Sandra adesso cambia idea



Sandra adesso cambia idea
"Ho deciso, non voglio più abortire"
di LAURA LAURENZI


 
ROMA - Sandra ha cambiato idea e ha scelto di non abortire. La precaria che attraverso le pagine del nostro giornale aveva rivolto un appello-choc al presidente della Repubblica, una lettera dal titolo "Necrologio di un bimbo che è ancora nella mia pancia", il prossimo 27 maggio dunque non si presenterà al Policlinico di Napoli per sottoporsi a un'interruzione di gravidanza, come fissato. Un aborto deciso "perché non bastano i soldi, perché con 1300 euro in due al mese non ce l'avremmo fatta". E invece. Qual è il motivo che l'ha spinta a fare questa scelta? "È per ragioni morali che mio marito ed io, dopo averne tanto discusso, abbiamo deciso di accogliere questo bambino in arrivo. Riflettendoci meglio, non avrei potuto sopportare di sopprimere una vita", spiega Sandra, 29 anni, da dietro il bancone del negozio di computer dove lavora come commessa. 

Dunque quella sua "lettera che stringe il cuore", come l'ha definita il ministro per le pari opportunità Barbara Pollastrini e che centinaia di messaggi, di solidarietà ma anche di perplessità, ha suscitato, ormai è superata. 

"Sono felicissima. Spaventata ma felicissima. Mercoledì sera, grazie all'aiuto di una mia amica chirurgo (precaria anche lei) ho fatto in ospedale le analisi del sangue e un'altra ecografia, la seconda. Il ginecologo mi ha detto che l'embrione aveva cominciato a formarsi da poco e mi ha indicato sul monitor un piccolo pallino dai contorni più chiari raggomitolato in un angolo della sacca gestazionale. È stato davvero emozionante. La cosa incredibile è che quando il dottore mi diceva di non respirare il piccolo pallino si fermava, invece appena mi diceva di riprendere a respirare il mio piccolo bambino riprendeva a pulsare sincronizzato con il mio respiro. È stato davvero incredibile, commovente". 

Il feto è di dieci settimane, come è stato evidenziato dalle analisi del sangue. "Purtroppo non ho potuto ancora dirlo a mia madre, che è all'oscuro di tutto e dovrà presto sottoporsi a un piccolo intervento chirurgico di coronarografia. Sono certa che sarà molto felice e si offrirà di aiutarmi". Sandra è sorpresa dalle reazioni provocate dal suo Sos lanciato sotto forma di lettera a Napolitano. Le critiche non sembrano scalfirla, è invece molto colpita dalle parole di affetto: "Non avrei mai sperato di suscitare tanto calore, di essere circondata da così tanta solidarietà. Vorrei dire a coloro che mi hanno scritto (anche sul forum online di Repubblica), che li ringrazio e che sapere di aver dato un piccolo input a una discussione su quello che oserei definire il nostro dramma generazionale, vale a dire l'assenza totale di prospettive, mi fa sperare che forse, se ci uniamo in un unico grido, le cose potranno cambiare. Lo scopo della mia lettera non era in nessuna misura quello di piangermi addosso. La mia rabbia era dettata dalla triste constatazione che questo Paese è strutturato in modo che non si possa mai crescere. Dal fatto che, nonostante io sia una persona adulta, mi sento costretta in una condizione da adolescente. Perché in Italia i lavoretti non si trasformano mai in lavori, a trent'anni vivi ancora in famiglia e il futuro è un concetto vacuo che non ci appartiene. Eppure a un certo punto il futuro arriva, magari sotto forma di un test di gravidanza positivo, e in quel momento senti che tutti i tuoi sforzi non sono riusciti a darti nessuna stabilità, nessuna autonomia". 



Quanto alle molte trasmissioni televisive che hanno fatto a gara per individuare Sandra e portarla davanti alle telecamere, la protagonista, per lo meno fino ad oggi, è stata irremovibile: "Non voglio spettacolarizzare una situazione che ritengo privata". 

(3 maggio 2008) 
Allegato Rimosso