105 Ebrei britannici: noi non celebriamo l'anniversario di Israele



Trovo l'appello molto bello, direi commovente. Soprattutto nella 
chiusura. Mi ricorda l'invito di Tutu per un processo di riconciliazione 
in Medio Oriente come accaduto in Sudafrica. Credo sia l'unica via 
percorribile se si vuole evitare un macello peggiore di quello che già è.

http://piemonte.indymedia.org/article/1844

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  noi non celebriamo l'anniversario di Israele

appello pubblicato sul quotidiano The Guardian del 30 aprile

Appello di 105 ebrei britannici
Noi non celebriamo l'anniversario di Israele

A maggio, le organizzazioni ebraiche celebreranno il 60° anniversario 
della fondazione dello stato di Israele. Ciò è comprensibile nel 
contesto di secoli di persecuzione culminati nell'Olocausto.
Tuttavia, noi siamo Ebrei che non celebreranno. Sicuramente ora è tempo 
di riconoscere la storia degli altri, il prezzo pagato da un altro 
popolo per l'antisemitismo europeo e le politiche di genocidio di 
Hitler. Come ha messo in evidenza Edward Said, ciò che l'Olocausto è per 
gli Ebrei, lo è la Nakba per i Palestinesi.

Nell'aprile 1948, lo stesso mese dell'infame massacro di Deir Yassin e 
dell'attacco di mortai contro i civili palestinesi nella piazza del 
mercato di Haifa, il Piano Dalet entrò in funzione. Ciò autorizzò la 
distruzione di villaggi palestinesi e l'espulsione della popolazione 
indigena dai confini dello Stato. Non non celebreremo.

Nel luglio 1948, 70.000 Palestinesi furono cacciati dalle loro case a 
Lydda e a Ramleh nel periodo più caldo dell'estate senza cibo né acqua. 
Morirono a centinaia. E' nota come la Marcia della Morte. Noi non 
celebreremo.

In tutto, 750.000 Palestinesi divennero rifugiati. Circa 400 villaggi 
vennero cancellati dalle mappe. La pulizia etnica non terminò lì.
Migliaia di Palestinesi (cittadini israeliani) furono espulsi dalla 
Galilea nel 1956. Molte migliaia in più quando Israele occupò la 
Cisgiordania e Gaza. Secondo il diritto internazionale e sulla base 
della risoluzione Onu 194, i rifugiati di guerra hanno il diritto al 
ritorno o alla compensazione. Israele non ha mai riconosciuto tale 
diritto. Noi non celebreremo.

Noi non possiamo celebrare l'anniversario della nascita di uno Stato 
fondato sul terrorismo, sui massacri e sulla spoliazione della terra di 
un altro popolo. Non possiamo celebrare l'anniversario della nascita di 
uno Stato che ancora adesso è impegnato nella pulizia etnica, che viola 
il diritto internazionale, che infligge una mostruosa punizione 
collettiva alla popolazione civile di Gaza e che continua a negare ai 
Palestinesi i diritti umani e le aspirazioni nazionali.

Noi celebreremo quando Arabi ed Ebrei vivranno da eguali in un pacifico 
Medio Oriente.

Seymour Alexander
Ruth Appleton
Steve Arloff
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