SERVIZI, SILENZI LODDISTI E TORTURA TECNOLOGICA, NON SONO QUESTIONI DI FAMIGLIA - da www.paolodorigo.it



In una stessa famiglia, nel 1993, un genitore, docente universitario, un deputato di rifondazione comunista, e un pluriperseguitato politico accusato a più riprese di appartenere alle Br.
 
L'articolo di Marco Sacchi conferma che non si tratta di questioni di famiglia.
 

ACHTUNG BANDITEN UND SPIONEN

Ipotesi

Articolo di Marco Sacchi

Agosto 2009

Nel 1987 ci fu l'operazione Lima quando il SISMI su una sicura sollecitazione di B. Craxi (allora presidente del consiglio) per aiutare A. Garcia (da tenere conto che l'APRA è membro dell'Internazionale Socialista) con l’invio di apparecchiature tecnologiche e istruttori in Perù per contrastare la guerra popolare diretta del PCP. Da tenere conto che in Perù s’inviarono mezzi all'epoca, erano considerati sostifisticatissimi: ponti radio, sensori a raggi infrarossi. In più furono trasportati giubbotti antiproiettile e una quantità imprecisa di pistole Beretta. A Lima, secondo quanto poi trapelato, arrivarono anche uomini dei servizi che facevano parte di Gladio.

Quest’operazione era capitana da maresciallo Vincenzo Li Causi uomo di fiducia del generale Paolo Inzerilli, responsabile di Stay Bheind (ovvero Gladio).

Quando Li Causi torna in Italia, assume la funzione di capo del Centro Scorpione a Trapani (struttura Gladio). L'attività del Centro Scorpione non è mai stata chiara, anche per la presenza di un aereo superleggero di cui con si capisce bene la funzione. Teniamo conto che ha Trapani, ci fu nel 1985 l'attentato al giudice Carlo Palermo che stava indagando su logge massoniche coperte (dopo quest’attentato Carlo Palermo lasciò la magistratura) e qualche anno dopo ci fu l'omicidio Rostagno, i motivi di quest’omicidio sono ancora adesso oscuri (addirittura ci fu chi balenò una faida interna tra gli ex di Lotta Continua).

Nel 1993 il maresciallo Li Causi morì in un agguato nel corso della missione ONU in Somalia. In un’intervista alla trasmissione Report (che si può vedere su Youtube) un agente segreto (mascherato per ragioni di ovvia precauzione) disse che Li Causi passa delle notizie alla giornalista Ilaria Alpi sul traffico che si svolgevano in zona, in particolare sugli scarichi di materiale radioattivo.

Ebbene su quest’Operazione Lima nell'ottobre del 1992 ci fu un’interrogazione parlamentare da parte dei deputati Russo Spena, Galante, Bacciardi e M.Dorigo.

Non c'è solo questo, M.Dorigo era tra gli estensori di un progetto di riforma dei servizi.

Coincidenza vuole che proprio in questo periodo operasse la Falange Armata. Questa sigla dal 1990 al 1994 fece oltre 500 rivendicazioni.

L'ex parà Fabio Piselli nel suo blog  http://fabiopiselli.com/ilBlog/tabid/530/Entryld/321/language/it-IT/Default.aspx  dice:

"Ricordo che intorno al 1987, mentre prestavo servizio alla Folgore, frequentando Camp Darby, l'esistenza di voci rispetto alla formazione di piccoli nuclei autonomi parte di strutture indipendenti, rispondenti direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in funzione antiterrorismo", e fatto importante "La Folgore ha sempre fornito il proprio personale ai Servizi, sia per quanto concerne l'impiego di unità d'elite in funzione info-operativa, sia per quanto concerne gli operatori all'estero, sia per quanto riguarda gli ufficiali ed i sottoufficiali transitati ai raggruppamenti di unità speciali o di difesa, Rus e poi Rud.  Quest'ultimo reparto, il Rud, è quello nel quale potrebbero essersi addestrati anche coloro che una volta esternalizzati, cioè non più operativi ma congedati o tornati al proprio reparto di origine, hanno comunque continuato a collaborare con i Servizi in forma esterna, gestiti da un ufficiale il cui compito è stato proprio quello di coordinare gli esterni. Questa parola, esterni, è importante per capire come, in quegli anni, fra l'85 e il '94, molti ragazzi d'azione, e non d'avventura, sono stati reclutati, gestiti ed addestrati da singoli soggetti o piccole cellule di specialisti al fine di acquisire delle competenze in varie materie, una delle quali di tipo captativo delle comunicazioni e dei segnali elettronici, altre più riferibili alla esecuzione di azioni "psicologiche" idonee per destabilizzare un territorio oggetto di interesse".

Ora sicuramente bisognava bloccare e insabbiare ogni tipo d’indagine che magari partendo dalle operazioni Gladio all'estero (come quella effettuata in Perù) si arrivi a strutture che stanno portando proprio in questo periodo quest’operazione politico-militare-psicologica chiamata Falange Armata.

Ma Piselli dice anche una cosa interessante e impressionate nello stesso tempo: “Livorno ha certamente ospitato questi operatori, i quali non hanno potuto in essere le loro attività sena una rete di complicità e sopratutto di copertura offerta dalla già esistente rete che ha gestito e manipolato persone inserite all'interno di uffici istituzionali, che ha gestito l’erogazione di informative depistanti o peggio ancora utili per disattivare un soggetto considerato un rischio per i propri interessi, facendolo arrestare per reati mai avvenuti, ma denunciati da confidenti prezzolati oppure da transessuali utilizzati al fine da screditare la personalità di un soggetto, perché come ho detto, la psicologia, nelle attività dell’operazione falange armata è stata alla base di ogni programma”.

E impressionante, provo a fare un’ipotesi, devono screditare M.Dorigo deputato del PRC, che sta creando vari casini con vari scandali contro Telecom, Esercito, corruzioni varie, e per bloccare ogni inchiesta seria, il fatto di arrestare il fratello per “terrorismo” è anche una ottima trovata, e guarda caso l’arresto avviene con un prezzolato come Dalla Longa. Questo per un verso.

Anticipatorio pare un articoletto del “Gazzettino di Venezia” che nel settembre 1993 dà una notizia a piè di pagina sull’attentato di Aviano, che riceve uguale collocazione e spazio su una notizia circa una interrogazione di M.Dorigo.

Ma dall’altro bisogna impedire ogni autentico rinnovamento del Movimento Comunista e Rivoluzionario, in sostanza che tale movimenti si doti di una linea di massa e persegui invece una linea perdente.

In sostanza i soggetti implicati nell’operazione Falange Armata erano specializzati in: guerra psicologica, captazione elettronica, depistaggio, spionaggio, sabotaggio, azioni terroristiche, disattivazione di persone che devono essere “neutralizzate” (con false denunce, con il discredito, con l’omicidio).

Perciò tutto questo potrebbe essere una potenziale pista per spiegare l’utilizzo in Italia delle forme di tortura ed interferenza e violenza a distanza, con armi tecnologiche (elettrodi innestati, laser, ecc.) sia nelle carceri che fuori.

 

NOTE REDAZIONALI:
Tra il 2002 e il 2005 Paolo Dorigo ha denunciato almeno altri 14 casi di detenuti torturati con questi strumenti.

Nel 2008 Fernanda Ferrari è stata la prima ex prigioniera politica dopo Paolo Dorigo a denunciarli.

Livorno è stato ed è sempre tuttora un punto di transito carcerario fondamentale per i detenuti che vengono inizialmente attaccati con questi strumenti, generalmente in Piemonte.

Il Presidente della Repubblica nel 2005, rispondendo all’AVae-m, indicava a Paolo Dorigo di rivolgersi al DAP per i chiarimenti sulle sue denunce (DAP= Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria).

M.Dorigo sta per Martino Dorigo. Nel 2006 salta fuori un omonimo siciliano che “intima” a Martino Dorigo di farsi da parte su internet per non ledere i “suoi” interessi.