Non servono le invettive contro la pillola abortiva.



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento contro l'opposizione della gerarchia cattolica alla pillola abortiva; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo
 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

 

Al Romano Pontefice Benedetto XVI

al Card. Tarcisio Bertone

al Card. Angelo Bagnasco 

ai Card. Angelo Scola e Dionigi Tettamanzi

 

Non servono le invettive contro la pillola abortiva

 

L’introduzione in Italia della pillola abortiva RU486 è stata accompagnata da invettive e minacce da parte da parte della gerarchia ecclesiastica ancora prima che l’approvazione avvenisse e mentre era in corso. Si sono mobilitati la Pontifica accademia della vita col suo presidente emerito Sgreccia, il Movimento per la vita, l’associazione Scienza e vita, e altri ancora. Si è detto che la pillola avrebbe facilitato e aumentato il numero degli aborti; si è minacciata la scomunica per chi la usa e per chi la prescrive.

L’introduzione avveniva con grande ritardo rispetto sua prima introduzione in Francia nel 1988, e rispetto ai maggiori stati europei; anche proprio per l’opposizione della gerarchia cattolica.

 

Tutto questo era inutile e insensato. Perché lo stato e il popolo italiano hanno ritenuto opportuno che l’aborto fosse affidato alla responsabilità della donna, opportunamente  consigliata; per tante ragioni. Lo stato non è tenuto a perseguire tutto ciò che è immorale; e il problema dell’aborto si presentava troppo umanamente complesso e doloroso per definirlo a termini di legge.

Ora questa pillola altro non è che un aborto reso meno complicato e meno doloroso per la donna. E le statistiche della sperimentazione finora fatta dicono che non aumenta il numero degli aborti.

 

Semmai ci si deve attivare affinché all’aborto subentri l’adozione da parte di una coppia. È singolare che questo insegnamento ci sia venuto da parte di un film americano, “Juno”, dove la ragazza rimasta incinta si attivava per trovare la coppia che potesse accogliere e adottare il suo bimbo; e la trovava lei stessa e tutto si risolveva nel modo migliore.

In tal senso dovrebbero attivarsi i Consultori, ma anche i vari movimenti per la vita che tanto strepitano, e le associazioni cattoliche, le parrocchie ecc. In tal senso dovrebbero intervenire i vescovi. Questa è la via da percorrere, non le minacce alle donne che si trovano ad affrontare questo grave ed angoscioso problema.

 

Si chiede alla gerarchia cattolica quell’atteggiamento che il Cristo ebbe in tanti casi. Non la condanna ma l’aiuto amoroso e fattivo.

Lecce, il 3 agosto 2009

                                                               per il Movimento il responsabile  

                                                                        Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

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