MANIFESTAZIONE CONTRO LE MEGADISCARICHE DI AMIANTO IN PROVINCIA DI CREMONA



MANIFESTAZIONE CONTRO LE MEGADISCARICHE DI AMIANTO IN PROVINCIA DI CREMONA

Sabato 21 marzo 2009 a Corte Madama (Cremona) con inizio alle ore 10.30

Appello all'adesione e partecipazione

L'amianto è il più grande assassino industriale finora conosciuto, l'amianto
è il male del secolo sia in materia di salute dei cittadini che di ambiente.

Si calcola che vi siano in Italia 32 miliardi di tonnellate vale a dire 8
milioni di mq di amianto da smaltire tra eternit ed amianto friabile di cui
2 milioni e mezzo nella sola Lombardia. E le stime sono per difetto.

Dall'amianto bisogna quindi uscire e bisogna farlo in fretta; nessuna
esposizione può e deve essere ammessa in quanto è stato ampiamente
dimostrato che l'inalazione delle fibre di amianto è letale.

10 anni è il limite massimo proposto dalla Conferenza nazionale italiana non
governativa del 2004 entro il quale l'amianto deve essere censito e poi
eliminato.

(Da uno studio del CNR del 2007) Quasi 9 milioni di italiani vivono in zone
ad elevato rischio ambientale e sanitario, 6mila le aree di interesse
regionale, 58 quelle contaminate da amianto, 1120 stabilimenti a rischio
incidente. L'Organizzazione Mondiale della Sanità dice che vi sono 60mila
morti l'anno per disastri ambientali.

Non possiamo più permettere che le istituzioni a tutti i livelli non
intervengano, ciascuna per il suo ruolo, in difesa dei diritti fondamentali
come il diritto alla salute dei cittadini.

L'amianto va considerata a tutti gli effetti un'emergenza nazionale, ma non
è considerata tale dalle istituzioni di questo paese che anzi "risparmiano"
sulla vita dei cittadini.

Qualche esempio:

Le previsioni di costo del PRAL (Piano Regionale Amianto della Lombardia)
fatte nel 2004 erano circa 5 milioni di euro, ma si è poi approvata una
spesa, con gli stessi interventi e le stesse azioni, di poco più di 1
milione e mezzo di euro

La Regione Lombardia ha indicato il sito della ex Fibronit in comune di
Broni (PV) come sito prioritario da bonificare perché nell'area c'è la più
alta mortalità per mesotelioma, ma poi ha dato disponibilità solo per 3,5
milioni di euro a fronte dei 20-25 milioni necessari.

La Regione Lombardia ha pronti invece finanziamenti diretti per le Piccole e
Medie Imprese per un totale di 1 miliardo di euro e 11 milioni di euro a
sostegno delle scuole private!

La provincia di Milano ha tagliato i fondi (600mila euro) per la bonifica di
amianto degli edifici provinciali.

E se consideriamo la vergognosa indifferenza verso le vittime dell'amianto,
argomento che in questa sede possiamo solo accennare, l'elenco delle
ingiustizie e inadempienze dei vari governi si allunga in maniera
impressionante.

I lavoratori morti a causa dell'amianto sono 5000 ogni anno e decine di
migliaia i lavoratori muoiono a causa di altre sostanze cancerogene, ma il
singolo lavoratore colpito da malattia professionale, o i suoi familiari in
caso di decesso, devono sobbarcarsi un doloroso e difficile percorso di
lotte anche legali per ottenere il riconoscimento di quanto gli spetta per
diritto fondamentale: il diritto alla salute e alla propria integrità
fisio-psichica e anche al giusto risarcimento.

La situazione degli interventi di bonifica

Nel 2005 la Regione Lombardia si era impegnata a smaltire in 10 anni 800mila
metri cubi di eternit stimati. A fine 2008 la Regione Lombardia non ha
neanche a disposizione la mappatura dei siti da bonificare; ci sono solo i
dati del telerilevamento - 2 milioni e mezzo di coperture di eternit da
bonificare - senza contare che il telerilevamento si è dimostrata una
tecnica non completamente affidabile.

Le discariche in funzione sono poche e in via di esaurimento, sono in via di
approvazione solo due a Brescia e solo per il fabbisogno della provincia,
alcune domande sono state respinte come a Treviglio (BG), e a Castiglione
delle Stiviere (MN) il sindaco si è accordato con il privato che ha ritirato
la domanda ed ora al posto della discarica faranno un centro commerciale.

A Broni i cittadini chiedono a gran voce la discarica di servizio per l'ex
Fibronit ma la Regione non la fa, al contrario pensa invece di far diventare
Cremona la pattumiera di amianto di tutta la Lombardia nonostante il parere
contrario della popolazione, degli enti locali e delle associazioni di
categoria.

La situazione a Cremona

A Cappella Cantone e a Cingia de' Botti sono in via di approvazione due
megadiscariche che sarebbero le più grandi della Lombardia e tra le più
grandi in Europa. Diventerebbero quindi dei luoghi ad elevatissimo impatto
ambientale da dover poi a loro volta essere bonificati.

A Cappella Cantone i cavatori più potenti della zona, i Fratelli Testa,
hanno pensato bene di sfruttare una ex cava destinata a recupero ambientale
acquisendo parte del terreno pagandolo il doppio del valore di mercato
(circa due milioni di euro) senza avere ancora l'autorizzazione. Si parla di
un business di 180milioni di euro per gestire una megadiscarica di 260mila
metri cubi, che può essere ampliata perché il bacino dell'ex cava è di circa
800mila metri cubi, vicina ai centri abitati e in una zona con falde
acquifere affioranti.

A Cingia de' Botti una società "fantasma", Vitalba srl, costituita solo a
fine 2007, con 10.000 Euro di capitale da due società lussemburghesi,
controllate a loro volta da società panamensi senza nemmeno una scrivania
come sede legale, vuole realizzare una megadiscarica di amianto da 400mila
metri cubi.

Per giustificare la necessità delle discariche l'assessore regionale Buscemi
sostiene che siccome di amianto si muore, l'amianto va smaltito e quindi
sono necessarie le discariche. Afferma però anche che non spetta alla
Regione elaborare un piano regionale di smaltimento, ma solo definirne i
criteri e che quindi lo smaltimento è lasciato al libero mercato.

Anche noi sosteniamo che le discariche di amianto sono necessarie e bisogna
quindi realizzarle da qualche parte, ma lasciare all'iniziativa privata la
soluzione dello smaltimento dell'amianto è da irresponsabili oltre che
sbagliato per principio; vuol dire lasciare nelle mani di cavatori
speculatori e società fantasma il destino della nostra salute e noi diciamo
NO.

I rifiuti di amianto sono rifiuti speciali che devono essere movimentati il
meno possibile (lo prevede la normativa comunitaria) per cui le operazioni
di smaltimento, dalla rimozione al trasporto fino al conferimento in
discarica, sono operazioni che vanno effettuate con la massima perizia e
rispettando rigorosamente le norme tecniche.

Autorizzare una discarica comporta responsabilità altissime perché è in
gioco la vita o la morte delle persone e la qualità delle vita delle stesse.
Bisogna, di conseguenza, adottare rigorosamente tutte le tutele previste per
il rispetto della salute dei cittadini e dell'ambiente.

L'amianto è un'emergenza nazionale ed in particolare in Lombardia la
situazione è disastrosa, quindi va attuato urgentemente un piano di
smaltimento regionale per l'amianto che parta dalla prevenzione e rimozione
fino allo smaltimento corretto.

Bisognerà seriamente prendere in considerazione anche la questione dei
metodi di smaltimento alternativi alla discarica perché non è realistico che
tutti i 32 miliardi di tonnellate di rifiuti di amianto finiscano sotto
terra!

Le varie tecnologie per distruggere completamente la natura
cristallo-chimica dei minerali di amianto, grazie alle quali il rifiuto non
conterrebbe più amianto e potrebbe essere anche riutilizzato, non hanno
ancora trovato applicazione in Italia, diversamente dalla Francia e dalla
Germania.

Vi è solo un impianto sperimentale in Sardegna.

Le nostre proposte:

Bloccare la realizzazione delle megadiscariche di amianto di Cappella
Cantone e Cingia de' Botti perché pericolose per la salute dei cittadini e
perché costituiscono un pericolo per l'equilibrio ambientale ed ecologico
del territorio.

Bloccare definitivamente l'iter burocratico-amministrativo avviato dalla
Regione Lombardia

Rivendicare la modifica radicale del PRAL (Piano Regionale Amianto
Lombardia) in modo che non si lasci più l'iniziativa di avviare la
realizzazione di nuove discariche ai privati.

Fare chiarezza sulle speculazioni che stanno all'origine della decisione di
aprire due megadiscariche a ridosso di centri abitati e in concomitanza con
le attività di Milano e provincia legate all'EXPO 2015.

Non vogliamo che si moltiplichino i casi come quello di Senna Lodigiana, in
provincia di Lodi, dove vogliono realizzare una discarica di rifiuti nocivi
di quasi due milioni di metri cubi in area golenale di Po. Nel caso di una
forte piena questi rifiuti arriverebbero fino a Venezia.

Non permetteremo, quindi, che la Regione Lombardia operi una revisione dei
criteri per l'individuazione dei siti e dei nuovi impianti di smaltimento
rifiuti (come ha in progetto di fare) modificando i vincoli in senso più
"liberale" ed elastico e abolendo in pratica le distanze dai centri abitati.
Questo progetto è un atto criminale che respingiamo in partenza e che ci
vedrà impegnati in una lotta che, se sarà necessario, estenderemo a livello
nazionale.

E' uno dei vari tentativi di "deregolazione" in vista dell'EXPO 2015, come
la legge urbanistica approvata il 3 marzo scorso dalla Regione Lombardia che
è un regalo ai tanti palazzinari e investitori immobiliari.

I cittadini sono e devono essere gli attori principali di questa faccenda
perché sono i portatori degli unici interessi importanti, quelli della
tutela della propria salute.

Non deleghiamo più a nessuno la difesa della nostra salute e del nostro
territorio.

La tutela dei nostri interessi passa da noi stessi.

L'obiettivo della Regione Lombardia è quello di aprire comunque le
megadiscariche in provincia di Cremona, a prescindere dai pareri contrari e
dalle condizioni ambientali sfavorevoli e pericolose.

Anziché la salute si privilegiano la rendita ed il profitto di pochi.

Gli enti preposti al controllo e alla tutela del territorio dovrebbero
invece pianificare e programmare le località idonee per realizzare le
discariche e poi valutare le domande, invece di lasciare ai privati la
prerogativa di proporre siti a loro certo convenienti economicamente, ma non
altrettanto sicuri per la salute dei cittadini.

Gli interessi privati non devono prevalere su quelli pubblici.

Per tutti questi motivi e altri ancora invitiamo i cittadini, insieme alle
forze politiche, sindacali e sociali, regionali e nazionali, alla massima
adesione e partecipazione alla manifestazione che si svolgerà sabato 21
marzo 2009 a Corte Madama (Cremona) con inizio alle ore 10.30.

Dal centro di Corte Madama, che si trova sulla statale Paullese tra Crema e
Cremona, uscita Castelleone-Corte Madama, ci dirigeremo verso la località
Retorto dove vogliono realizzare la discarica di Cappella Cantone.

Per aderire alla manifestazione scrivi a nodiscaricadiamianto at yahoo.it

Per info: 3389875898

Cittadini contro l'amianto della provincia di Cremona



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