Riflessioni sulle misure di sicurezza.



Movimento per la società di giustizia e per la speranza
Cari amici,
                il Movimento ha preparato questo intervento sul problema della sicurezza; per il quale chiede il vostro aiuto.

Un saluto fraterno da Arrigo Colombo

 

Movimento per la Società di Giustizia e  per la Speranza

Lecce

 

 Ai Ministri degl’Interni e della Giustizia Roberto Maroni e Angelino Alfano

ai Ministri del Governo Ombra Marco Minniti e Lanfranco Tenaglia

e p.c. al Premier Silvio Berlusconi e al Pres. del Governo Ombra Walter Veltroni

 

Riflessioni sulle misure di sicurezza

 

Nel trattamento degl’immigrati il Movimento insiste sul principio di accoglienza, che appartiene alla tradizione cristiana ed  europea,  e non può essere ignorato. L’immigrato che sbarca sulle nostre coste e viene intercettato dalla polizia e avviato a un Centro di accoglienza, non può essere considerato clandestino; anche se non ha una precisa garanzia di lavoro. Dev’essere accolto nel Centro, registrato e aiutato a trovare un lavoro e un alloggio, attraverso le prefetture, le commissioni e gli sportelli immigrati.

Il clandestino è colui che si sottrae alla registrazione. Questo suo sottrarsi può essere considerato intenzionalmente criminoso, e quindi soggetto all’espulsione amministrativa, cioè immediata.

Se poi commette crimine, allora c’è il processo, il carcere, l’espulsione. Ma non l’espulsione senza  processo e carcere.

Non crediamo si possa rettamente parlare di “reato di clandestinità”, anche se, stante la legge Bossi-Fini, l’immigrazione senza garanzia di lavoro è illegittima. E però tale legge contrasta col principio di accoglienza – col principio fraterno e col principio che “la Terra è di tutti”, che costituiscono un diritto fondamentale.

 

Quanto ai rom, – secondo un discorso già fatto coi sindaci – non avendo ormai senso il nomadismo perché sono venuti meno i lavori di un tempo (commercio cavalli, artigianato etnico ecc.), sostituiti con forme criminose (furto, sfruttamento dei bambini per l’accattonaggio ecc.), devono essere messi di fronte ad una scelta: o si sedentarizzano (e vengono allora aiutati per il lavoro e l’alloggio), o vengono espulsi. I campi rom dovrebbero sparire.

Quanto ai rumeni, che sono comunitari, è giusto che intervenga la sospensione del trattato di Schengen e insieme un accordo col governo rumeno; in cui però questo governo non deve barare.

 

Le ronde civiche, come collaborazione dei cittadini all’ordine pubblico, sembrano ammissibili, purché con leggi e norme precise, e sotto il controllo della polizia municipale o di stato.

 

Resta il problema della certezza della pena, su cui si discute da anni senza far nulla. Non riguarda solo gl’immigrati. Il Movimento suggerisce alcune misure:

Revisione della legge Gozzini;

Gli adempimenti formali (firma, notifica ecc.) non devono influire sulla carcerazione;

Possibilità di processi per direttissima, specie per gl’immigrati;

Revisione della sospensione condizionale e dei benefici carcerari.

Un problema ulteriore, e grave, è la riforma del sistema giudiziario attuale, ingiusto e scandaloso per le lungaggini con cui opprime il cittadino; devono essere stabiliti tempi certi con le relative ammende per giudici e avvocati. E la riforma del sistema carcerario, affinché possa adempiere il suo compito, che è rieducativo, più che punitivo. Queste riforme sono urgenti.

Lecce, il 12 maggio 2008

                                                                       per il Movimento il responsabile

                                                                              Prof. Arrigo Colombo

 

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce

Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce, tel/fax 0832-314160

E-mail arribo at libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia