Re: Fwd: [pace] Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%



E allora??
Mica l'appello dice che non è facile capirlo, semplicemente dice che ci sono stati dei violenti. Punto. E a partire da questo cosa fare per il futuro. Il contenuto dell'appello è ben altro rispetto alla sua domanda, quindi magari consiglio di rileggerselo se non l'ha bene capito.
Ciao,
Davide

Il 19/10/2011 20.08, Giorgio Vitali ha scritto:
MA è FACILISSIMO CAPIRE CHI HA FATTO LE VIOLENZE. E PERCHè!
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*Da:* Davide Bertok <davide at bertok.it>
*A:* dirittiglobali at peacelink.it
*Inviato:* Mercoledì 19 Ottobre 2011 18:41
*Oggetto:* Fwd: [pace] Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%



-------- Messaggio originale --------
Oggetto: [pace] Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%
Rispedito-Data: Wed, 19 Oct 2011 18:07:16 +0200
Rispedito-Da: pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
Data: Wed, 19 Oct 2011 17:57:22 +0200
Mittente: manu <emanu1812 at gmail.com <mailto:emanu1812 at gmail.com>>
Rispondi-a: pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>
A: pace at peacelink.it <mailto:pace at peacelink.it>



*Appello: Noi nonviolenti siamo il 99%*

*
*

La protesta del 15 ottobre si è svolta in 82 paesi del mondo in modo
nonviolento, allegro e forte, unendo persone di ogni età e condizione.

Solo in Italia l’enorme manifestazione di Roma è degenerata in violenze
inaudite, scatenate da un’infima minoranza (più o meno l’1% del totale
di partecipanti): per l’ennesima volta un gruppetto di violenti ha
imposto con cinismo e arroganza i propri metodi a una maggioranza che
non li condivideva e si è nascosto dietro un corteo pacifico per
“giocare alla guerra”, incurante delle conseguenze sulle persone e
sulle ragioni della protesta.

E’ vero, si poteva prevedere che finisse così, ma questo rafforza solo
la convinzione che sia giunto il momento di fare chiarezza una volta per
tutte: la violenza è ripugnante dal punto di vista etico e
controproducente dal punto di vista dell’efficacia.

E’ venuto il momento di finirla con un atteggiamento ambiguo e
tollerante verso i violenti e di dire ad alta voce che chi attacca la
polizia, incendia auto, negozi e cassonetti e considera la guerriglia
urbana un sacro esercizio rivoluzionario è lontano anni luce dalla
sensibilità, dalle scelte e dalle convinzioni della stragrande
maggioranza dei manifestanti del 15 ottobre.

Chi insiste nel suo disegno violento, intollerante e legato a schemi
vecchi e superati va isolato con decisione.

E chi invece aspira a costruire un sistema radicalmente diverso da
quello attuale, che abbia l’essere umano come valore centrale e la
nonviolenza come fondamento etico, metodologia d’azione sociale e stile
di vista personale, dovrà ricorrere alla creatività e al coraggio già
mostrati negli ultimi mesi a Madrid, Atene, Tel Aviv, New York e in
tanti altri luoghi.

Ora anche l’Italia dovrà fare la sua parte.

Laboratori di auto-formazione, eventi culturali, di informazione e
sensibilizzazione che diffondano i valori della nonviolenza sono solo
alcune proposte iniziali, da arricchire con idee e contributi nuovi e
diversi.

Non esiste una ricetta facile e già pronta per quello che ci proponiamo:
il cambiamento dipenderà dalle risposte che sapremo dare, sia
individualmente che come insieme sociale.

Mondo Senza Guerre e Senza Violenza

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