bersani at partitodemocratico.it

Leader Pier Ferdinando Casini, casini_p at camera.it
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Al Presidente Giorgio Napolitano

al Premier Mario Monti

al Segr. PD Pier Luigi Bersani

al Leader del Terzo Polo Pier Ferdinando Casini

 

Il passaggio iniquo dall’imposta diretta all’imposta indiretta

 

Il Premier Mario Monti va parlando di una riforma fiscale

che consisterebbe nel passaggio dall’imposta diretta all’imposta indiretta.

Questo passaggio è iniquo

questo passaggio arretra di oltre un secolo la nostra economia e la giustizia sociale.

 

L’imposta diretta  viene pagata sul reddito, ed è progressiva nel senso che quanto più alto è il reddito, tanto più alta è la percentuale d’imposta: si va dal 23% per i redditi fino a 23.000 euro (ma i  redditi di lavoro dipendente fino a 8000 euro sono esenti) al 43% d’imposta per i redditi oltre i 75.000 euro. Si è affermato qui il principio che chi ha un più alto reddito paga un più alto contributo alla comunità; chi ha di più, deve dare di più. Un principio di equità, di giustizia.

 

L’imposta indiretta viene pagata sui beni e servizi quando sono trasferiti o acquisiti. Ed è

la stessa per tutti, non tiene alcun conto del reddito di una persona, se alto o basso, nessun conto della ricchezza o povertà della persona. Il biglietto del treno o dell’autobus è uguale per tutti; il costo degli alimentari al supermercato è uguale per tutti, ricchi e poveri. Un’imposta ingiusta.

 

Il caso più tipico è l’IVA, che per la maggior parte dei prodotti era al 20% (quindi alta, un quinto del costo in più), e già Tremonti l’aveva portata al 21 per arrotondare la sua finanziaria (un punto può valere 5-6000 euro); e ora il governo Monti la vuol portare al 23,5%, con una decisione che ha della follia:

perché anzitutto è profondamente ingiusta, è l’opposto dello sbandierato principio di equità;

perché aumenterà il prezzo di tutti i beni e servizi, rendendo ancor più difficile la vita del popolo lavoratore;

perché deprimerà ulteriormente i consumi, e conseguentemente la produzione, e quindi l’intero processo economico.

 

Un altro caso sono le accise, che il governo Monti ha sconsideratamente aumentato

sui carburanti, dimenticando che il 90% dei prodotti viene trasportato su veicoli a carburante,  e quindi gravando sui prodotti, oltre che sul trasporto popolare.

 

Questo governo si fa sempre più ingiusto.

Urge un intervento forte per impedirgli questa politica iniqua: dei sindacati, dei partiti, delle associazioni, della gente.

Lecce, marzo 2012

                                                                     Per il Movimento, il Responsabile

                                                                              Prof. Arrigo Colombo

 

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia