Regolare il diritto di sciopero è un dovere



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                 il Movimento ha preparato questo intervento sul problema di una legge per gli scioperi; per il quale chiede il vostro aiuto nell'invio e nella diffusione. Il documento può sempre essere fatto proprio e anche mutato.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

Ai Segretari confederali Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti

al Ministro Maurizio Sacconi
al Segr. Dario Franceschini

 

Regolare il diritto di sciopero è un dovere

 

Il Movimento aveva già suggerito al Sindacato, e al Governo di Centrosinistra, una misura almeno per i trasporti pubblici, dove gli abusi, e la sofferenza dei cittadini, erano più evidenti: e cioè che lo sciopero potesse esser indetto solo dall’intera categoria: le ferrovie, il trasporto aereo. E non da singoli settori: un giorno i macchinisti, un giorno i controllori, un giorno i casellanti; e così un giorno i piloti, un giorno gli steward, un giorno i controllori del traffico. Dove l’abuso era palese.

 

Il diritto di sciopero si esercita nell’ambito delle leggi che lo regolano, dice la Costituzione. Ma queste leggi non si sono mai fatte perché v’era un PCI forte e un governo democristiano debole che cambiava ogni anno; e anche in seguito nessuno se n’è curato.

E così l’Italia è divenuto il paese degli scioperi, deriso in altri paesi, dove lo sciopero era regolamentato, in Germania ad esempio. Scioperi anche politici. Che si sono calmati alquanto solo negli ultimi decenni, dopo il crollo dell’impero sovietico e la democratizzazione del PCI.

 

Perciò una legge sugli scioperi è necessaria. Ma alcune condizioni devono osservarsi:

1. Dev’essere concertata con le forze sindacali nella sua interezza: non è opportuno che si proceda con legge delega.

2. Che lo sciopero non sia affidato alla sola decisione sindacale ma alla volontà dei lavoratori è un principio equo; così avviene in altri paesi. Perciò è giusto che sia votato dai lavoratori o almeno indetto da sindacati che ne rappresentino la maggioranza.

3. Nei settori che possono maggiormente danneggiare i cittadini, come la ferrovia e l’aereo, lo sciopero può essere indetto solo dai lavoratori dell’intero servizio; e un’analoga misura dev’essere prevista per gli autotrasporti e i trasporti pubblici comunali.

Si è parlato di sciopero virtuale in cui il lavoro continua: deve però essere chiaro il danno all’impresa, altrimenti lo sciopero non ha senso.

4. In questa fase di rivalsa del capitale bisognerà fare attenzione che questa legge non sia repressiva per il lavoro, che già soffre in molti modi dell’attacco del capitale. Il lavoro non deve perdere in nulla la sua forza.

5. Perciò altre leggi devono essere varate: 1. Che ogni tipo di lavoro possa in un tempo equo diventare stabile.- 2. Che sia promossa la partecipazione dei lavoratori alle decisioni dell’impresa con l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione.- 3. Che sia introdotta la partecipazione agli utili. Punti su cui l’Italia è in ritardo rispetto ad altri paesi.

Lecce, il 2 marzo 2009

                                                           per il Movimento il Responsabile

                                                                      Prof. Arrigo Colombo

 

 Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia